01 Mag 2024

Roma, 5 lug. (Adnkronos) - Lo stato di emergenza per la siccità riguarda quasi la metà del made in Italy a tavola (44%), con le cinque regioni più colpite che rappresentano il 76% del grano tenero per fare il pane, l'88% del mais per l'alimentazione degli animali, il 97% del riso, ma allevano anche il 66% delle mucche e l'87% dei maiali nazionali. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai provvedimenti assunti da parte del Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Mario Draghi che ha deliberato lo stato di siccità per le regioni di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna con uno stanziamento di circa 36 milioni di euro. Un territorio nel quale lavorano 225mila imprese che rischiano di chiudere i battenti sotto i colpi della siccità, con i danni che hanno già superato i tre miliardi di euro, secondo Coldiretti.

Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all'alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che - sottolinea la Coldiretti - sono il granaio d'Italia. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po.

Una situazione sulla quale pesa in maniera determinante la mancanza di una rete di invasi capace di trattenere l'acqua della pioggia. Ogni anno, secondo Coldiretti, l'Italia perde 500mila metri cubi di acqua al minuto "Serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, con una ricaduta importante sull'ambiente e sull'occupazione", sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

Roma, 4 lug. (Labitalia) - I piani di emergenza contro la siccità sono importanti per salvare le 270mila imprese agricole che si trovano nelle sei regioni che hanno gia presentato piani di emergenza, che rappresentano da sole quasi la metà (49%) del valore dell'agricoltura italiana. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai provvedimenti regionali sulla crisi idrica in vista del decreto del governo annunciato dal premier Mario Draghi. In Piemonte, Lombardia
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lazio si producono il
79% del grano tenero per fare il pane, il 90% mais per l'alimentazione degli animali, il 97% del riso, ma si allevano anche il 69% delle mucche e l'88% dei maiali, secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat.

Un capitale dell'agroalimentare Made in Italy che rischia di sparire sotto i colpi della siccità, con i danni che hanno già superato i tre miliardi di euro, secondo Coldiretti. Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all'alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che - sottolinea la Coldiretti - sono il granaio d'Italia.

In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove - evidenzia la Coldiretti - si allargano le zone di ''acqua morta'', assalti di insetti e cavallette che solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi.

“Oggi è una giornata durissima sia per la Centrale operativa del 112 che per i soccorsi dell’Ares 118. Da questa mattina infatti sono nove gli incendi e alcuni di essi di grandi dimensioni come quello divampato in zona Massimina e stanno sottoponendo ad uno stress test impegnativo tutti i servizi di soccorso a Roma. Desidero ringraziare tutti gli operatori e le operatrici per il loro impegno nelle operazioni di soccorso”.

Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Con l'emersione prepotente della "questione siccità" il problema del caro gasolio in agricoltura aumenta esponenzialmente. Per il funzionamento dei pozzi e per la distribuzione dell'acqua, gli agricoltori stanno utilizzando quantitativi superiori di carburanti, incidendo drammaticamente su un bilancio già difficile minato da tale voce di costo.

In Puglia poi vi è anche la questione Xylella ad aggravare la situazione per le procedure di contrasto che prevedono maggiori arature dei campi. In un confronto sul tema Tommaso Loiodice, Presidente Unapol, ha dichiarato: «sostengo la necessità conclamata di urgenti misure economiche per gli olivicoltori già provati, considerando il settore trainante per il Mezzogiorno».

In un incontro in Irpinia con gli olivicoltori associati, Nicola Tavoletta, Presidente Nazionale ACLI TERRA ha ribadito: «non possiamo indugiare sul caro carburanti, considerando tale fenomeno speculativo. Giuste le misure del Governo Draghi, ma è la realtà a chiedere di più. Inoltre stiamo chiedendo ai nostri parlamentari europei di aprire nelle Istituzioni comunitarie il confronto sul tetto dei costi per i produttori».

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