31 Mar 2023
Redazione

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I cambiamenti climatici in atto nel nostro Paese stanno producendo situazioni di grave sofferenza: da una parte gli eventi piovosi estremi, unitamente all’aumento delle temperature, provocano ingenti danni in molte zone; d’altro canto la siccità, che lo scorso anno ha attanagliato soprattutto il nord Italia, tuttora perdura e si prevede un’estate peggiore della precedente.

Il sistema agricolo è fortemente impattato dalla situazione climatica, comportando notevoli problemi alla produzione, anche con perdite di raccolti, e alla gestione delle aziende.

E’ possibile contrastare la crisi climatica, mettere in atto soluzioni efficaci? Cosa possono fare gli agricoltori, le associazioni, gli enti di gestione della rete idrica, le istituzioni regionali e nazionali per affrontare con maggiore fiducia e speranza la prossima stagione? A queste e altre domande si cercheranno risposte convincenti nel convegno “CRISI DELL’ACQUA E DEL CLIMA – GESTIONE E SOLUZIONI INNOVATIVE” che avrà luogo il 31 marzo ore 15 nella sede delle Acli Milanesi in via della Signora 3, Milano, organizzato da Acli Terra Milano-MB, Acli Terra Lombardia, Acli Terra nazionale e Acli Milanesi.

Interverranno fra gli altri: GIULIANA BARBATO (Ricercatrice del CMCC): “Scenari di cambiamento climatico in Italia e in Lombardia – Attività di ricerca per il settore Agricoltura” – MARCO CUNEO e ANTONIO CORBARI: “Testimonianze dal mondo rurale” – MICHELE BOVE (Parco del Ticino): “Acqua e cambiamenti climatici nella pianura irrigua: quali pratiche agricole” – PIERLUIGI CASTIGLIONI (Est Ticino Villoresi): “Gestione idrica in Lombardia e in Italia” – CARLA PAGLIARI (Consorzio di Bonifica Tevere-Nera): “Enti territoriali, gestione e rapporti con le Istituzioni” – NICOLA TAVOLETTA (Presidente Nazionale Acli Terra) per le Conclusioni.

Porteranno i saluti ANDREA VILLA (Acli Milanesi) e MASSIMO MANNI (Consorzio di Bonifica Tevere-Nera).

Il convegno si terrà in presenza, ma si potrà seguire anche in diretta al link zoom

https://aclimilano.zoom.us/j/9416448267?pwd=dTVreXJLQXFzdVNrTUp0aVpZUzdJUT09

"ACLI TERRA era in attesa del decreto varato dal Governo che vieta il commercio e la produzione in Italia di carne e di altri alimenti ottenuti in laboratorio, i cibi sintetici o i mangimi sintetici.
ACLI TERRA esprime soddisfazione per tale provvedimento voluto dalle rappresentanze professionali e da tutta la comunità italiana, rappresentata dalla scelta del Governo.
Questo provvedimento si abbina a quello di qualche giorno fa per fare chiarezza anche sulle farine derivate dagli insetti.
Sono tutte misure valide per proteggere e tutelare le persone, rispetto ad una campagna industriale che specula sui bisogni e le ansie sociali con soluzioni per niente benefiche, che minano, invece proprio gli equilibri naturali e sociali".

Così il presidente nazionale di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta, l'associazione professionale agricola aclista che promuove, tutela e assiste i lavoratori e produttori del comparto agricolo, olivicolo e delle marinerie, in relazione ai provvedimenti adottati ieri dal governo sul blocco della carne creata in laboratorio.

“Molto bene la proposta governativa, promossa dai ministri dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di far inserire la Cucina italiana nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. La bontà delle pietanze e dei prodotti dei nostri territori, derivanti dalla varietà storico-culturale del nostro Paese, da sempre apprezzati nel mondo anche in chiave di equilibrio alimentare, potrà così avere un ulteriore riconoscimento internazionale.

Egualmente, siamo lieti dell’adozione dei decreti interministeriali riguardanti la certificazione specifica e chiara con l’esposizione in scaffalature separate per la vendita delle farine derivanti da insetti.

