24 Apr 2024

Acli Terra Crotone da tempo sta seguendo il progetto innovativo ed a coltivazione sperimentale di alcune varietà di avocado presso l'azienda Castagnino.L'avocado o Persea Americanaè una specie arborea da frutto che appartiene alla famiglia delle Lauracee. L'albero è di taglia media e misura circa 10 metri d'altezza, anche se può raggiungere i 15-20 m.In condizioni ideali, la pianta di avocado potrà iniziare a produrre i primi frutti già dopo 3 o 4 anni. Diverse sono le varietà di avocado coltivate dall'azienda del giovane imprenditore Franco CastagninoLa varietà Hass di avocado è la migliore come consistenza al palato essendo pastosa e cremosa inoltre il gusto è burroso e piacevole.

Questa sua consistenza è data dalla presenza di grassi naturali ed in particolare sono presenti acidi grassi insaturi sino ad oltre il 30%.La varietà Ettinger ha forma di pera con buccia liscia, sottile, verde brillante, la polpa è verde pallido, burrosa, senza fibre e con buone qualità organolettiche. Gli avocado Ettinger hanno un sapore delicato e il frutto ha una dimensione media con un peso che varia tra i 270 e i 430 g.Una varietà recente allevata in California da John Pinkerton e registrata nel 1975. L'albero è molto vigoroso e tollera temperature da -1 / -2 °C a 30 °C. Le qualità organolettiche di questa varietà sono eccellentigusto nocciolae la polpa è liscia, burrosa e senza fibre. Infine abbiamo la varietà Reed buccia lisciadi origine californiana ed è stata selezionata da James Reedregistrato nel 1960. La sua resistenza al freddo è paragonabile a quella della “Hass”. I frutti sono grandi e di forma rotonda singolare.La fioritura dura tutta la primavera e, quindi, convive nel tempo con la maturazione dei frutti che sono in fase di raccoltaIl frutto è grosso (200-350 g/frutto).Per quanto riguarda benefici, proprietà e calorie dell'avocado, possiamo affermare che il frutto ha proprietà aromatiche, digestive e aiuta a contrastare la dissenteria, essendo un ottimo astringente.

L'avocado è ricco di calcio e potassio, di fibre e grassi monoinsaturi, utili a contrastare il diabete. Ricco di vitamine: A, B1, B2, D, E, K, H, PP.L’azienda agricola Castagnino, di recente, ha aperto un punto vendita nel pieno centro di Crotonedove si troveranno tutti i prodotti agroalimentari biologici, naturali e salutari di qualità. Con l’apertura del nuovo store aziendale il gruppo Castagnino consolida la propria presenza in Calabria grazie soprattutto alla vendita a km 0. Tanti gli investimenti sul territorio puntando sulla filiera tra le mura amiche, coltivando e trasformando i prodotti in “casa”. Quella stessa casa che oggi si presenta con un brand totalmente rinnovato, risultato di un processo di restyling del marchio portato avanti con l’obiettivo di rendere prestigioso l’ambiente in cui esporre le prelibatezze crotonesi.

Puntando alla capacità di evolversi costantemente, l’azienda Castagnino si è presentata anche tra le aziende espositrici alla fiera internazionale Macfrut 2023mettendo in mostra l’altissima specializzazione, la ricerca del buon prodotto e la cura del Packaging (new entry quello ecologico). Elementi questi preposti a rendere l’azienda e lo store luoghi ideali in cui vivere un’autentica food experience all’italiana. Le diverse miscele di prodotti proposte (melagrana, mirtillo, agrumi, ecc.), a frutto singolo o miscelati tra loro, rigorosamente biologici e privi di conservanti, addensanti e coloranti vari, ma soprattutto su circa l’80% dei prodotti abbracciano inoltre la fascia “No sugar” e “Gluten free” più semplicemente senza zuccheri aggiunti e senza glutine. Insomma , una azienda di ottimo livello e con grandi prospettive di crescita sul territorio regionale e nazionale.

