02 Mag 2024

L'emergenza siccità è all'attenzione del governo e il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha convocato "questo pomeriggio una riunione con il Mite e la Protezione civile per fare il punto della situazione sui temi dell'agricoltura" secondo quanto ha riferito lo stesso Patuanelli nel corso di un'audizione al Senato sugli aggiornamenti del Piano Strategico Nazionale (Psn). "A Palazzo Chigi - ha detto c'è stata una riunione tecnica lunedì scorso coordinata dal sottosegretario Garofoli per la valutazione dello stato d'emergenza, le Regioni stanno provvedendo alla richiesta che deve essere motivata e deve individuare il range di danno che si presume per la singola regione. Queste richieste devono essere istruite dalle strutture tecniche di Palazzo Chigi e della Protezione civile e dopo si procederà con la determinazione dello stato d'emergenza" ha detto il ministro

Italia ed Europa temono una siccità per questa estate con il caldo record di queste settimane. Sulla componente climatica, la ricerca agronomica è incentrata sull'efficienza. Non c'è azienda privata che non sia orientata verso questo obiettivo.

Di fronte alla rinnovata urgenza, la risposta dell'opinione pubblica vuole essere tempestiva, ma ci si può comunque interrogare sull'efficacia delle misure messe in atto di fronte all'importanza delle problematiche.

Ogni anno il governo implementa misure che sono diventate consuetudine per aiutare gli agricoltori a far fronte alla crisi. Tuttavia, la loro applicazione avviene in modo non sufficientemente preparato e dà al mondo agricolo la sensazione di una reazione non all'altezza delle sfide.

Tra le idee suggerite da chi lavora sul campo tutti i giorni ci sono l'irrigazione goccia a goccia, la creazione di impianti di desalinizzazione dove praticare il riciclaggio delle acque reflue, la realizzazione di bacini di raccolta d'acqua piovana e la costruzione di pozzi per sfruttare le falde.

Secondo gli esperti, occorre continuare a progredire tecnicamente nella gestione dell'acqua, in particolare nelle previsioni meteorologiche. Possiamo anche sviluppare varietà più adattate e più resistenti alla siccità. Questo vale per tutte le culture. 

Bisogna sempre utilizzare al meglio il suolo per l’agricoltura. Più il suolo è ricco di carbonio, più acqua catturerà e meno scorrerà via. Il mais, ad esempio, è molto criticato per l'irrigazione che si effettua in estate. Ma è la pianta che utilizza al meglio la quantità di acqua che le offriamo, meglio di quella che possiamo mettere nelle nostre fioriere, nei nostri prati o altrove.

Questa crisi “impone” l’adozione di stato di calamità naturale per sostenere il comparto agricolo. Intere aree del paese non vedono pioggia da mesi e, i danni provocati dalla siccità in agricoltura ammonterebbero a 2 miliardi di euro.

In pratica più di un quarto del territorio nazionale è a rischio desertificazione e sta affrontando una situazione di grave siccità che riguarda le regioni del Sud ma anche quelle del Nord, dove la grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, i fiumi in secca, i laghi svuotati e i campi arsi.

Siamo davanti a una emergenza nazionale che riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali.

Per questo sono già in corso le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi.

Sempre più essenziale anche in ottica alimentare affrontare la desertificazione, il degrado del suolo e la siccità che minacciano migliaia di ettari in cui vivono centinaia di milioni di persone. Secondo le previsioni dei ricercatori entro il 2050 metà della terra arabile per l’agricoltura diventerà inutilizzabile a causa della desertificazione e del degrado del suolo.

Ora più che mai è necessaria una gestione sostenibile del territorio per preservare quanta più superficie agricola possibile colpita dalla desertificazione e dalla siccità. Le terre aride in molti paesi in via di sviluppo sono devastate dalla siccità.

A sua volta, aumenta il degrado del suolo così tanto che una volta i seminativi diventano inutilizzabili. Infine, proprio per via del degrado viene rilasciato carbonio nell'atmosfera, aggravando così il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. E il ciclo si ripete. Un'azione internazionale congiunta può ridurre gli impatti della desertificazione.