Come ACLI TERRA, operando a tutela e promozione degli operatori del mondo rurale e delle marinerie, questi provvedimenti rientrano nei nostri obiettivi di una sempre maggiore valorizzazione del gusto e della nostra peculiare filiera agroalimentare, nonché di assoluta garanzia per i consumatori”.

Cosi in una nota Nicola Tavoletta, presidente nazionale di ACLI TERRA, l’associazione professionale agricola aclista che promuove, tutela e assiste i lavoratori e produttori del comparto agricolo e le buone pratiche in un quadro economico-produttivo e sociale ecosostenibile.

Secondo l'ultima ricerca dell'osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, le tecnologie digitali sono sempre più utilizzate nel settore agricolo e agroalimentare, ma le aziende sono restie a effettuare nuovi investimenti prima di aver misurato i benefici delle soluzioni 4.0 già adottate.

In un anno di forte difficoltà per le imprese agricole, alle prese con la siccità e con l'aumento dei costi delle materie prime, le soluzioni di agricoltura 4.0 hanno superato il muro dei 2 miliardi, con una crescita del 31% rispetto al 2021, trainata dalla spesa per macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature. In aumento anche le superfici coltivate utilizzando tecnologie digitali, passate dal 6 all'8% del totale.

L’innovazione tecnologica e digitale applicata ai processi della produzione agricola è un tema sempre più rilevante e attuale. Nel contesto molto difficile che ci troviamo ad affrontare, le tecnologie digitali possono aiutare a gestire la scarsità e il rincaro dei costi, in agricoltura, degli input produttivi e dell’energia. L’agrifood ha ora di fronte a sé la sfida più grande, quella di passare dall’adozione, in continua crescita sui diversi fronti, alla reale e completa valorizzazione delle soluzioni digitali.

Agricoltura 4.0 in crescita nel 2022

A livello mondiale il 2022 ha fatto registrare una crescita superiore al 10% del mercato dell’agricoltura 4.0, che secondo le previsioni dell'Osservatorio Smart Agrifood dovrebbe raggiungere il valore di circa 30 miliardi entro il 2027. Previsioni cui contribuiscono anche le tendenze nel mondo delle startup innovative internazionali, per il 28% impegnate a sviluppare soluzioni di per aziende agricole e zootecniche.

In Italia nel 2022 il mercato è cresciuto del 31%, raggiungendo quota 2,1 miliardi di euro, mentre le superfici coltivate con soluzioni 4.0 sono passate dal 6% all’8%, una quota comunque limitata, segno che gli investimenti sono stati in buona parte effettuati da aziende agricole che avevano già avviato il proprio percorso di innovazione e che c'è ancora molto potenziale relativo alle imprese che non ancora adottato nessuna soluzione di agricoltura 4.0.

Fronte industria agroalimentare italiana, nel 2022, l’82% delle aziende della trasformazione ha utilizzato o sperimentato almeno una soluzione digitale e quasi la metà di queste aziende ha implementato quattro o più soluzioni in contemporanea.

Insieme ai numeri positivi, il report registra ampi margini di miglioramento, soprattutto considerando che poco meno del 30% delle aziende intende investire in nuove soluzioni entro i prossimi tre anni e che l’80% di queste rimanda i nuovi investimenti in attesa di valutare i benefici delle soluzioni digitali già implementate.

In base al dossier Smart Agrifood, le aziende agricole hanno scelto soluzioni 4.0 anzitutto per ridurre gli input produttivi (input tecnici, acqua, manodopera, ecc.) e hanno fatto ricorso anzitutto a software gestionali, che fanno da abilitatori per le altre soluzioni, sistemi di monitoraggio da remoto di macchine, attrezzature e terreni e sistemi di supporto alle decisioni (DSS).

Tra le tecnologie abilitanti in ambito agricolo prevalgono quelle atte a raccogliere, memorizzare, analizzare dati, con soluzioni tecnologiche trasversali ai diversi comparti e processi. Una tendenza che pone in primo piano il tema dell’interoperabilità delle soluzioni, per consentire l’integrazione di dati raccolti dai diversi sistemi, interni o esterni e la condivisione dei dati sempre più importante per garantire visibilità su tutta la filiera, per una crescente tracciabilità e sostenibilità delle produzioni agroalimentari.

