02 Mag 2024

(AGI) - Roma, 27 giu. - "In alcune zone non è escluso il fatto che il razionamento dell'acqua porti a una chiusura temporanea" dei rubinetti "anche nelle ore diurne. Bisognerá capire anche quali sono i segnali delle prossime settimane. Noi vediamo ancora grande carenza di acqua. Poi avremo anche dei momenti in cui l'acqua arriverá tutta insieme.  Prepariamoci perchè quando arriverá l'acqua, arriverá tutta insieme". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, a Sky Tg 24.

(AGI) - Roma, 24 giu. - "Lavorare con gli strumenti a disposizione sul doppio binario dello stato di emergenza e di quello di calamitá per affrontare la contingenza e arrivare alla migliore gestione possibile della risorsa acqua". Lo afferma con un post su Facebook il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli che aggiunge: "Ma poi guardare anche avanti e scommettere con decisione sul sistema delle assicurazioni in agricoltura per arrivare, in un tempo di evidenti cambiamenti climatici, alla normalizzazione della gestione del rischio in agricoltura e, piú avanti ancora, intervenire sulle infrastrutture irrigue prima con le risorse del Pnrr e poi con una nuova programmazione pluriennale".

Il florovivaismo italiano rappresenta un’importante ramo del comparto agricolo, basti pensare che l'export di piante e fiori italiano vale 1 miliardo di euro, mentre la produzione nazionale costituisce il 15% della intera produzione comunitaria.

Sotto il profilo economico, tale settore esprime il 6% della intera produzione agricola nazionale, per un valore di 2,5 miliardi di euro e con 21.500 imprese operanti: 14 mila producono fiori e piante in vaso e 7.500 piante per il vivaismo.

Anche se nel periodo marzo-aprile l’aumento dei costi dell'energia, conseguenti alla situazione internazionale, ha provocato ripercussioni anche per il comparto con una flessione fino al 4% del fatturato e fino al 5% sull'export nel secondo biennio del 2022, stiamo ancora parlando di un settore straordinariamente trainante.

Ora con i fondi del Pnrr per la forestazione urbana, per i quali sono previsti circa 330 milioni di euro, e con l’apertura di un apposito bando, si apre un nuovo scenario e nuove opportunità di crescita per il comparto.

ACLI TERRA, prima e  dopo il recente rinnovo del contratto di lavoro in questo comparto, ha posto all’attenzione degli amministratori locali la questione della rigenerazione urbana anche con incentivi per la realizzazione di boschi verticali nei condomini.

Questa soluzione risponde agli obiettivi della agenda 2020/30, elevando la qualità della vita urbana, non solo per effetti benefici ambientali, anche per quelli legati ad un nuovo stile influenzato dall’ambiente e non viceversa.

ACLI TERRA sostiene l’importanza dell’evoluzione del decoro urbano e ha in programma l’organizzazione di seminari online sulla realizzazione di orti domestici e boschi verticali, con la partecipazione la collaborazione di esperti.

