02 Mag 2024

ACLI TERRA a Apice (BN) incontra le imprese agricole campane e del Mezzogiorno per delineare opportunità e prospettive della nuova PAC 2023-27, la Politica agricola comunitaria

Giovedì 13 aprile 2023 alle ore 18.00 presso il Castello dell’Ettore, a Apice Vecchia (Benevento), si svolgerà il Convegno "La PAC 2023-2027. Nuove opportunità per le Imprese agricole del Mezzogiorno d’Italia e delle Aree Interne".

ACLI TERRA, l’associazione professionale agricola di ispirazione cristiana delle ACLI che promuove, tutela e assiste i lavoratori e produttori del comparto agricolo e delle marinerie, con questo incontro-dibattito tecnico e operativo intende delineare opportunità e prospettive della nuova PAC 2023-27, la Politica agricola comunitaria europea, agli operatori campani, e segnatamente delle Aree interne più distanti per geografia e collegamenti.

L'incontro intende fornire al mondo rurale, che varia dalle imprese tradizionali, produttrici di colture locali, all'olivicoltura, all'area della trasformazione agricola e zootecnica o al segmento dell'agriturismo, gli strumenti per l'innovazione produttiva e tecnologica offerti dalla Pac e illustrare le nuove regole introdotte e le possibili risorse finanziarie e sostegni introdotte dell'Unione europea per il settore.

Il tutto nel quadro della ispirazione aclista di rispetto del Creato, di fronte alle sfide climatiche e dei costi crescenti, con gli agricoltori davvero custodi dell'ambiente e del benessere degli animali, in una chiave di sviluppo sociale ed economico-produttivo sempre più ecosostenibile.

Il programma del convegno di Apice prevede l'introduzione di Giuseppe Pacifico, Presidente Acli Terra della Campania, e i saluti di Don Ezio Rotondi, Parroco di Apice; di Angelo Pepe, Sindaco di Apice; Zaccaria Spina, Presidente Comunità Montana del Fortore; Filiberto Parente, Presidente Acli Terra Benevento; Angelo Iebba, Responsabile Sportello Caa Acli Apice, e di Michele Zannini, della Presidenza Nazionale Acli Terra.

Le Relazioni tecniche saranno affidate a Paolo Bartoli, Direttore Caa Acli, il Centro Assistenza agricola nazionale aclista, e a Francesco Fabbrini, Responsabile Sportelli Caa Acli Territoriali.

Seguirà il dibattito con gli operatori ed il pubblico presente, con anche gli interventi di Tommaso Loiodice, Presidente Nazionale UNAPOL (Unione nazionale associazioni produttori olivicoli), e di Michele Muscio, Presidente Acli Terra della Basilicata.
Le conclusioni del convegno seminariale saranno tratte da Nicola Tavoletta, Presidente Nazionale Acli Terra.

I cambiamenti climatici in atto nel nostro Paese stanno producendo situazioni di grave sofferenza: da una parte gli eventi piovosi estremi, unitamente all’aumento delle temperature, provocano ingenti danni in molte zone; d’altro canto la siccità, che lo scorso anno ha attanagliato soprattutto il nord Italia, tuttora perdura e si prevede un’estate peggiore della precedente.

Il sistema agricolo è fortemente impattato dalla situazione climatica, comportando notevoli problemi alla produzione, anche con perdite di raccolti, e alla gestione delle aziende.

E’ possibile contrastare la crisi climatica, mettere in atto soluzioni efficaci? Cosa possono fare gli agricoltori, le associazioni, gli enti di gestione della rete idrica, le istituzioni regionali e nazionali per affrontare con maggiore fiducia e speranza la prossima stagione? A queste e altre domande si cercheranno risposte convincenti nel convegno “CRISI DELL’ACQUA E DEL CLIMA – GESTIONE E SOLUZIONI INNOVATIVE” che avrà luogo il 31 marzo ore 15 nella sede delle Acli Milanesi in via della Signora 3, Milano, organizzato da Acli Terra Milano-MB, Acli Terra Lombardia, Acli Terra nazionale e Acli Milanesi.

Interverranno fra gli altri: GIULIANA BARBATO (Ricercatrice del CMCC): “Scenari di cambiamento climatico in Italia e in Lombardia – Attività di ricerca per il settore Agricoltura” – MARCO CUNEO e ANTONIO CORBARI: “Testimonianze dal mondo rurale” – MICHELE BOVE (Parco del Ticino): “Acqua e cambiamenti climatici nella pianura irrigua: quali pratiche agricole” – PIERLUIGI CASTIGLIONI (Est Ticino Villoresi): “Gestione idrica in Lombardia e in Italia” – CARLA PAGLIARI (Consorzio di Bonifica Tevere-Nera): “Enti territoriali, gestione e rapporti con le Istituzioni” – NICOLA TAVOLETTA (Presidente Nazionale Acli Terra) per le Conclusioni.

Porteranno i saluti ANDREA VILLA (Acli Milanesi) e MASSIMO MANNI (Consorzio di Bonifica Tevere-Nera).

Il convegno si terrà in presenza, ma si potrà seguire anche in diretta al link zoom

https://aclimilano.zoom.us/j/9416448267?pwd=dTVreXJLQXFzdVNrTUp0aVpZUzdJUT09

“Molto bene la proposta governativa, promossa dai ministri dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di far inserire la Cucina italiana nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. La bontà delle pietanze e dei prodotti dei nostri territori, derivanti dalla varietà storico-culturale del nostro Paese, da sempre apprezzati nel mondo anche in chiave di equilibrio alimentare, potrà così avere un ulteriore riconoscimento internazionale.