Le aziende della trasformazione agroalimentare, invece, hanno imboccato la via della digitalizzazione soprattutto per esigenze collegate alla tracciabilità alimentare, alla logistica e al controllo della qualità della materia prima e del prodotto finito. Oltre ai software gestionali aziendali, in questo caso tra le tecnologie utilizzate prevalgono quelle basate su cloud computing (58%) e QR Code (56%), quelle abilitate da tecnologia mobile (ad esempio le app per tablet e smartphone per il monitoraggio del percorso dei mezzi, per il controllo della catena del freddo e per il controllo della qualità dei prodotti finali, 45%), gli ERP e MES (37%) e le soluzioni di advanced automation come robot e cobot (34%).

La ricerca guarda infine all'offerta tecnologica, confermando la tendenza all’innovazione nel settore agrifood: in Italia, il 75% delle soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare è abilitato da tecnologie innovative e il 17% di queste è proposto da startup, che in questo ambito offrono principalmente soluzioni basate su tecnologia blockchain.

Il dato importante che emerge da quest’analisi è senza dubbio il lavoro che ancora c’è da fare: per sviluppare un vero piano di industria agrifood 4.0 bisogna investire sui giovani talenti e lo sviluppo di nuove competenze, che sempre di più diventeranno elementi essenziali per sostenere lo sviluppo dell’Industria 4.0. Emerge infine la necessità di perfezionare gli interventi di politica economica messi in atto, con riferimento agli investimenti in materia di ricerca e innovazione.

Dott. Matteo La Torre

Progettista ed Esperto in Fondi UE

Le Acli esprimono le proprie felicitazioni a Monsignor Mariano Crociata, eletto ieri presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea. Una scelta importante e di grande profilo, alla luce dell’esperienza pastorale maturata negli anni.

In un momento storico delicato, Monsignor Crociata ha ricordato quanto sia importante che l’Unione Europea torni “ad essere fonte di sviluppo e garanzia di pace per il continente e per il mondo”. Ci uniamo a questa speranza, consapevoli di condividere un unico destino e di essere chiamati a fare la nostra parte per il bene comune. 

Unità e solidarietà sono le parole che monsignor Crociata ha scelto per iniziare questo nuovo incarico, portando avanti l’idea di uno sviluppo economico che non lasci indietro nessuno. Ancora una volta la Chiesa ci indica la strada dell’ascolto e dell’incontro per costruire insieme un futuro di pace.

“L’apertura della Conferenza Onu sull’Acqua di oggi a New York, il ‘Decennio di azione per l’acqua 2018-2028’, la presentazione del rapporto 2023 delle Nazioni Unite ‘Accelerating cooperation and partnership on water’ ed i molti altri studi e previsioni sull’accesso a questo elemento vitale, di fronte al clima mondiale mutato, ci debbono impegnare al massimo e sempre più, a tutti i livelli, ed in primo luogo le istituzioni pubbliche.

Il mondo rurale, che fornisce i prodotti alimentari essenziali per la vita umana, ha una tradizionale e particolare sensibilità per l’ambiente e la indispensabilità dell’acqua. Come associazione professionale aclista di tutela e assistenza degli operatori del settore agroalimentare, poi, con la nostra ispirazione di rispetto del Creato, ancor maggiore è la nostra attenzione e sollecitazione perché si operi strategicamente e con efficacia”.

Così si è espresso il presidente nazionale di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta, in relazione alla Giornata mondiale dell’Acqua.

Tavoletta ha poi aggiunto: “Se solo il nostro pianeta fosse stato più lontano o più vicino alla nostra stella, anche solo del 5%, le condizioni in grado di mantenere simultaneamente i tre stati fisici dell’acqua avrebbero avuto minori possibilità di verificarsi. Abbiamo avuto tale condizione indipendentemente da noi e abbiamo, quindi, la missione universale e speciale di custodire con cura il pianeta. In Italia abbiamo tanta acqua e, in questa fase straordinaria, con il PNRR dobbiamo mettere in atto una grande azione di manutenzione e implementazione degli invasi. E per l’acqua finalizzata all’uso domestico chiediamo il pieno rispetto del referendum popolare del 2011 perché essa sia pubblica e non privatizzata.

