13 Nov 2025

Nonostante la vendemmia 2025 si preannunci ottima sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, un’ombra di incertezza incombe sul futuro del settore vitivinicolo italiano a causa delle politiche internazionali su dazi e sanzioni. Lo dichiara Nicola Tavoletta, Presidente nazionale di Acli Terra.

“Le notizie che arrivano dai nostri viticoltori offrono un quadro eccellente per la vendemmia 2025, grazie a un ciclo estivo favorevole, con un giugno caldo e abbondanti piogge ad agosto”, ha aggiunto Tavoletta. “In tutte le regioni, da Nord a Sud, la qualità dell’uva è valutata di altissimo livello. In Veneto, ad esempio, ci aspettiamo un aumento dei quantitativi tra il 3 e il 5%, mentre in Franciacorta si è registrato un equilibrio climatico ideale. Anche in Sicilia, seppur sotto media, la produzione è superiore del 10% rispetto al 2024”.

Dati positivi disturbati dall’ombra delle politiche internazionali. “È inaccettabile – continua il Presidente di Acli Terra – che i nostri prodotti agroalimentari, simbolo del Made in Italy, vengano mortificati. Ci siamo giocati mercati fondamentali come quello degli Stati Uniti e della Russia.

“È inaccettabile che le nostre eccellenze agroalimentari, come il vino e la mozzarella di bufala, siano ostacolate da dazi e sanzioni che minacciano la loro competitività sui mercati esteri”, ha dichiarato Tavoletta. “Il vino, che non avrebbe dovuto subire dazi, oggi è soggetto a tassazione del 15% a vantaggio di altri settori come l’automotive. Pensiamo al Moscato piemontese che realizza all’estero oltre il 90% del proprio fatturato con un’esposizione forte su due mercati: quello russo per l’Asti Spumante e gli Usa per il Moscato d’Asti”.

“Non possiamo vendere la mozzarella di bufala in Russia per le sanzioni,” ha aggiunto ancora Tavoletta. “È evidente che né il vino né la mozzarella ‘armano’ nessuno, ma semplicemente impoveriscono le imprese italiane. La politica europea e italiana sta remando contro i nostri produttori, vanificando i benefici di un’annata agricola finalmente favorevole”.

Roma, 25 giugno 2025 – “Le dichiarazioni del senatore Silvio Lai sul primo caso italiano di dermatite nodulare contagiosa dei bovini, confermato in Sardegna, accendono i riflettori su un’emergenza sanitaria che non può essere sottovalutata. Esprimiamo pieno sostegno agli allevatori sardi, che si trovano a fronteggiare una minaccia seria al proprio lavoro e alla salute degli animali”, dichiara Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, in merito all’allarme lanciato oggi dal parlamentare sardo.

“La dermatite nodulare è una malattia virale a rapida diffusione, con impatti economici e sanitari rilevanti. Accogliamo con attenzione le parole del senatore Lai e chiediamo al Ministero della Salute e a tutte le autorità competenti di attivare tempestivamente tutte le misure di contenimento, prevenzione e monitoraggio, rafforzando la sorveglianza veterinaria e coinvolgendo attivamente le organizzazioni del mondo agricolo”, prosegue Tavoletta.

“È fondamentale proteggere un comparto, quello zootecnico, che in Sardegna rappresenta un presidio insostituibile di economia, tradizione e coesione sociale. Occorre affiancare gli allevatori con strumenti efficaci, indennizzi adeguati e una corretta informazione tecnica e scientifica. Acli Terra è pronta a fare la sua parte, lavorando in rete con le istituzioni e con il territorio.”

Quanto sta accadendo in California ci spinge a riflettere e ad alzare la guardia anche sui territori italiani.

Nel 2024, sebbene il numero degli incendi sia aumentato rispetto agli anni precedenti, la superficie bruciata è rimasta stabile, a differenza di quanto accaduto in Spagna e Portogallo. Questo risultato è frutto di una campagna antincendio efficace, basata su prevenzione, pianificazione e azione rapida.

I dati satellitari del sistema europeo Effis-Copernicus, analizzati dal Sole 24 Ore, hanno registrato in Italia 254 episodi, con 28.634 ettari bruciati, che rappresentano il 24% degli incendi censiti in tutta l'Europa. Seguono Romania (230 incendi), Spagna (170) e Francia (148).

