Roma, 25 lug - (Nova) - Sulle mie eventuali dimissioni da governatore della Regione Lazio, "io credo che anche per il rispetto della legge questo problema ce lo porremo dopo le eventuali elezione al Parlamento se saro candidato: sia perche lo prevede la legge in caso di incompatibilita, sia per non scaricare sul governo regionale e sui cittadini del Lazio fibrillazioni e crisi che non dipendono da noi, ma dal quadro politico nazionale". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, interpellato a margine di un evento in Campidoglio.
(ITALPRESS) - "Nel Lazio c'è un'alleanza larga che prevede la presenza dei Cinquestelle, sostenuta in maggioranza anche da altre forze politiche, che si basa su un programma che stiamo attuando di forte solidarietà. Tutte le forze politiche hanno confermato di rispettare i patti della realizzione del programma. Quindi andremo avanti fino al termine di questa fase". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, oggi in Campidoglio per la firma del protocollo di intesa tra Regione Lazio e Roma Capitale su "La Promozione e Attuazione degli Accordi di Insediamento e Sviluppo delle Imprese nel Territorio di Roma Capitale". "Se sarò candidato, credo che dopo le elezioni affronteremo il tema di portare la Regione al voto, chiudendo al meglio, per i cittadini, la consiliatura. Poi si aprirà un'altra fase, dove le forze politiche sono convinto troveranno il modo, le forme, i contenuti, la piattaforma per rilanciare questo progetto unitario, ma questo, com'è ovvio, non dipenderà da me, ma dalle scelte che si faranno. Per ora, una cosa è certa: la Regione Lazio continua ad essere governata da una maggioranza che vuole continuare a rispettare gli accordi con i cittadini. Quindi nessun trauma, nessuna scossa e anzi ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza perché, anche in un momento complicato come questo, hanno detto 'prima di tutto i contenuti e il programma che abbiamo sottoscritto'. Siamo in buone mani e si va avanti rispettando i patti".
La notizia della firma di un accordo tra Russia e Ucraina sulle esportazioni del grano ci dà speranza verso il futuro e apre uno spiraglio per iniziare un vero cammino verso la pace. Le ACLI hanno sostenuto e continuano a sostenere tale azione diplomatica internazionale con speranza e impegno, anche attraverso manifestazioni come quella di domani 23 luglio, Europe for peace, a cui parteciperanno in diverse città italiane
Anche ACLI Terra accoglie con favore la notizia dell’accordo tra Kiev e Mosca: la flessione dei prezzi del grano duro e tenero rilancia la necessità di non perdere terreno sulla lotta alla speculazione finanziaria sull'agroalimentare con la necessità di stabilire un tetto europeo dei costi. Si tratta di una notizia importante che fa respirare le aziende zootecniche, visto che per il fabbisogno della filiera italiana si sbloccano 1,2 miliardi di chili di mais. Inoltre è un passo avanti importante per cercare di garantire la sicurezza alimentare mondiale.
La Vice Presidente di ACLI TERRA Arianna Zizzo durante l'incontro sulla PAC organizzato dal Ministero delle politiche agricole ha dichiarato : <<ci uniamo ai ringraziamenti per l'operato del Ministro Patuanelli e del Direttore Blasi. Auspichiamo in un proficuo proseguio del confronto e del dibattito a sostegno del settore e dell'intero comparto. Vorremmo una maggiore attenzione al mondo rurale femminile e sociale, il mondo rurale sociale è un intervento che recupera la funzione sociale che l'agricoltura aveva nella società rurale – solidarietà, integrazione, valorizzazione della dimensione relazionale – e la mette a disposizione dei servizi alla persona. Inoltre si chiede un potenziamento dei servizi AGEA, l'inserimento di domande o risoluzione di problemi crea molti ostacoli alla presentazione di DPU. lo sviluppo rurale è una strategia fondamentale in agricoltura, che può dare in termini di servizi per migliorare la nostra agricoltura che ha un ruolo fondamentale sui territori>>.
(AGI) - Roma, 21 lug. - "Le prossime elezioni saranno principalmente una competizione tra il Partito Democratico guidato da Enrico Letta e il partito di Giorgia Meloni. Ovvero tra il partito che piu' ha sostenuto il governo di Mario Draghi e quello che piu' gli si e' opposto". Lo ha detto Claudio Mancini, deputato del Partito Democratico, intervenendo nel corso della festa Left Wing a Roma. "Le forze politiche che hanno portato alla caduta del governo saranno ulteriormente penalizzate dal voto e peseranno poco nel prossimo Parlamento. Il rosatellum - ha aggiunto Mancini - e' gia' una legge prevalentemente proporzionale e quindi adesso la nostra priorita' e' il profilo ideale e programmatico del Pd. Non sono solo le alleanze che definiscono l'identita' del partito e quello che interessa ai cittadini e' comprendere comeì il loro voto potra' incidere sul governo dei prossimi anni" ha concluso. (AGI)Com/Sim