15 Mag 2024

La fucina italiana dell’olio affonda. Secondo le ultime stime dell’Ismea, la produzione 2022 di olio extravergine d’oliva pugliese è crollata del 52%, praticamente dimezzata. Con 60 milioni di ulivi, la Puglia da sola ospita quasi il 32% di tutta la superficie nazionale coltivata a ulivi, il 40% di quella del Mezzogiorno e l’8% di tutta quella dell’Unione europea. La produzione lorda regionale, che vale un miliardo di euro, è dunque a rischio, e con essa le rese e la capacità di export di un’intera nazione; quasi un’azienda olivicola su dieci lavora in perdita e, di questo passo, rischia la chiusura.
Le ragioni di questa crisi? Una, ormai è chiaro da tempo, è l’inarrestabile diffusione della Xylella. L’ultima zona rossa è stata dichiarata proprio in questi giorni tra Monopoli e Polignano. Dall’ottobre del 2103, da quando cioè a Gallipoli fu trovata la prima pianta infetta, l’avanzata di questo insetto killer in Puglia non si è mai fermata. Ad oggi ha colpito oltre 8mila chilometri quadrati di terreni, il 40% del territorio pugliese, con oltre 21 milioni di ulivi infettati, molti dei quali monumentali, e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva.


Ma il vero killer delle olive pugliesi è stata la siccità: quella, durissima, di quest’anno, si è andata a sommare alla mancanza di piogge registrata già nel 2021.Un combinato disposto che ha dimezzato il numero dei frutti degli alberi fino a renderli di fatto improduttivi. Infine, come per ogni settore dell’economia, anche l’olivicoltura pugliese ha subito l’esplosione dei costi.  I rincari diretti e indiretti determinati dall’energia vanno dal+170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne. A questo va aggiunto il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, le etichette aumentate del 35%, i rincari del 45% del cartone e quelli del 60% della banda stagnata. E mentre i costi crescono, dicono gli olivicoltori, i ricavi delle imprese scendono, anche se il carrello della spesa delle famiglie registra un aumento dei prezzi al dettaglio.


L’Italia è ancora fra i primi tre maggiori consumatori di olio extravergine di oliva al mondo subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti, e rappresenta il 15% dei consumi mondiali. Il mercato internazionale, peraltro, continua a rispondere bene all’olio extravergine di oliva italiano: secondo l’ultimo report della Coldiretti, le esportazioni di olio made in Italy nel 2022 sono balzate del 23% in valore. Il 62%dei ricavi viene realizzato negli Stati Uniti, seguiti da Germania, Francia, Giappone e Canada. Saprà l’Italia garantire prodotto per tutti anche nel 2023?


Nel mondo il 75% dei consumatori, sostiene l’associazione degli agricoltori, si dichiara propenso all’acquisto se si tratta di prodotto italiano e la maggioranza assoluta dichiara che al momento di acquistare un olio extravergine d’oliva non bada al prezzo per avere la massima qualità. I consumatori usano in media 8 chili a testa di olio extravergine di oliva e ogni famiglia spende in media 117 euro all’anno per acquistare olio d’oliva.


Se la produzione pugliese tracolla, però, il resto della frangitura italiana non ride. Cambiamenti climatici e caro-materie prime hanno ridotto la produzione nazionale di quest’anno di circa un terzo. Il calo è diffuso soprattutto al Sud Italia, ma anche nelle regioni centrali - come Lazio e Toscana - l’andamento delle rese è stato macchia di leopardo. Ad essere andata meglio è stata la produzione del Nord, che ha segnato addirittura un aumento attorno al 40-60% fra Liguria, Lombardia e Veneto. In Italia la produzione di olio extravergine d’oliva conta su 250 milioni di piante e genera un giro d’affari complessivo intorno ai 3 miliardi di euro tra aziende agricole, frantoi e industrie della trasformazione.

Il 26 novembre si è conclusa con una strepitosa manifestazione il Corso di Micologia Promosso dalle ACLI TERRA PALERMO, in stretta collaborazione il Comune di Prizzi, IISS di Lercara Friddi, l’associazione A.M.I.T., Progetto Terra@Terra e il Circolo ACLI Sant’Anna aps.

L’ultima giornata è stata interessata dall’escursione Micologica e Show Cooking organizzato all’insegna della valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici

L’escursione è stata condotta sul Monte dei Cavalli (o montagna dei Cavalli, o ancora monte San Lorenzo), rilievo calcareo di 1.007 m s.l.m. della catena montuosa dei Sicani ricadente nel territorio di Prizzi. Passeggiata ecologica di grande valore non solo paesaggistico/naturalistico, ma anche storico. Con gli studenti e gli associati presenti, lungo il sentiero si è discusso molto sull'educazione ambientale, lo studio delle piante endemiche ed il riconoscimento di qualche pianta fitoalimurgica.

