01 Mag 2024

"Nel 2022, in risposta ai bandi pubblici per le misure a superficie del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio, sono arrivate 18.478 domande complessive, tra quelle che hanno confermato impegni relativi ad annualità precedenti e quelle relative al primo anno di spesa.
Come noto, infatti, la Regione Lazio ha consentito la presentazione delle domande di sostegno per il primo anno, oltre a quelle per la conferma degli impegni precedenti, relative alla biodoversità vegetale - misura 10.1.8, all'agricoltura biologica - misura 11, e alle indennità per le zone montane, misura 13.
In linea con quanto effettuato negli anni passati e considerata la particolare situazione di difficoltà in cui versano le aziende agricole, è ferma intenzione dell'Assessorato Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo concedere l’anticipazione per le misure a superficie/capo anche per la campagna 2022, attuando le strategie necessarie al fine di soddisfare tutte le richieste ammissibili pervenute prevedendo la concessione dell’entità massima dell’anticipazione consentita, che laddove confermata dal regolamento europeo sarà pari a un totale di oltre 74 milioni di euro".

Lo dichiara in una nota la Regione Lazio

A commento dell’appello sulla siccità come dramma sociale diffuso, lanciato dal Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nella sua visita in Polesine, il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta, ha dichiarato: «Noi, come Acli Terra, accogliamo il messaggio e chiediamo di aumentare la spesa del PNRR sulle infrastrutture idriche fino al 6%. È necessario ricalibrare il PNRR e fare una grande azione di manutenzione, perché l'acqua bisogna saperla gestire».

È stata approvata oggi in Giunta regionale la Carta Vocazionale Acquacoltura delle zone di mare territoriale della Regione Lazio come previsto dal comma 3 dell’articolo 15 della legge regionale 16/2020.

La norma prevedeva, infatti, che la Regione Lazio, nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela ambientale e in coerenza con il piano paesistico, elaborasse un’apposita Carta regionale nella quale individuare e mappare le zone di mare territoriale idonee e quelle precluse all’esercizio dell’attività di acquacoltura.

“La Carta Vocazionale - dichiara l'Assessora all’ Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio Enrica Onorati - è un importantissimo strumento di supporto ai Comuni chiamati a rilasciare le concessioni di zone di mare territoriale da destinare all’esercizio dell’attività di acquacoltura. È uno strumento che fornisce un quadro di conoscenza dettagliato delle zone vocate alla pescicoltura e mitilicoltura e di quelle precluse.
Uno strumento che, ponendo al centro una base di conoscenza scientifica autorevole e di livello, indirizza la scelta verso il sostegno al comparto produttivo ma nel rigoroso rispetto dell’ambiente marino e costiero. Un ringraziamento alla nostra Direzione Regionale, a tutti i soggetti scientifici coinvolti ed agli Enti Locali, Organizzazioni di rappresentanza ed Associazioni per il confronto ed il contributo di idee fornito”.

La Carta vocazionale, realizzata con i fondi FEAMP 2014-2020 - MISURA 2.51, ha visto la collaborazione della Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca, Foreste con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS). Si tratta di uno strumento operativo a supporto della Regione e dei Comuni costieri laziali per la programmazione e la pianificazione marittima ed è stato redatto tenendo conto di criteri fisici e oceanografici, biogeochimici, socio-economici, logistici. Le mappe leggono anche altri vincoli e limitazioni stabilite dalla normativa quali Delibere vigenti, Siti Natura 2000, Zone di Tutela Biologica, Aree Importanti per l’Avifauna.

Le zone precluse all’acquacoltura rimangono quelle dove insistono altri vincoli: habitat e specie protette, la qualità dell’ambiente marino costiero, le pressioni antropiche, le attività economiche e le infrastrutture in mare, la difesa e la sicurezza nazionale.

La cooperazione tecnico-scientifica ha coinvolto tutti gli stakeholders interessati, che sono stati informati dalla Direzione Regionale Agricoltura durante incontri dedicati: Istituto zooprofilattico, Enti locali, direzioni regionali, organizzazioni di rappresentanza professionale, d’impresa e associativa, FLAG.

<<In queste ore divampano numerosissimi roghi in tutta Italia, così come, purtroppo, abbiamo notizie da decenni - afferma il Presidente Nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta-
Sicuramente è un fenomeno favorito dalle alte temperature e dalla mancanza di pioggie, ma un elemento è assodato, cioè che la stragrande maggioranza degli incendi ha origine dolosa.
Vi è quasi sempre la responsabilità umana.
Attenzione, non è un fenomeno solo italiano, ma mediterraneo.
In primavera abbiamo presentato la proposta di ACLI TERRA, che continuiamo a sostenere. Una maniera efficace per controllare il territorio - continua il Presidente Nazionale - è il coinvolgimento delle organizzazioni di terzo settore da giugno a settembre. Per anni sono stato un volontario antincendio e dove funzionava tale sistema, con osservatori diffusi affidati alle associazioni lì diminuiva il fenomeno o addirittura c'erano estati di tregua.
Il coordinamento spetta sempre allo Stato e alle Forze dell'Ordine, ma la miriade di rifugi ed osservatori dovrebbero essere affidati alle organizzazioni. Ciò comporta che durante l'anno i volontari vanno sottoposti ad una gratuita formazione e dotati della strumentazione idonea di spegnimento. Tutte spese già ampiamente previste da decenni. Sarebbe utile lavorare in questo senso con un grande piano nazionale e non solo con accordi locali come già avviene>>

Una grande passeggiata sul mare alberata per unire il porto ai primi palazzi della Marina. È il progetto "Una promenade verde per il lungomare di Cagliari", presentato oggi al Teatro Massimo dal sindaco Paolo Truzzu con l'architetto Stefano Boeri.
Niente tunnel in programma, ma solo una sorta di "trincea coperta" (ma lo stesso Boeri ha detto che potrebbero esserci anche delle alternative) per favorire il collegamento con gli altri quartieri della città. "Un progetto fondamentale - ha detto il sindaco riferendosi al masterplan - per eliminare quella barriera immateriale costituita da ben 14 corsie attraversate da auto e mezzi pubblici: non sono le caratteristiche di una città moderna".
Entusiasta il presidente dell'Authority portuale Massimo Deiana: "Sarà una delle passeggiate più belle e grandi del Mediterraneo". Boeri si è soffermato sugli aspetti più delicati del progetto: la connessione con il resto della città preservando anche la mobilità che prevede nella zona anche il passaggio della nuova metropolitana. Il verde sarà la costante con 230 piante in più rispetto a quelle che ci sono già, sia in senso longitudinale tra la Stazione ferroviaria e Piazza Ingrao, sia in senso trasversale tra la città e il mare.
Il progetto prevede il restringimento di due corsie sulla viabilità principale per estendere lo spazio pubblico della città fino al mare. Boeri si è soffermato anche sull'utilizzo e riciclo dell'acqua piovana proprio per mantenere il porto sempre verde.
Prevista anche la "Piazza sul Mare": spazio pubblico fruibile per tutti, in continuità con il viale alberato, con campi sportivi (nella nuova "rambla dello sport"), aree ricreative e dehors per la sosta e il relax.
Tra i suggerimenti anche una passerella di collegamento da piazza Ingrao con il porto vecchio, rinnovato nelle sue strutture primarie, e un transit hub intermodale vicino alla stazione. La prima parte del progetto è quella che riguarda piazza Matteotti e via Roma. "Ma abbiamo anche una visione più ampia - ha concluso Boeri - che creerebbe una situazione unica in tutto il Mediterraneo con la sfida della mobilità dolce".
Ansa