Il settore della quarta gamma sta attraversando un momento difficile per diversi fattori. I dati del 2024, infatti, registrano a marzo una perdita a volume del 2%, in peggioramento nelle ultime settimane con un valore puntuale che si attesta al -5%.
Nonostante il fatturato risulti sostanzialmente stabile è importante analizzare le principali cause di questa situazione e individuare i giusti correttivi per sostenere un settore fondamentale per il mercato dell’agroalimentare made in Italy. È quanto sostiene il Gruppo IV Gamma dell’Unione Italiana Food indagando l’andamento di mercato del settore negli ultimi mesi. Dall’indagine è emerso che le problematiche che affliggono la quarta gamma riguardano soprattutto l’aumento dei costi, il cambio di abitudini di consumo e le conseguenze del cambiamento climatico sulla produzione in campo.
La soluzione non è semplice, ma non può prescindere da una collaborazione tra aziende e distribuzione finalizzata a valorizzare l’alto valore di innovazione dell’ortofrutta di IV gamma che, nonostante numeri momentaneamente in calo, continua a essere molto presente nei carrelli dei consumatori italiani.
Dai dati si può evincere infatti che malgrado le criticità, lo scenario è sostanzialmente positivo e le aziende continuano a dimostrare una resilienza senza precedenti, grazie alla quale sono state in grado di affrontare momenti molto difficili.
«La quarta gamma è un esempio per tutto il comparto agricolo– afferma Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra – un esempio in cui l’agricoltura si ibrida con l’industria, anzi, dove gli imprenditori agricoli diventano anche imprenditori industriali.
La crescita del comparto della quarta gamma conferma infatti la capacità italiana all’innovazione, alla ricerca di nuove soluzioni per il mercato, alla qualificazione dei prodotti. Dalla terra si è passati a soluzioni industriali evolute e sofisticate, molto attente alla qualità.
E con la qualità e l’innovazione sono arrivati anche i mercati esteri, ricercati con gli adeguati investimenti nel marketing. Non ultimo c’è l’indotto, tutto quello che gira intorno al comparto: anche qui la crescita è evidente. Si pensi allo sviluppo della industria che costruisce i macchinari: anche in questo caso – conclude Tavoletta – siamo davanti a vere e proprie eccellenze internazionali, che devono essere di orgoglio e vanto per tutti».
Al via sabato 3 agosto la Fiera delle Eccellenze Calabresi, organizzata da Acli Terra Provinciale di Cosenza e dal Circolo Acli Giovanni Paolo II di Belvedere Marittimo, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Belvedere Marittimo.
Sabato 3 e domenica 4 agosto 2024 saranno due giorni ricchi di dibattiti e degustazioni con le produzioni regionali di alto livello nel centro storico di Belvedere Marittimo (Cosenza), in piazza G. Amellino.
Infatti, alla nuova edizione, della Fiera delle Eccellenze Calabresi partecipano oltre 30 aziende agricole provenienti da tutta la Calabria, che porteranno in piazza prodotti tipici dei diversi territori.
Particolare attenzione, in questa VIII Edizione, sarà data dall'Associazione professionale agricola di ispirazione cristiana che tutela e promuove il mondo rurale e delle marinerie, alle eccellenze agroalimentari locali, quali il cedro, il peperoncino, il gilò, il bergamotto, l’olio d’oliva, i vini, la ‘nduja, la cipolla rossa di Tropea ed i salumi.
Sabato 3nalle ore 21.30 il primo convegno-dibattito ‘Imprenditoria giovanile in agricoltura e prospettive di crescita’ vedrà Nicola Tavoletta, Presidente nazionale Acli Terra; Fausto Orsomarso, Senatore della Repubblica; Vincenzo Cascini, Sindaco di Belvedere Marittimo; Ugo Vetere, Cda Gal Riviera dei Cedri; Annamaria Mele, Direttore generale Anapi Pesca e direttore tecnico Flag ‘La Perla del Tirreno’; Angelo Adduci, Presidente Consorzio del Cedro di Calabria, Attilio Celant, già Preside della Facoltà di economia dell’Università Roma - La Sapienza; Santina Bruno, Presidente Acli Terra Provinciale di Cosenza; Giuseppe Campisi, Presidente Regionale Acli Terra Calabria. Modera il giornalista Christian Cabello.
