02 Mag 2024

(DIRE) Roma, 20 giu. - Verrà presentato martedì 21 giugno, alle 16.30, presso la Casa della Partecipazione a Maccarese, il progetto per la difesa integrata delle colture ortive 'ECODIF' realizzato dal CREA-DC di Roma in collaborazione con Arsial e finanziato da Lazio Innova nell'ambito del - POR FESR Lazio 2014-2020 - Azione 1.2.1. E' prevista la partecipazione del presidente di Arsial Mario Ciarla, dell'assessora del Comune di Fiumicino Erica Antonelli, Massimiliano Mattiuzzo (Biodistretto Etrusco Romano), Alessandro Infantino (CREA-DC), Lucia Donnarumma (CREA-DC), Enzo Marinelli (CREA-DC), Alessandro Grottoli (CREA-DC), Claudio Caramadre (Biodistretto Etrusco Romano).
Il progetto si propone di promuovere, attraverso il caso studio della coltivazione del melone in coltura protetta nell'Alto Lazio, l'adozione della difesa integrata e di tecniche alternative o complementari all'uso dei prodotti fitosanitari per il controllo delle principali fitopatie delle specie ortive. In occasione dell'evento di martedì 21 giugno saranno illustrate dai ricercatori le varie attività che il progetto intende realizzare e i risultati previsti, con particolare riferimento alle ricadute migliorative dei processi produttivi, finalizzate a migliorare la competitività delle imprese agricole, la qualità dei prodotti e la tutela e conservazione degli agro-sistemi. E' inoltre online il nuovo sito www.ecodif.it per partecipare come stakeholder e condividere le varie tappe del progetto e per la diffusione dei risultati raggiunti.
Lo comunica in una nota Arsial.

(DIRE) Roma, 20 giu. - Coldiretti Lazio ha inviato alla Regione nelle scorse ore la richiesta dello stato di calamità a causa della forte crisi idrica, che si appresta a s?uperare livelli mai registrati dall'inizio del secolo scorso. La federazione regionale chiede un confronto sul tema. Le nostre campagne, così come le città, sono assediate dalla siccità, che costringe a razionamenti per i terreni agricoli, già avviati a Frosinone e Latina, dove l'erogazione per i terreni viene sospesa tutti i giorni dalle ore 12 alle 18 e per l'intera giornata del mercoledì nel frusinate e la domenica per alcuni impianti a Latina.
"Una situazione che comporta un aggravio di costi per le aziende agricole - spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - che sono costrette ad utilizzare motori a pompe elettriche e dunque a consumare gasolio, in un momento in cui i costi per il caro carburante e il caro energia sono lievitati.
Tutto questo sta portando sul lastrico le nostre aziende, già in difficoltà per la crisi economica determinata dalla pandemia e l'aumento dei costi delle materie prime, insieme ad una serie di problemi che nel Lazio stanno mettendo in ginocchio alcune attività, come gli allevamenti suinicoli alle prese con la peste suina. Un problema che si ripercuote anche sulle aziende zootecniche. Rischiamo di compromettere comparti fondamentali per la nostra economia e posti di lavoro".
Un'emergenza che a livello nazionale costa 10 miliardi di euro. Secondo una stima della nostra federazione regionale, solo nel Lazio a causa della siccità si contano danni per oltre 250 milioni di euro. Costi che riguardano investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito per ortofrutta, oltre ai cali produzione per vino e olio, che sono le più colpite. Roma e il Lazio, inoltre, sono in allerta per il calo dei livelli del lago di Bracciano, che rappresenta la riserva idrica della Capitale. Per far fronte alle problematiche delle aziende Coldiretti ha presentato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali due emendamenti che prevedono l'estensione del credito di imposta anche al secondo trimestre 2022 e per le serre, oltre ad un sostegno per fronteggiare il caro carburante con i costi lievitati per l'acquisto del gasolio. 

"La siccità ha portato a cambiare anche le scelte di coltivazione - continua Granieri - e preoccupa fortemente la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo, come il grano che fa segnare quest'anno un calo del 15% delle raccolta. Sono in difficoltà anche le coltivazioni di girasole, mais, e gli altri cereali, oltre a quella dei foraggi per l'alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta, che hanno bisogno di acqua per crescere".
Gli agricoltori quest'anno sono stati costretti ad anticipare le irrigazioni di 40 giorni per consentire la semina su terreni aridi. Da inizio anno nel Lazio sono caduti circa 100 millimetri di acqua, contro gli oltre 350 di media degli ultimi 16 anni. Una situazione drammatica che porta al taglio dei raccolti, in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di tutto il suo potenziale alimentare, per fare fronte agli effetti sui prezzi causati dal conflitto in Ucraina. Uno scenario di profonda crisi idrica che peggiora con l'ondata di calore, che porta le temperature sui 40 gradi, con le falde sempre più basse.
"Quello che chiediamo con lo stato di calamità - prosegue Granieri - è anche l'intervento della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti come le Autorità di bacino e i Consorzi di bonifica e cooperare per una gestione unitaria del bilancio idrico".
Con il picco del caldo da bollino arancione in molte città e la carenza idrica, rischia di aumentare la dipendenza dall'estero, da dove arriva il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 47% del mais per l'alimentazione delle stalle, il 44% del grano duro per la pasta e il 27% dell'orzo, secondo le stime di Coldiretti.
"Servono misure immediate per garantire l'approvvigionamento alimentare della popolazione - conclude Granieri - ed è necessario avviare con urgenza un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo. Solo l'11% dell'acqua piovana viene raccolta e con questo intervento potremmo arrivare al 50%, evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo vivendo e che siamo costretti ad affrontare ogni anno. Il nostro Paese ha bisogno di nuovi invasi a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che in presenza di acqua potrebbe moltiplicare la capacità produttiva".