Tommaso Pupa – dottore agronomo e Presidente Acli Terra Crotone

Cresce l’interesse verso il consumo consapevole dell’oro verde, grazie anche all’impegno costante sul territorio di associazioni di settore e tecnici. Ormai è accertato : un consumo costante di olio extravergine d’oliva di qualità apporta benefici notevoli alla nostra salute. Ma vorrei dedicarmi all’approfondimento della biodiversità olivicola calabrese, ampiamente vasta e che purtroppo è poco tutelata.Al mondo, l’ultimo censimento (ormai poco puntuale visto che risale a circa due lustri) annovera 2600 varietà all'incirca. Una quantità notevole direi, il 30% delle quali è detenuto dall’Italia, con ben 737 varietà. Pensate bene a quanto siamo importanti dal punto di vista olivicolo-oleario!È in Calabria? Abbiamo un patrimonio olivicolo di pregio, con ben 30 varietà attualmente registrate, purtroppo molto delle quali relegate in micro-areali o spesso abbandonate.

Direi che questo è un atteggiamento decisamente poco favorevole allo sviluppo dell’olivicoltura regionale, che per orografia poco si allinea con l’olivicoltura della globalizzazione (che potrebbe essere anche un vanto…).Varietà come la pennulara ci arricchiscono di cultura oltre a donarciun olio d’oliva con caratteristiche di pregio. La stessa dal punto di vista qualitativo produce un enorme quantitativo di acido oleico (il più rappresentativo degli acidi grassi) arrivando fino all’82%, ma anche sul contenuto in polifenoli totali. I luoghi ameni in cui cresce la cv. pennulara sono a tratti sacri. Vi invito a percorrerli a piedi, ne rimarrete estasiati. Potrete osservare un luogo in cui l’olivo cresce naturalmente, privo da disturbi (se non quello dell’uomo che spesso male lo gestisce!). Passerete da punti in cui longeve piante si erpicano su rocce monolitiche a tratti pianeggianti che ben si accostano e si integrano nella lussureggiante macchia mediterranea, luogo del leccio, del cisto, del lentisco. Nicchie ecologiche che vanno tutelate ogni giorno, perché esse sono casa per le api, per tanti altri insetti utili e che fungono da ecosistema a  stante.

Passeggiando tra i luoghi di coltivazione della pennulara, nei comuni di Caccuri, Cerenzia, Castelsilano, San Giovanni in fiore e paesi limitrofi potrete imbattervi nel borgo abbandonato di Acherentia fondata da Filottete secondo Strabone, dagli Enotri secondo Stefano di Bisanzio - il paese, identificato anche con il toponimo di Pumentum, si sviluppò su due colli situati nell'odierna contrada Scozia di Cerenzia, dove Acerenthia prosperò per molti secoli. E poi come non menzionare il palinsesto architettonico del monastero del Vurdojche è singolare e spettacolare. È caratterizzato dalla Chiesa intitolata a San Giacomo, edificata nel 1196, la cui facciata è impreziosita da un bel portale ad arco acuto con finestre monofore dello stesso stile e da un palazzotto signorile. Fondato dall’Abate Gioacchino tra il 1196 e il 1197 come Grancia del monastero Florense, ha a fianco un oratorio e varie case coloniche per la coltivazione delle terre ricevute in dono dall’Imperatore Enrico VI.Oggi il Vurdoj è un agriturismo che preserva le antiche ricette calabre per offrire ai visitatori tutto l’affetto dell’accoglienza degli uomini del sud.L’olio extravergine di oliva della cv. pennulara si sta distinguendo in competizioni nazionali e internazionali. Nel “backstage” storie di giovani imprenditori, di donne caparbie e resilienti che amano la loro terra e non l’hanno abbandonata ma che con tenacia e rispetto di questi luoghi portano avanti tutto il bello che la nostra Terra possa avere. Faccio loro i più fervidi auguri, possiate salire sempre più in alto, solo dove gli onesti e i virtuosi osano!Sarò un sognatore? Ma questa è la Calabria che a me piace. Siamo all’inizio di una nuova storia, che dovrà chiaramente allinearsi alle nuove regole comunitarie, investire sulle nuove tecnologie, ma sempre con la mano posta sul cuore.