Ma del tema Acqua, anticipo che ne parleremo approfonditamente il 31 marzo prossimo, a Milano, in un Convegno ad hoc organizzato da ACLI TERRA della provincia di Milano, Monza e Brianza ‘Crisi dell’acqua e del clima – Gestione e soluzioni innovative’”, ha sottolineato il presidente Tavoletta.

I dati dell'Istituto Superiore di Sanità affermano che un terzo dei bambini è in sovrappeso oppure obeso, ma a preoccupare sono la Campania e la Calabria che raggiungono rispettivamente il 44% e il 42% nella media regionale.
Su questo aspetto interviene il Componente di Presidenza Nazionale di ACLI TERRA Giuseppe Pacifico, che è anche presidente regionale della Campania della Associazione Professionale agricola e afferma: <<è inaccettabile apprendere che nella patria della Dieta Mediterranea le nuove generazioni abbiano perso il legame con la cultura alimentare tramandata per secoli e giunta a noi come esempio mondiale di corretta alimentazione. E' la dimostrazione che il consumismo spinto ha generato solo squilibri alimentari a danno delle produzioni locali ed oggi ne scopriamo l'ulteriore effetto negativo che si ripercuote anche sulla salute. E' indispensabile ridare alla scuola il suo naturale ruolo di educazione per riscoprire il reale valore del cibo anche in relazione alla salute e allo spreco>>.
Per la Presidenza Nazionale di ACLI TERRA è appunto una iniziativa utile quella preannunciata dal Ministro della Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida quella di puntare sulla educazione per prevenire con una ora dedicata a scuola.

 

Giuseppe Pacifico

Presidente ACLI Terra Campania

 

Conclusa la due giorni di ACLI TERRA LAB tenuta a Roma il 16 e 17 marzo per approfondire la nuova PAC e le opportunità dei sostegni riservati agli agricoltori. Proficua l'occasione per affrontare i temi associativi e condividere proposte di sostegno per arginare le problematiche di settore e che ACLI TERRA ha voluto condividere con le Istituzioni sui temi focali e da cui ripartire.

Ai lavori moderati da FRANCESCO VITALE e introdotti da GIUSEPPE PACIFICO componente di Presidenza Nazionale ACLI TERRA, hanno partecipato i rappresentanti Istituzionali, Sen. LUCA DE CARLO Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, On. STEFANO VACCARI Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, On. GIOVANNA MIELE Commissione Finanze della Camera dei Deputati, On. GIUSEPPE CASTIGLIONE Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. 

LAVORO e COMUNITÀ alla base di ogni politica agricola a favore dei nostri operatori agricoli e della pesca. Non ci può essere politica agricola veramente utile se non mette al centro il lavoro e il territorio in cui lavora.

Sono proprio questi i temi che le stesse Acli hanno messo al centro della propria azione associativa, fin dalla loro nascita nel 1944, proprio partendo dalle comunità rurali, ha richiamato Pacifico.

Il primo elemento di riflessione ce lo fornisce l’Istat. Con il 7° censimento generale dell'agricoltura, ci restituisce la rappresentazione di un fenomeno allarmante ovvero il calo demografico delle Imprese agricole italiane. Dal 2010 al 2020 abbiamo perso in media il 30% delle attività con punte del 42% in Campania, seguita con percentuali superiori alla media nazionale dalle regioni con aree più difficili e svantaggiate come la Sicilia, l'Abruzzo, la Liguria ed altre ancora.

La difficile sostenibilità economica delle piccole aziende, concentrate nelle aree più difficili e svantaggiate, “giustifica” solo in parte questo triste fenomeno, dettato da scelte obbligate per le tante famiglie rurali costrette a rinunciare. I dati Istat ci dicono anche che le superfici coltivate non hanno subito grandi riduzioni quindi significa che altre aziende hanno assorbito la gestione dei fondi, aumentando la loro dimensione  media, proprio come auspicato per aumentare la loro competitività. 