Il primato negativo è registrato anche nella media 2006-2023 con 290 incendi annui in Italia, seguita da Portogallo (205) e Spagna (203). Tuttavia, in termini di superficie bruciata, l'Italia presenta dati meno allarmanti: circa 28.000 ettari nel 2024, inferiori a Bulgaria (38.850) e Spagna (34.000). Anche la media 2006-2023 di 56.700 ettari annui è minore rispetto a Portogallo (93.736) e Spagna (81.623).

"La nostra campagna antincendio ha dato i suoi frutti, ma non possiamo abbassare la guardia", dichiara Nicola Tavoletta, Presidente Nazionale di Acli Terra e che è stato a lungo volontario per l’antincendio boschivo. "È fondamentale continuare a investire nella prevenzione, coinvolgendo attivamente gli agricoltori e gli allevatori come custodi del territorio. L'agricoltura 5.0 può fornire gli strumenti necessari per una gestione sostenibile del territorio."

Acli Terra continua a sostenere l'importanza di un coordinamento efficace tra istituzioni e terzo settore, superando il tradizionale modello stagionale di lotta agli incendi.

"La lotta agli incendi non può limitarsi ai mesi estivi e autunnali", continua Tavoletta. "È necessario un monitoraggio costante del territorio e un coinvolgimento attivo delle comunità locali."

Acli Terra porterà queste proposte alle istituzioni, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente la prevenzione e la gestione degli incendi boschivi in Italia.

Peralta (Vice Presidente Acli Terra): «Salviamo la nostra eccellenza»


Il Vice Presidente di ACLI TERRA con delega al vitivinicolo, Giuseppe Peralta, lancia un allarme sulla situazione del settore vitivinicolo in Sicilia occidentale. Nonostante il crescente interesse degli investitori e le potenzialità del territorio, la zona rimane indietro rispetto ad altre regioni italiane.

«Il patrimonio vitivinicolo nazionale è in crescita - ha dichiarato Peralta - ma la Sicilia occidentale, pur avendo grandi potenzialità, non sta sfruttando tutte le opportunità. I dati del CREA mostrano un aumento dei valori dei terreni viticoli in molte regioni, ma la Sicilia occidentale rimane indietro. Questo è un problema che va affrontato con urgenza».

Le cause di questa situazione sono molteplici: il cambiamento climatico, che ha colpito duramente il settore negli ultimi anni, e scelte politiche non sempre adeguate.

“È necessario un progetto di rilancio per la Sicilia occidentale - continua Peralta - e servono maggiori investimenti per sostenere i viticoltori colpiti dalla crisi climatica, per riattivare i 16 invasi chiusi su 46 disponibili e per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche. L’acqua è un bene prezioso che non può essere sprecato».

ACLI TERRA chiede all’Assemblea Regionale Siciliana di intervenire con urgenza e di prevedere nella manovra finanziaria fondi specifici per il settore vitivinicolo. «I lavoratori siciliani vanno rispettati - conclude Peralta - perché dietro ogni lavoratore c’è una famiglia che ha bisogno di certezze per il futuro».

La relazione del nostro ex Presidente del Consiglio Mario Draghi per la Commissione Europea e il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Germania hanno centrato il tema del cambiamento climatico con serietà, rigore e pragmatismo.
La questione ambientale, come dicono i nostri rispettati Uomini di Stato, non è tema per affabulatori, per correnti modaiole eccentriche o estremisti.
È un argomento centrale per il destino dell'Umanita' che va affrontato in maniera coordinata dalla comunità scientifica e dalla società civile in armonia, anche con forme di adattamento.
La capacità di non andare in ordine sparso è affidata alla sintesi politica che pragmaticamente con la scienza può interpretare lo stato delle cose attivando gli adeguati strumenti o comportamenti.
Acli Terra sostiene che alfieri di questa azione sinergica sono proprio gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori, reali custodi dell'ambiente.
Funzione che gli va riconosciuta nella forma e nella sostanza.
Di questo il Presidente Nicola Tavoletta ne parlerà al 43° Congresso della Ciesm (Commissione per gli studi e le esplorazioni nel Mediterraneo e nel Mar Nero) a Palermo e al Big Meeting sulle Specie aliene a Pollenzo a fine ottobre.
Il pragmatismo del Presidente Mattarella e del Presidente Draghi sono un orientamento per Acli Terra e la comunità europea

Ascolta Nicola Tavoletta <clicca qui>
(dal gr nazionale Agenzia Italia Stampa del 29 Settembre 2024, ore 12)

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