Domenica 4 agosto, sempre alle ore 21.30, il tema del nuovo convegno sarà ‘Dieta Mediterranea e spreco alimentare’, incentrato sulla bontà della dieta mediterranea e dei valori nutrizionali e salutistici dei prodotti calabresi, e sulla prevenzione dello spreco alimentare, sottolineando l’importanza di una campagna di sensibilizzazione sinergica con scuole e istituzioni del territorio. Sarà, inoltre, presente Francesca Presta, tecnologa alimentare, che presenterà il progetto “È tempo… di non sprecare’.
Durante le due serate sarà, inoltre, presentato a cura di Anapi Pesca, uno show cooking con un rinomato chef locale che preparerà una pietanza con Lion Fish, il pesce leone, ed altri prodotti tipici del territorio, da far degustare a tutti.
È stata costituita formalmente questa mattina, 31 luglio, a Cervarese Santa Croce (Padova), Acli Terra del Veneto.
L'associazione professionale agricola delle Acli, che assiste e promuove il mondo rurale e delle marinerie, nasce oggi anche in Veneto per espandere la propria attività operativa su tutta la regione.
Suoi infaticabili promotori sono stati i livelli provinciali di Acli Terra Padova e Acli Terra Verona assieme a un gruppo di primi soci imprenditori agricoli.
Presidente della nuova Acli Terra Veneto è Alberto Menegazzo, attualmente presidente provinciale Acli Terra Padova. Vice presidente è Gianni Brigo, oggi presidente Acli Terra Verona.
Sono intervenuti alla sala dell’Oratorio Santa Croce a salutare l'importante iniziativa, il presidente delle Acli del Veneto, Andrea Citron, e il presidente nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta.
Oltre a Gianni Cremonese, presidente provinciale Acli Padova che ha introdotto la cerimonia costitutiva, un saluto è stato portato da Fabrizio Stella, commissario straordinario AVEPA e dal vice sindaco di Cervarese Santa Croce, Andrea Geron.
Il neo presidente Acli Terra del Veneto, Alberto Menegazzo, ha affermato: “Intendiamo essere una nuova presenza, una associazione giovane con degli obiettivi importantissimi per la dimensione economica e sociale, cioè l'innovazione nella nostra agricoltura e, quindi, ancor più qualità di prodotto e garanzia per i consumatori; portare gli agricoltori sul Tavoli tecnici delle istituzioni; inoltre vogliamo operare per misure istituzionali concrete a sostegno della sicurezza economica degli agricoltori, invogliando i giovani a rimanere sulla terra”.
Menegazzo ha aggiunto: “Vogliamo poi la massima sburocratizzazione nelle procedure spesso farraginose per il mondo rurale e diffondere in tutte le province del Veneto Acli Terra e i nostri Caa, i centri di assistenza agricola.
Per tutelare l'ambiente, la sicurezza dell’ecosistema e delle persone, intendiamo, inoltre, operare attivamente con i Consorzi di bonifica, in specie sulla scorta delle alluvioni che hanno colpito la regione, per cui abbiamo notato la carenza di infrastrutture con canali inadeguati per il deflusso delle acque.
I Consorzi di bonifica si sono mostrati disponibili a collaborare e forniremo loro le nostre proposte, ma sottolineiamo che dovranno prendere degli impegni con noi, i nostri agricoltori e con la popolazione dei nostri territori”, conclude il neo presidente Acli Terra Veneto, Alberto Menegazzo.
Mentre in alcune regioni del nord si scatenano le alluvioni, in molte aree del Sud Italia imperversa la siccità, mettendo in pericolo tutto il comparto agricolo e dell’allevamento.
Dopo un maggio che ha registrato il più inquietante picco delle temperature non solo rispetto all’anno trascorso, ma addirittura alla media preindustriale del periodo 1850-1900, secondo quanto rileva il Copernicus Climate Change Service (C3S), anche in giugno la situazione è andata aggravandosi, con i raccolti in alcuni casi addirittura azzerati, mentre nelle stalle gli allevatori lottano per reperire il foraggio e l’acqua necessari a salvare gli animali.