A giudicare però dalle enormi difficoltà in cui versa il nostro sistema produttivo agricolo, nonostante i tanti sforzi anche di carattere economico fin qui compiuti, ci accorgiamo che il solo aumento delle dimensioni medie aziendali non è sufficiente per conferire solidità al settore. E’ evidente che l’agricoltura italiana, in un mercato ormai globale, non compete per le quantità ma principalmente per la qualità e la biodiversità delle sue produzioni, per l’identità culturale che queste riescono ad esprimere e per la loro indiscutibile salubrità. 

E’ quindi acclarato che non sono solo le dimensioni aziendali a rendere vincente il sistema produttivo agricolo italiano. Quali sono allora le proposte di intervento per la tenuta del sistema economico agricolo italiano? per preservare l’ambiente, i territori e valorizzare le sue tipicità agroalimentari? Per sostenere l’innovazione organizzativa e tecnologica delle filiere? Il confronto ha provato a fare una prima sintesi.   

PER IL LAVORO: 

Interventi urgenti sia per il lavoro autonomo che per quello dipendente attraverso l’introduzione di una decontribuzione progressiva a favore dei lavoratori autonomi e l’incentivazione all’occupazione con l’esenzione contributiva per le nuove assunzioni . Riduzione dei costi del lavoro passando per la formazione professionale e l’integrazione.

PER LE FAMIGLIE: 

attivazione di fondi salvaguardia e sviluppo per finanziare le misure previste dalla legge per la montagna per assicurare alle comunità rurali i servizi essenziali alle famiglie e favorire la permanenza nei piccoli Comuni.

PER LA COMPETITIVITA’:

Incentivare le produzioni DOP, IGP, PAT e BIO. 

favorire la diversificazione nelle attività agricole con le attività connesse e la ricettività rurale di qualità 

sostenere gli investimenti per l’autosufficienza energetica

Incentivare l’innovazione e la commercializzazione collettiva

PER LO SVILUPPO

Incentivare gli investimenti nella cooperazione di prodotto e della trasformazione 

Favorire lo sviluppo del lavoro cooperativo 

Agevolare l’accesso al credito anche collettivo

Attivare fondi per la formazione professionale

Attuare la semplificazione burocratica per le apertura di attività, per l’assunzione e la gestione del personale

Introdurre semplificazioni fiscali e amministrative per i volumi di affari inferiori ai 50.000 mila euro

Queste ed altre, le principali proposte più urgenti che l’Associazione Professionale delle Acli intende sottoporre alle Istituzioni di ogni livello nell’interesse degli Operatori Agricoli e della Pesca.

 

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Giuseppe Pacifico

Componente Presidenza ACLI Terra nazionale

Nella Capitale, giovedì 16 e venerdì 17 marzo ACLI TERRA e il CAA ACLI organizzano il meeting nazionale "ACLI TERRA LAB" per approfondire i nuovi temi dell'agricoltura e confrontarsi con le istituzioni.

Tutte le sedi provinciali si riuniranno, quindi, a Casa ACLI a Roma, in vicolo del Conte 6, per questa due giorni di sessioni formative, dibattiti e laboratori tematici. Previsto anche il collegamento online.

Oltre ai dirigenti e tecnici del sistema delle organizzazioni acliste di tutela e assistenza del mondo rurale e delle marinerie, ci saranno numerosi ospiti.
Tra i parlamentari, in un confronto-dibattito ad hoc sulle Politiche agricole alle 17.30 di giovedì 16, il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo, i componenti della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Giuseppe Castiglione e Stefano Vaccari, assieme ai colleghi della Commissione Finanze Silvio Lai e Giovanna Miele.

Lo stesso giorno alle 19.00 vi sarà un incontro sulla cooperazione con il Presidente nazionale di AGCI AGRITAL, Giampaolo Buonfiglio, e un altro sulla evoluzione dei CAA con il Presidente del centro di assistenza agricola di Coldiretti Nicola Di Noia.
Alle 21.00 seguirà un talk show, "Tra Cultura e Colture", presentato dalla giornalista Virginia Saba, che animerà la serata sul palco dell'auditorium di Casa ACLI con ospiti l'attrice e regista Karin Proia, lo scrittore Mauro Grimaldi e il giornalista ed autore Ferdinando Regis.