Thomas Vatrano –dottore agronomo 

Durante la quarta edizione di “Acli Terra Lab” 2024, la due giorni nazionale di incontri-dibattiti, seminari e attività formative tecnico-scientifiche con il mondo politico-istituzionale, realtà associative, operatori e imprese del settore…

Secondo i dati divulgati alla nona edizione del salone di Italian Exhibition Group a Rimini, Beer&Food Attraction, tra il 2022 ed il 2023 è stata registrata una importante crescita del settore della ristorazione.
Il valore economico dei pasti fuori casa è passato da 83,5 miliardi di euro del 2022 a 89,6 miliardi nel 2023. In questo periodo, i ristoranti sono aumentati del 5,5%, pari a ben 6.205 nuovi esercizi. Egualmente i bar che risultano 4.000 in più.

Per il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta, “queste sono tutte buone notizie per l’agroalimentare italiano, ovviamente affiancando all’espansione di questo fenomeno una cultura ed una pedagogia alimentare sul rispetto della qualità dei prodotti e del lavoro.

Per noi di Acli Terra, questa crescita è un elemento utile in direzione di un impegno serio per un investimento nazionale sulla formazione professionale nell’agroalimentare e per innovare le tecniche e le soluzioni produttive e di trasformazione. Ciò serve a stabilizzare il lavoro con continuità temporale, evitando l’instabilità professionale, che rappresenta un reale problema del settore”.

Si è partiti dalla Calabria per poi , nei prossimi mesi, raggiungere le altre regioni del Sud. Nella sala consiliare del Comune di San Lucido, splendida cittadina di mare, l’A.N.A.P.I.…

In Italia da quindici anni cresce in maniera impostante il consumo della frutta secca o con guscio, sia per la trasformazione agroalimentare industriale ed artigianale, sia per l’uso domestico.

Nonostante aumentino anche le superficie destinate a tali colture siamo comunque importatori netti in questo settore, ad eccezione delle castagne.

Nel 2022 le nocciole sono state il primo prodotto per valore degli scambi, con circa 355 milioni di euro di importazioni (75mila tons) e 165 milioni di esportazioni (22mila tons). Il 2022 segna una contrazione superiore al 40%, in valore e quantità. Tuttavia, va precisato che tale andamento segue il netto aumento del 2021, quando l’export di nocciole era cresciuto di circa il 45% rispetto al 2020.

Anche per le mandorle il saldo è negativo, -198,6 milioni di euro, migliora invece il deficit per i pistacchi, -184,8 milioni di euro.

Per le noci la contrazione dei flussi riguarda sia l’import che l’export, con un deficit della bilancia, che si attesta a circa -140 milioni di euro.

L’unico prodotto con un saldo positivo sono le castagne, che migliorano ulteriormente questo valore grazie alla buona performance di vendite all’estero in valore, +7,6%, e la contestuale contrazione degli acquisti, -18,3%.

Come detto, tornando alla produzione italiana, possiamo evidenziare un aumento sia delle superfici, +1,5%, sia dei livelli di produzione, +11,2%, rispetto al 2021. Le stime relative al 2023, attualmente disponibili per mandorle e nocciole, confermano tale tendenza, particolarmente robusta nel caso delle nocciole.

Secondo i dati pubblicati da Istat aumenta la produzione di mandorle, nocciole, pistacchi e castagne in Italia, ma siamo molto lontani dal riequilibrare la bilancia commerciale.