L'assenza di pioggia minaccia anche gli alberi da frutto, le vigne e gli uliveti. Ad esempio, in alcune aree della Sicilia non piove da oltre un anno, mentre in Basilicata, come in provincia di Potenza, la produzione cerealicola è compromessa al 90%, per non dire delle leguminose e del foraggio. A causa della siccità, è in picchiata anche, secondo dati del 2022, la produzione di miele (- 70%). Ed è crollata del 63% quella delle pere e delle ciliegie (- 60%) .
L'Italia è uno del 21 hotspot globali per quanto riguarda la siccità, con ben 12 regioni particolarmente colpite. Il nostro Paese, inoltre, non solo subisce la crisi climatica, ma ha infrastrutture idriche vetuste, che spesso disperdono l’acqua, e pochi investimenti in tal senso.
Dinanzi a questa gravissima situazione che colpisce il mondo dell ’agricoltura e, alla fine, anche i cittadini-consumatori, Acli Terra sostiene la proposta avanzata da Coldiretti di un Piano invasi con pompaggio.
Si tratta di un progetto realistico e immediatamente cantierabile per realizzare una rete di bacini di accumulo delle acque, e su cui sono arrivate le prime parziali risposte nell’ultimo Dl Agricoltura, recentemente approvato.
Questo Piano ci convince perché raddoppierebbe il recupero dell’acqua piovana sia per uso comune, della cittadinanza tutta, sia per il mondo rurale e contribuirebbe a prevenire le esondazioni. Dinanzi alla crisi profonda che sta attraversando il mondo agricolo e dell’allevamento anche in chiave economica e sociale, auspichiamo che le autorità a tutti i livelli al più presto accolgano la proposta per garantire il futuro alla nostra agricoltura”.
Così una nota diffusa dalla Presidenza nazionale di Acli Terra , l’associazione professionale agricola di ispirazione cristiana che tutela, assiste e promuove lavoratori, operatori e aziende del mondo rurale e delle marinerie.
Quella di Antonio e Tiziana, calabresi di Cutro, piccolo paese dell’entroterra crotonese, è una storia di successo ovvero come direbbe l’antropologo Vito Teti di restanza, ormai storia consolidata nella scelta di piccola imprenditoria nel settore della panificazione artigianale di qualità. La Calabria, sicuramente è terra di eccellenze culinarie, di prodotti identitari che si affermano in Italia e in Europa, a volte anche oltre Oceano, portando alla gastronomia un superiore valore sensoriale. E questo vale non solo con il pane ma anche con l’olio, con il vino, con i salumi e formaggi. Da qualche anno a questa parte anche con i liquori, il bergamotto. Ma ritorniamo al pane di Cutro che ha conquistato un posto centrale non solo nelle famiglie ma anche nella ristorazione calabrese. I titolari del panificio, Antonio e Tiziana, dopo essersi sposati si trasferiscono a Verona, poi a Cremona per cercare un futuro più solido. Pochi anni di emigrazione e decidono di rientrare in Calabria. Le motivazioni del loro rientro lo raccontano quando, ospiti di un’ importante trasmissione televisiva Linea Verde di Rai 1, entrambi toccano le corde del cuore con diverse frasi, tra cui una <<…a saperlo, due volte non saremmo partiti affatto, il nostro mondo era già qui…>>. Durante le riprese, Antonio, ormai esperto artigiano panificatore parla del duro lavoro portato avanti, quotidianamente e con ferrea volontà. Il punto forte della loro attività sono i taralli, una sorta di brioche a forma di biscotto, prodotti con diverse ricette, in diversi punti della Calabria. Certo, quelli prodotti a Cutro hanno veramente un sapore particolare, introvabili perché sono all’anice nero stellato della Sila, un aroma di grande pregio che purtroppo non sempre è reperibile. I taralli sono un must, giusto per usare un forestierismo e dare maggiore notorietà a questa delizia. Il processo di produzione del pane è davvero un’arte che richiede tempo, pazienza e un’intima conoscenza degli ingredienti. Vengono utilizzate solo farine di alta qualità, acqua e lievito, unendo questi elementi con gesti sapienti e ritmati, frutto di anni di esperienza. La lievitazione avviene lentamente, rispettando i tempi della natura e la cottura è rigorosamente effettuata in un forno a legna, come da antiche tradizioni. Questo metodo conferisce al pane una crosta croccante e un interno soffice e profumato, caratteristiche che lo rendono unico il pane di Cutro. Il forno di Antonio e Tiziana è luogo di lavoro, ma anche un punto di ritrovo per la piccola Comunità. La loro bottega è spesso animata da visitatori di ogni dove , come fosse un centro aggregativo sociale, dove le persone si incontrano e condividono momenti della loro vita quotidiana. La storia di Antonio e Tiziana è storia di sane tradizioni di Calabria, storia di prodotti di alta qualità, di amore per la propria terra e la propria comunità. Il loro pane, elemento ed alimento speciale, li ha riportati in Calabria, nell’amata Cutro ed oggi rappresenta pure un simbolo identitario di riscatto civile, sociale e buona occasione di lavoro.