 

Dott. Matteo La Torre

Ambasciatore del Patto europeo per il clima in Italia 

Prandini:'Subito grande piano nazionale per piccoli invasi'. Patuanelli, inevitabile dichiarare stato di crisi

Bruxelles, - “Accogliamo con soddisfazione la decisione della Commissione Europea di autorizzare, nel contesto del temporary framework in materia di aiuti di Stato, la misura del credito d’imposta nell’area del cratere sismico 2016-2017 che riguarda le regioni Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo”. Così in una nota il copresidente del gruppo Ecr-FdI al Parlamento europeo Raffaele FITTO insieme con l’eurodeputato di FdI-Ecr Nicola Procaccini. “Finalmente si danno risposte e certezza alle migliaia di imprese, soprattutto Pmi, che hanno già effettuato importanti investimenti e che hanno prima dovuto affrontare le conseguenze negative del terremoto, poi il Covid ed ora la guerra in Ucraina. Oggi possiamo essere soddisfatti per l’esito positivo di una vicenda che abbiamo seguito fin dall'inizio facendo nostre le preoccupazioni e le forti sollecitazioni dei Presidenti delle Regioni Marche ed Abruzzo, Francesco Aquaroli e Marco Marsilio e dei rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali. Una vicenda che in questi mesi ci ha visti impegnati sia con interrogazioni che con incontri diretti con la Commissione al fine di sollecitare l’autorizzazione del provvedimento"

(DIRE) Roma, 20 giu. - "Nelle altre province (esclusa Roma, ndr) la situazione è più seria, ci sono altri gestori spesso locali con i quali stiamo collaborando perché non piove da troppo tempo e le temperature così alte pongono un problema non nel Lazio, ma in tutta Italia e per alcuni aspetti in tutta Europa. Noi però ci stiamo preparando ad affrontare la situazione con provvedimenti strutturali e con una strategia di risparmio idrico, che a questo punto è veramente un imperativo". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti al termine della riunione convocata in Prefettura per l'emergenza siccità alla presenza, tra gli altri, di rappresentanti della Protezione civile, di Acea Ato 2 e degli assessori regionali Daniele Leodori (vicepresidente con delega al Bilancio), Roberta Lombardi (Transizione ecologica) e Mauro Alessandri (Infrastrutture). A quanto si apprende, l'area in maggior sofferenza idrica nel Lazio è quella della provincia di Viterbo, ovvero i l territorio di Acea Ato 1.

"Allo stato attuale nel territorio di Ato 2", che comprende anche Roma, "non è prevista né preventivata alcuna forma di turnazione" per la sospensione del servizio idrico, "questo anche grazie al fatto che dal 2017, quando ci fu l'altra famosa crisi di approvvigionamento, con i lavori fatti sulla rete distributiva si sono risparmiati 100 milioni di metri cubi d'acqua. La situazione però è grave, al massimo entro mercoledì procederemo alla proclamazione dello stato di calamità che darà strumenti utili a prelievi, ci auguriamo limitati, che permettano la non turnazione nel territorio di Acea Ato 2". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti al termine della riunione convocata in Prefettura per l'emergenza siccità alla presenza, tra gli altri, di rappresentanti della Protezione civile, di Acea Ato 2 e degli assessori regionali Daniele Leodori (vicepresidente con delega al Bilancio), Roberta Lombardi (Transizione ecologica) e Mauro Al essandri (Infrastrutture). "Con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ho già parlato- ha sottolineato Zingaretti- La situazione di Acea Ato 2, che poi era l'oggetto della riunione, ad ora esclude forme di turnazione di fonte idrica. Ma qui parliamo di fenomeni legati alla natura, quindi è bene verificare nei limiti del possibile le forme per invitare alla limitazione del consumo idrico. Questo credo sia molto utile e responsabile, addirittura a prescindere dal pericolo della turnazione". Ad esempio, ha concluso il presidente, "gli stabilimenti balneari dovrebbero essere predisposti a un risparmio dell'acqua, a partire dalle docce. Ma ci sono tante formule: per questo chiediamo ordinanze comunali e non ne facciamo una regionale, perché ci sono delle esigenze territoriali diverse".

"È stata una riunione molto utile, che chiarisce ulteriormente che i cambiamenti climatici e i problemi che ne derivano non sono problemi del futuro ma sono del presente. La crisi ambientale e la siccità sta provocando ai corsi d'acqua dei problemi drammatici e quindi facciamo un appello sentito a tutti e a tutte a iniziare la stagione del risparmio dell'acqua. Nelle prossime ore scriverò a tutti i sindaci del Lazio chiedendo loro intanto di adottare dei provvedimenti preventivi con ordinanze che indicano e attuano forme di risparmio idrico in tutti i Comuni della nostra regione". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti al termine della riunione convocata in Prefettura per l'emergenza siccità alla presenza, tra gli altri, di rappresentanti della Protezione civile, di Acea Ato 2 e degli assessori regionali Daniele Leodori (vicepresidente con delega al Bilancio), Roberta Lombardi (Transizione ecologica ) e Mauro Alessandri (Infrastrutture).