 

Per ACLI TERRA una misura che potrebbe essere presa nel settore è quella di elaborare  una norma per favorire progetti di cooperazione territoriale attraverso i quali vengano resi produttivi quei terreni privati incolti, ma adatti per tale settore che è diventato importante per il nostro carrello della spesa.

ACLI TERRA ha una ampia rappresentanza nazionale dei produttori dei frutti rossi e sente la necessità di una sistematizzazione culturale dell’incremento del consumo, che non può essere ricondotto ad una semplice tendenza momentanea.

La capacità di confronto sull’ampia disponibilità di uso di tali prodotti poi rientra nelle scelte dei trasformatori italiani che hanno assunto una leadership mondiale sin dai primi anni del ‘900, quando una nota casa italiana produttrice di sciroppi ha addirittura orientato la crescita delle gelaterie di tutto il Mondo.

Oggi i frutti rossi sono diffusamente utilizzati nell’alta gastronomia, nella cosmesi o nei prodotti per la salute e ACLI TERRA porterà a confronto i produttori e i trasformatori a Milano nei giorni 9 e 10 marzo per un workshop associativo.

L’evento sarà promosso nella programmazione della casa editrice DFGLAB all’interno del “Book Pride-Milano2024”.

Per il Presidente nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta: <<La scelta della nostra Associazione di continuare a ragionare sulla sinergia tra produttori e trasformatori attraverso una lettura culturale dell’agroalimentare, azione organizzata nella campagna nazionale “Colture&Culture”, è finalizzata a valorizzare il riconoscimento della qualità del lavoro nel prodotto quando viene commercializzato. La professionalità e il talento nel lavoro è il vero valore aggiunto che può puntualizzare il valore economico dei prodotti naturali che possono essere di alta qualità in tanti Paesi del Mondo. Questo discorso lo abbiamo affrontato nel meeting sul miele nel Principato di Monaco e in quello sulle erbe officinali a Bologna, così come per lo zenzero a Roma, e continuerà ad essere la linea associativa per garantire la redditività adeguata ai nostri agricoltori e ai trasformatori>>.

Per i frutti rossi la rappresentanza associativa è affidata al Vice Presidente nazionale Falvio Sandri, che è proprio un produttore del Trentino Alto Adige.

Per inquadrare il settore in Italia è possibile ricavare un quadro dai dati diffusi da “Italian Berry” e da “Gfk”.

Mentre tutto il settore frutticolo nel 2022 ha avuto un calo dell’ 8,1% i frutti rossi hanno avuto un incremento del 4.9% e senza partecipare all’incremento dell’inflazione di quel periodo.

L’Istat, infatti, ha calcolato che l’indice dei prezzi al consumo era salito del 6,4%, mentre, i nostri frutti rossi del 2,6%.

Un’altra notizia è che il 31,4% delle famiglie italiane ha acquistato frutti rossi, che hanno occupato da giugno 2022 a giugno 2023 il 10,4% di tutta la frutta acquistata in Italia, considerando nella nostra categoria anche le fragole che sono in calo.

Sarà inaugurato domenica 7 gennaio a Villa Sant’Angelo (AQ), il Circolo “Cenacolo ACLI TERRA”. Una nuova iniziativa che si propone di promuovere i prodotti di nicchia del territorio, contribuendo alla loro valorizzazione economica e culturale.

La Presidenza del Circolo ha fissato per il 2024 un ambizioso programma di seminari dedicati ai prodotti locali di eccellenza, tra cui la tartuficoltura, lo zafferano aquilano, la patata turchesa, i grani antichi, il Montepulciano di Abruzzo, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, i fagioli di Paganica e la cipolla di Bagno. Ogni incontro è finalizzato a sensibilizzare la comunità su importanti tradizioni e risorse locali.