Thomas Vatrano – dottore agronomo – Acli Terra Calabria
Ma Con profondo sgomento, ACLI Terra esprime il suo cordoglio per la tragica morte di Satnam Singh, il bracciante agricolo abbandonato davanti a casa con un braccio amputato, vittima di un incidente sul lavoro, in provincia di Latina.
Eventi di questa natura devono farci riflettere profondamente sulle condizioni lavorative dei braccianti agricoli. Dobbiamo rinnovare il nostro impegno per garantire che ogni lavoratore sia trattato con dignità, rispetto e abbia accesso a condizioni di lavoro sicure e giuste.
Acli Terra da sempre lotta con forza contro ogni forma di caporalato ed è nostra responsabilità, come organizzazione e come società, continuare a lavorare affinché tali tragedie non si ripetano.
Acli Terra in campo per promuovere le nuove colture in Italia.
È, infatti, al via la campagna di Acli Terra “Il menu sceglilo tu” per promuovere particolarmente mango e avocado ed approfondendo le tematiche legate a questi frutti di origine tropicale.
Preannunciato in anteprima a margine di un convegno al MacFrut 2024 a Rimini, Acli Terra porterà l’avocado e il mango coltivati nelle regioni meridionali in una vera e propria tournée la prossima estate tra gli chef italiani, e in particolare tra quelli dell’Italia settentrionale, promuovendone la scelta.
La coltura del mango e dell’avocado e la trasformazione di questi frutti esotici, oggi coltivati e molto apprezzati in Italia, è stata ed è oggetto di numerosi seminari dell’Associazione professionale agricola aclista, trovando nel mondo rurale e nei consumatori grande attenzione.
Il mango, in particolare, ha avuto un’impennata nella produzione, passando dai 500 ettari di terreno nel 2019 agli attuali 1.200. Nel 2004 erano appena 10. In un decennio si è guadagnato uno spazio importante all’interno della produzione nazionale: infatti, l’apprezzatissimo mango siciliano è dal 2018 tra i prodotti del paniere Istat, una classificazione che ne evidenzia la diffusione. Anche la produzione di avocado in Italia è in notevole crescita. Le colture di frutta esotica in Sicilia, Puglia e Calabria sono triplicate negli ultimi cinque anni, superando i 1.000 ettari.
Acli Terra sta sostenendo la diffusione di nuove colture in Italia, più volte approfondita in “Acli Terra Lab” - le periodiche giornate seminariali di dibattito tecnico e politico-istituzionale -, e ora attuata tramite l’azione di assistenza agli agricoltori del CAA ACLI srl, il Centro di Assistenza Agricolo aclista.
“Per Acli Terra le aziende agricole che investono sulle nuove colture vanno sostenute anche con campagne promozionali collettive come la nostra perché rappresentano la risposta pragmatica ai cambiamenti climatici che impattano sull’agricoltura”, sottolinea il Presidente nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta.
La campagna di Acli Terra ‘Il menu sceglilo tu’ è, quindi, dedicata a far apprezzare le nostre nuove coltivazioni, a partire da mango e avocado, nella grande cucina italiana, sperimentando e combinando creatività degli chef con il lavoro coraggioso degli agricoltori innovativi. E per far procedere insieme prodotti, arte culinaria e gusto.