Nella mattinata del 17 marzo alle ore 11.15 è prevista la presentazione del progetto "Bio&Lav" riguardante le produzioni biologiche e reti d'impresa.
Si alterneranno nel moderare le sessioni, oltre a Virginia Saba, i giornalisti Roberto Pagano, Francesco Vitale e Christian Cabello.

Per il Presidente nazionale di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta, che concluderà i lavori, "l'iniziativa rappresenta un appuntamento di condivisione elaborativa, perché 'ACLI TERRA LAB' intende offrire alle aziende agricole e ai lavoratori iscritti delle competenze e dei servizi ad alto livello, nel quadro di una visione di prospettiva del mondo rurale.

ACLI TERRA - aggiunge Tavoletta - oltre a voler essere efficace nell'affiancare e rappresentare gli operatori della filiera agroalimentare, vuole far emergere un modello del mondo rurale che sia sviluppato con gli elementi di una visione comunitaria di sostenibilità sociale, contemperando quella economica e quella ambientale. Affermiamo la necessità di un modello affinché l'agroalimentare italiano sia sempre più in grado di fare tendenza, facendo emergere, come identificativi e qualificativi, i valori economici e quelli culturali tipici della mediterraneità ".

"ACLI TERRA LAB" è organizzato da ACLI TERRA e CAA ACLI
a Casa Acli in vicolo del Conte 6 Roma
ore 15.00-22.00 del 16 marzo 2023
ore 9.00 - 13.30 del 17 marzo 2023

Nel mese di marzo, dal 1966, il ciclismo è alla prova nella Tirreno-Adriatica, la corsa a tappe che unisce le due più lunghe coste italiane.
Proprio in questi giorni è stata svolta, partendo da Lido di Camaiore, arrivando a San Benedetto del Tronto; per la cronaca ha vinto lo sloveno Primož Roglič.
Contemporaneamente con ACLI TERRA abbiamo svolto un percorso molto simile, unendo i due mari, incontrando le comunità e i protagonisti del comparto rurale italiano.
Noi siamo partiti più lontani, dalla costa tirrenica sarda, infatti giovedì ci siamo confrontati sulla nuova PAC con gli allevatori dell'Ogliastra a Lotzorai.
La partenza ha visto una vera e propria cronoscalata composta da un trittico di comuni: Tortolì, Lotzorai e Talana, da 0 a 700 m.s.l.m..
Bravi gli uomini di ACLI TERRA Sardegna e del Caa ACLI srl pronti a dare un quadro sugli ecoschemi e sulle tabelle o strategie.
Tappa successiva raggiunta tra un mare in lontananza e le vette innevate del Gernagentu è in Anglona nei comuni di Sedini e Castelsardo.
Approfondimento tecnico pubblico, ma anche un più ampio confronto politico con ragionamenti su interpretazioni e prospettive.
Da Alghero si torna sul continente dove ACLI TERRA si incontra con le ACLI nella realtà locale di Fondi in provincia di Latina in una animata manifestazione di piazza, coinvolgendo anche i bambini.
Scavalliamo gli appennini sotto la grandine della domenica sera fino a raggiungere Chieti e Pescara per incontrare e conoscere proprio la dirigenza teatina di ACLI TERRA per un confronto istituzionale con ragionamenti di prospettiva tra Pac e Feampa.
L'arrivo in riva al mare ad Ortona e come ogni tappa finale è festa grande con importanti compagni di strada tra intenditori qualificati dell'agroalimentare e sei top Chef da ogni parte d'Italia. La prova è il brodetto, quella cucina di mare che incontra la campagna.
Braccia tese al cielo, ma non in solitudine, tutti uniti noi di ACLI TERRA insieme a tantissime donne e uomini che pedalano ogni giorno nella filiera agroalimentare tra campagne, rilievi e coste, ovviamente stappando per brindare ad un buon lavoro con le bottiglie dei nostri viticoltori.
È la nostra Tirreno-Adriatica, per tradizione ci aspetterà la Milano-Sanremo?
Neanche a dirlo, appuntamento al 31 marzo a Milano con ACLI TERRA Lombardia, incontro sulla gestione idrica in agricoltura.

Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale ACLI TERRA