Il volume presenta un attraversamento tra storia, agraria-olivicola ed archeologica e ci porta, come se contenesse un magnete tra le righe, ad andare a vedere, a leggere e scandagliare il pensiero dei giovani autori. Cosa fanno insieme una archeologa e un agronomo per costruire un volume sull’olio d’oliva è anche questo un punto di domanda. Eppure, leggendo il volume si riesce a dare una risposta , perché i calabresi hanno appreso, da sempre, che questa terra vive prevalentemente di agricoltura, in particolare di olivicoltura fiorente, di antichi e moderni impianti , antichissimi uliveti saraceni. E poi, gli uliveti, custodi e sentinelle, sono ben radicati su una terra che è stata attraversata da molte civiltà che nei secoli hanno arricchito e colorato la nostra Calabria. L’archeologia ha avuto, dunque, il compito di riportare alla luce il forte legame tra olivicoltura, popolazioni, valori socio-economici e nuove opportunità di sviluppo che l’oro giallo potrebbe assegnare alle nuove generazioni di imprenditori. E non è di poca importanza sottolineare pure che “ l’olio d’oliva tra storia, archeologia e scienza ” è frutto del lavoro di due giovani professionisti calabresi, l’archeologa Bakhita Ranieri e l’agronomo Thomas Vatrano, i quali hanno voluto portare avanti un’opera che racchiudesse le due e più discipline e che rendesse in dote un valore alto alla propria terra. La Calabria è terra d’olio e di uliveti le cui radici toccano diverse culture. Le tracce della coltivazione dell’ulivo in Calabria sono antecedenti al passaggio dei Greci, ne ritroviamo i resti nella località Broglio in agro di Trebisacce, custoditi nel Museo Archeologico di Sibari. La struttura del volume ha una parte scritta dall’archeologa, composta da dodici capitoli, più letteraria, legata agli usi degli antichi popoli e alle loro tradizioni con un excursus che va dall’arte alla letteratura e alla religione, prendendo in rassegna le fonti storiche e archeologiche. La seconda parte, curata dall’agronomo, è costruita da sedici capitoli e presenta una serie di argomenti riguardanti le ultime frontiere sulla tecnologia di estrazione, packa- ging, effetti salutari, shelf life. Si concluderà con un capitolo riguardante il germoplasma olivicolo calabrese, meritevole di interesse e divulgazione scientifica.
Il volume è come se fosse un invito alla restanza e…alla crescita di una rinnovata proposta culturale e imprenditoriale. Perché questi due giovani studiosi ci dicono che la Calabria è una terra in cammino, un cammino che arriva da lontano ma che è del tutto proiettato al futuro, che è fatto di Università e ricerca, di imprese agricole innovative e di qualità, di esportazione in crescita e di beni archeologici che hanno bisogno di essere esplorati e portati in emersione per la nascita di una proposta, come dire, di industria culturale. Eppure siamo poggiati su un vero e proprio giacimento diffuso di archeologia: Crotone, Sibari, Reggio Calabria, Locri, Mileto, Caulonia, Lamezia Terme, Catanzaro – Squillace, Rosarno-Palmi. In buona sostanza la nostra regione è un intreccio di strade che portano ad antichi e antichissimi popoli. Dobbiamo farli ritornare alla luce, facendoli incontrare anche con i nuovi cammini religiosi e museali. Occorre una proposta! In questo caso arriva dalla ricerca sull’olio di oliva che conduce alla cultura e lo fa con puntualità e proposta scientifica. Mi piace concludere con Vito Teti, antropologo tra i più illustri del nostro Paese: << Ciò che resta è dunque la terra , che chiede un’altra cura, un altro rispetto. Ma chi saprà dare voce e risposta a quanti restano, a quanti arrivano, a quanti fuggono? Nel riabitare quei luoghi progressivamente abbandonati in favore delle sempre crescenti concentrazioni urbane – e soprattutto delle periferie urbane -, qualcuno intravede possibilità per scongiurare una possibile fine >>. I nostri studiosi, Bakhita Ranieri e Thomas Vatrano hanno intravisto una contemporanea opportunità per restare.
Pino Campisi
Presidente regionale Acli Terra Calabria

Roma, 21 giu. (Adnkronos) - L'Italia è un grande importatore di materie prime alimentari che trasforma, in particolare di cereali e, dunque, "la logistica è un grande problema, è fondamentale, per un Paese come il nostro che importa 4 milioni di tonnellate di grano tenero, 6 milioni di mais, e ancora grandi quantità di orzo e soia".
E' l'allarme che il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio lancia, parlando con l'Adnkronos, a proposito della situazione attuale che si è determinata sui mercati dei cereali, in primis grano tenero e mais, sia per gli effetti della guerra in Ucraina che per la siccità.

"Il problema degli approvvigionamenti c'è già - aggiunge Vacondio - ma adesso sopperiamo con i nostri raccolti che sono marginali, ma ci sono. Ma da settembre, quando cominceremo a dover importare per forza, cereali dall'Europa e dal mondo avremo bisogno della logistica che sta vivendo un momento terribile" sottolinea.

Tutti si riempiono la bocca sul fatto che il trasporto deve trasferirsi dalla gomma al treno, perché c'è meno inquinamento, si liberano le strade, eccetera. Peccato che questo non può succedere perché non troviamo i locomotori, i vagoni e neanche le tracce per trasportare le merci... e poi non si trovano trasportatori su gomma, ci sono grosse difficoltà a trovare navi per il trasporto di cereali perché in Cina con il blocco del porto di Shangai per il covid ancora oggi il problema non è stato assorbito" afferma Vacondio. "Io queste le cose - aggiunge - le sto dicendo a tutti gli esponenti politici che hanno un peso nel governo, a Salvini, a Di Maio, gli ho detto: 'guardate che a settembre vi trovate sul tavolo il problema della logistica' ed è un problema di non facile soluzione. Lo abbiamo visto con la Brexit in Gran Bretagna quando c'erano gli scaffali vuoti perché non c'erano i trasporti".