L’evento inaugurale di domenica prossima – a cui parteciperà anche il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta – prevede la presentazione e degustazione di cinque vini provenienti da una cantina del territorio, accompagnati da prelibati salumi di aziende locali. Inoltre, sarà riproposta una minestra la cui ricetta risale al 1799, un’autentica testimonianza del patrimonio culinario locale.

ACLI TERRA de L’AQUILA è impegnata in questo progetto di comunità, per offrire una proposta attrattiva per gli Appennini Abruzzesi e sviluppare percorsi di promozione culturale e formazione, oltre a promuovere la sperimentazione innovativa con prodotti caratteristici, contribuendo così a consolidare l’identità e la vitalità del territorio.

L’invito è esteso a tutti coloro che desiderano contribuire a questa iniziativa per valorizzare le ricchezze del territorio e creare una connessione più forte tra la comunità e le sue radici culturali ed economiche

Il tasso più elevato di crescita della presenza di titolari di imprese in Italia negli ultimi cinque anni è in agricoltura con un salto del 28%. Questa notizia emerge dai dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 30 giugno 2023 sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio. Lo stupore sulla presenza di titolari stranieri non è il numero, ma è la netta controtendenza rispetto alla riduzione generale del numero di imprese agricole condotte da italiani che si è verificata negli ultimi anni. Sono 20175 le imprese agricole condotte da stranieri in Italia e sono distribuiti in maniera abbastanza eterogenea sul territorio nazionale. Toscana e Sicilia sono le due regioni in cui l'incidenza è più rilevante.

Vi sono tantissimi fattori che provocano tale dato, afferma il Presidente di ACLI TERRA Nicola Tavoletta, ma vi è un elemento sociale che riguarda la capacità dell’agroalimentare di essere inclusivo per natura, perché la selezione viene fatta con il rispetto di due valori: la natura e il lavoro. La capacità gestoria di questi due valori è l’unico vero e decisivo filtro.

Ieri a Tarquinia durante una iniziativa sull’apicoltura , invece, abbiamo affermato che la capacità della produzione agroalimentare italiana è proprio quella di essere di tendenza anche per le altre cucine con la reciproca contaminazione, dove il prodotto agricolo o ittico italiano va a caratterizzare e qualificare anche i piatti stranieri, guadagnando consensi internazionali, fuori dagli stereotipi.

Cresce il settore agroalimentare italiano. Lo sottolinea ACLI TERRA osservando i dati recentemente pubblicati da Eurostat sulla produttività del lavoro agricolo nell’Unione Europea nel corso del 2023. Mentre la media dell’UE ha registrato una diminuzione del 6,6%, segnando una significativa inversione di tendenza rispetto al triennio precedente, l’Italia ha invece un aumento del 4,2%.

Un trend positivo dovuto alla riduzione dei prezzi dei fertilizzanti e all’incremento dei costi di prodotti come l’olio d’oliva e i suini.

Rispetto all’anno precedente, le esportazioni di prodotti agricoli italiani sono cresciute del 6%, raggiungendo un valore complessivo di 64 miliardi di euro, coinvolgendo direttamente 4 milioni di lavoratori del settore.

Il settore agroalimentare italiano, oltre a contribuire in modo significativo all’economia nazionale, ha registrato un aumento del turismo straniero del 25% rispetto al 2019, con una spesa complessiva di 50 miliardi di euro. Un successo attribuibile alla dedizione e all’impegno delle donne e degli uomini che operano nella nostra filiera agroalimentare.

Diventa tuttavia necessario investire nelle infrastrutture e nei servizi pubblici, affinché il settore possa continuare a crescere e contribuire a ridurre le disuguaglianze. Il potenziamento di queste risorse potrebbe garantire un impatto a lungo termine sulla redditività e sulla sostenibilità del settore.

ACLI TERRA esprime gratitudine a tutti coloro che, con il loro impegno quotidiano, contribuiscono a rendere sempre più forte il settore agroalimentare italiano.

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