"Nelle prossime ore proclameremo lo stato di calamità naturale". Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "L'emergenza climatica non è un problema del futuro ma un problema del presente, comincia addirittura ad essere stancante dirlo - spiega in riferimento in particolare al nodo siccità - vediamo cosa sta succedendo in tutta Italia e dobbiamo muoverci anche noi. Lo stato di calamità servirà ad adottare immediatamente le prime misure, ad invitare i sindaci a misure di contenimento, perché dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica e dovrà basarsi sul risparmio idrico". "La proclamazione dello stato di calamità naturale è un primo step", conclude assicurando che la Regione penserà da subito a forme di approvvigionamento e supporto per le amministrazioni più in difficoltà.

A commento delle parole di Nicola Zingaretti, il presidente regionale di Acli Terra Lazio, Massimo De Simoni ha dichiarato: "L'imminente dichiarazione dello stato di calamità naturale nella Regione Lazio per la grave siccità che sta flagellando il settore dell'agricoltura evidenzia le difficoltà nelle quali si dibattono i tanti operatori che quotidianamente combattono per salvaguardare il loro lavoro e le loro aziende. È un settore primario di fondamentale importanza ed è necessario intervenire anche con provvedimenti strutturali di defiscalizzazione e di incentivi per la ricerca e l'innovazione nell'intero comparto agricolo e agroalimentare".

ROMA (ITALPRESS) - "Per Malagrotta una nuova ordinanza che stoppa per altre 72 ore frutta e verdura:  a questo punto è necessaria un'operazione verità con la messa in campo immediata di un sistema efficace per garantire la tutela della salute dei cittadini, ma anche il veloce e congruo ristoro per le decine di aziende agricole che operano nella zona e il relativo importante indotto, tutti colpiti dal recente incendio". Lo dichiara il consigliere della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori. "Famiglie alle quali dobbiamo riconoscere - prosegue - non soltanto il danno direttamente relativo a chiusure o limitazioni nelle vendite dei prodotti che questa situazione può causare, ma anche quello di immagine che ricade comunque sulle attività, "colpevoli", paradossalmente, di tenere in piedi non solo una filiera importante del prodotto fresco, genuino  e controllato, ma anche uno spazio che dai lembi estremi della città scivola fino al mare e offre comunque, nonostante ancora l'incombere delle strutture della discarica, ampi spazi curati e verdi. Chiederemo un consiglio straordinario alla presenza del sindaco Gualtieri sul tema delle aziende agricole e della bonifica della Valle Galeria".
"Quanto accaduto - conclude Sartori - evidenzia una grave lacuna nella prevenzione e nei controlli, una superficialità e un'incompetenza che si trascinano nella confusione di un sistema inadeguato, frutto di decenni di continui rattoppi e scelte inadeguate e provvisorie fatte ignorando sistematicamente capacità, inventiva, diritti e coraggio di imprenditori che reclamano i loro diritti".

Si è tenuto venerdì sera a Corato (BA) il convegno dal titolo “Certificazioni di qualità e sostenibilità:  stato dell'arte e nuove sfide del comparto olivicolo pugliese” al quale, in qualità di associazione di riferimento dell'Unapol, ha partecipato la Presidenza di Acli Terra nazionale rappresentata da Michele Muscio.

Al convegno sono intervenuti: il dottor Pierluigi Milone, ricercatore Dipartimento di ingegneria civile ed ambientale, economia ed estimo rurale presso l'Università degli studi di Perugia; il dottor Luigi Tedone, ricercatore presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro, responsabile del coordinamento Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali il dottor Salvatore Camposeo, professore associato di arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro e la dottoressa Filomena Corbo, associato di chimica degli alimenti Università degli studi Aldo Moro Di Bari e coordinatrice del centro interdipartimentale cibo in salute nutraceutica nutrigenomica e microbiota intestinale agricoltura e benessere sociale.

Ha presieduto i lavori  Tommaso Loiodice, Presidente Unapol.

Il Convegno si è tenuto nell'ambito del programma "Filiera Unapol: qualità certificata" finanziato dal Mipaaf per il Pon olivicoltura.

I temi affrontati sono stati la Nuova politica PAC, la questione idrica in ambito olivicolo, il ringiovanimento degli uliveti con nuovi impianti. Particolare attenzione è stata rivolta alla processo di produzione e conservazione dell'olio mediante l'utilizzo di nuove tecnologie che mirano più alla qualità che alla quantità.  È inoltre stata ribadita l’importanza che ci sia un dialogo tra i produttori e i trasformatori in modo tale da poter affrontare le sfide del mercato.

ACLI TERRA è a fianco all'UNAPOL per affrontare insieme un percorso finalizzato a promuovere l'olio quale alimento nutraceutico alla base di una sana alimentazione.