Questo ovviamente dettato dalla riserva che regala ai suoi escursionisti perle di carattere naturalistico importanti ed a volte incredibilmente rari e soprattutto grazie alle spiegazioni fornite dal vicepresidente provinciale delle ACLI TERRA PALERMO il Dott. Forestale Giovanni Landini. Dopo l’escursione si è ritornati nell’auditorium di Filaga (Borgata del comune di Prizzi) per completare la parte didattica e degustare alcune pietanze tipiche con l’aggiunta dei funghi tartufati raccolti nei boschi dei monti sicani. La preparazione dei piatti è stata fatta dai ragazzi dell’Istituto alberghiero di Alia, sotto il vigile e costante controllo del Prof. Salvo Mangiapane.

Mentre a conclusione dei lavori, il presidente Acliterra Palermo Gaspare Carbone dopo una lunga riflessione sui temi agroambientali, legati alle diverse tipologie di turismo e alla valorizzazioni dei prodotti tipici dei territori a conclusione dell’escursione ha affermato: “Il nostro più arduo, ma importantissimo, compito risulta quello di formare e informare le comunità sull’importanza del mondo naturale. Perché il rispetto dell’ambiente e il primo punto se vogliamo lasciare alle generazioni future un mondo migliore.”

 

Acli Terra Palermo

“GUSTO MONDIALE”, rubrica promossa da ACLI Terra, CAA ACLI e UNAPOL. Si tratta di una serie di incontri coordinati da quattro conduttori: Roberto Pagano, Mena Rota, Stefania Ferrara e Francesco Vitale che verteranno su esperienze della filiera agroalimentare, prodotti che raccontino metodologie di lavoro e ricette che vengono accostate ad una giornata del mondiale di calcio in particolare modo ad una storia o ad una partita.

Gli ospiti che si avvicenderanno saranno agricoltori della filiera olivicola dell’UNAPOL, aziende agricole dell’ospitalità affiliate ad ACLI TERRA, ma anche da lavoratrici e lavoratori e professionisti che seguono le imprese agricole, ittiche e imprese della trasformazione agroalimentare.

Tra gli opinionisti che animeranno le puntate ci saranno il presidente nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta, i dirigenti regionali e provinciali della stessa organizzazione e giornalisti sportivi legati al mondiale.

Per ascoltare le puntate in diretta, collegati su Radio Magistra Web

I podcast delle puntate verranno pubblicati sul sito di Italia Stampa

 

#gustomondiale

Si terrà nel Comune di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, la 72° celebrazione della Giornata del Ringraziamento, la tradizionale manifestazione religiosa organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana.

L’evento avrà luogo il 5 e il 6 novembre e anche quest’anno Acli Terra parteciperà, assieme alle altre associazioni professionali agricole e confederazioni più importanti in Italia, per “render grazie a Dio per i doni della terra”.

Il tema scelto dai Vescovi Italiani tramite la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace è «Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto» (Am 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie, un’occasione preziosa per riflettere insieme sulla “dignità e la creatività delle persone, la possibilità di una cooperazione fruttuosa, di una fraternità accogliente, il legame sociale che si crea tra i lavoratori”.

Le Acli di Caserta si sono impegnate a garantire una forte rappresentanza per l’evento, guidate da Michele Zannini, già presidente nazionale di Acli Terra, che ha dichiarato: «A Sessa Aurunca un’occasione molto impegnativa per aggiornare il pensiero di grandi testimonianze dell’associazionismo italiano, di ispirazione cristiana, sul ruolo dell’agricoltura che impegna considerazioni culturali e civili sulle strategie delle produzioni, sulla funzione del mercato, sul valore del consumo. L’agricoltura da sempre assicura agli uomini i benefici irrinunciabili del cibo, ma, spesso, caratterizza, in maniera fondamentale, i valori della convivenza sociale e civile delle comunità umane proteggendo persone, comunità e territori».  

Il 5 novembre è previsto un Seminario di studi nel quale interverranno anche i referenti delle associazioni ACLI Terra, Coldiretti, Fai CISL, Feder.Agri-MCL, Terra Viva.

«È l'incontro tra comunità e ambiente che rappresenta una straordinaria generatività per la filiera agroalimentare, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica contemporaneamente – ha dichiarato Nicola Tavoletta, il presidente nazionale di Acli Terra, che parteciperà alla tavola rotonda –  L'ingrediente principale per questa alchimia è la creatività nel lavoro delle donne e degli uomini protagonisti del mondo rurale».

La domenica mattina, 6 novembre, le associazioni agricole allestiranno i loro stand in piazza XX Settembre e, dopo la Celebrazione della Santa Messa presieduta da S. Ecc.za Mons. Orazio Francesco Piazza nella Chiesa dell’Annunziata e trasmessa in diretta su RAI 1, avverrà la benedizione dei mezzi agricoli.

La diocesi di Sessa Aurunca, domenica 6 novembre 2022, ospiterà la 72ª Giornata Nazionale del Ringraziamento. Titolo: «Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto» (Am 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie”.. La Giornata è preceduta, sabato 5 novembre ore 10:00, da un Seminario di studio