Egualmente, siamo lieti dell’adozione dei decreti interministeriali riguardanti la certificazione specifica e chiara con l’esposizione in scaffalature separate per la vendita delle farine derivanti da insetti.

Come ACLI TERRA, operando a tutela e promozione degli operatori del mondo rurale e delle marinerie, questi provvedimenti rientrano nei nostri obiettivi di una sempre maggiore valorizzazione del gusto e della nostra peculiare filiera agroalimentare, nonché di assoluta garanzia per i consumatori”.

Cosi in una nota Nicola Tavoletta, presidente nazionale di ACLI TERRA, l’associazione professionale agricola aclista che promuove, tutela e assiste i lavoratori e produttori del comparto agricolo e le buone pratiche in un quadro economico-produttivo e sociale ecosostenibile.

Secondo l'ultima ricerca dell'osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, le tecnologie digitali sono sempre più utilizzate nel settore agricolo e agroalimentare, ma le aziende sono restie a effettuare nuovi investimenti prima di aver misurato i benefici delle soluzioni 4.0 già adottate.

In un anno di forte difficoltà per le imprese agricole, alle prese con la siccità e con l'aumento dei costi delle materie prime, le soluzioni di agricoltura 4.0 hanno superato il muro dei 2 miliardi, con una crescita del 31% rispetto al 2021, trainata dalla spesa per macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature. In aumento anche le superfici coltivate utilizzando tecnologie digitali, passate dal 6 all'8% del totale.

L’innovazione tecnologica e digitale applicata ai processi della produzione agricola è un tema sempre più rilevante e attuale. Nel contesto molto difficile che ci troviamo ad affrontare, le tecnologie digitali possono aiutare a gestire la scarsità e il rincaro dei costi, in agricoltura, degli input produttivi e dell’energia. L’agrifood ha ora di fronte a sé la sfida più grande, quella di passare dall’adozione, in continua crescita sui diversi fronti, alla reale e completa valorizzazione delle soluzioni digitali.

Agricoltura 4.0 in crescita nel 2022

A livello mondiale il 2022 ha fatto registrare una crescita superiore al 10% del mercato dell’agricoltura 4.0, che secondo le previsioni dell'Osservatorio Smart Agrifood dovrebbe raggiungere il valore di circa 30 miliardi entro il 2027. Previsioni cui contribuiscono anche le tendenze nel mondo delle startup innovative internazionali, per il 28% impegnate a sviluppare soluzioni di per aziende agricole e zootecniche.

In Italia nel 2022 il mercato è cresciuto del 31%, raggiungendo quota 2,1 miliardi di euro, mentre le superfici coltivate con soluzioni 4.0 sono passate dal 6% all’8%, una quota comunque limitata, segno che gli investimenti sono stati in buona parte effettuati da aziende agricole che avevano già avviato il proprio percorso di innovazione e che c'è ancora molto potenziale relativo alle imprese che non ancora adottato nessuna soluzione di agricoltura 4.0.

Fronte industria agroalimentare italiana, nel 2022, l’82% delle aziende della trasformazione ha utilizzato o sperimentato almeno una soluzione digitale e quasi la metà di queste aziende ha implementato quattro o più soluzioni in contemporanea.

Insieme ai numeri positivi, il report registra ampi margini di miglioramento, soprattutto considerando che poco meno del 30% delle aziende intende investire in nuove soluzioni entro i prossimi tre anni e che l’80% di queste rimanda i nuovi investimenti in attesa di valutare i benefici delle soluzioni digitali già implementate.

In base al dossier Smart Agrifood, le aziende agricole hanno scelto soluzioni 4.0 anzitutto per ridurre gli input produttivi (input tecnici, acqua, manodopera, ecc.) e hanno fatto ricorso anzitutto a software gestionali, che fanno da abilitatori per le altre soluzioni, sistemi di monitoraggio da remoto di macchine, attrezzature e terreni e sistemi di supporto alle decisioni (DSS).

Tra le tecnologie abilitanti in ambito agricolo prevalgono quelle atte a raccogliere, memorizzare, analizzare dati, con soluzioni tecnologiche trasversali ai diversi comparti e processi. Una tendenza che pone in primo piano il tema dell’interoperabilità delle soluzioni, per consentire l’integrazione di dati raccolti dai diversi sistemi, interni o esterni e la condivisione dei dati sempre più importante per garantire visibilità su tutta la filiera, per una crescente tracciabilità e sostenibilità delle produzioni agroalimentari.

Le aziende della trasformazione agroalimentare, invece, hanno imboccato la via della digitalizzazione soprattutto per esigenze collegate alla tracciabilità alimentare, alla logistica e al controllo della qualità della materia prima e del prodotto finito. Oltre ai software gestionali aziendali, in questo caso tra le tecnologie utilizzate prevalgono quelle basate su cloud computing (58%) e QR Code (56%), quelle abilitate da tecnologia mobile (ad esempio le app per tablet e smartphone per il monitoraggio del percorso dei mezzi, per il controllo della catena del freddo e per il controllo della qualità dei prodotti finali, 45%), gli ERP e MES (37%) e le soluzioni di advanced automation come robot e cobot (34%).

La ricerca guarda infine all'offerta tecnologica, confermando la tendenza all’innovazione nel settore agrifood: in Italia, il 75% delle soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare è abilitato da tecnologie innovative e il 17% di queste è proposto da startup, che in questo ambito offrono principalmente soluzioni basate su tecnologia blockchain.

Il dato importante che emerge da quest’analisi è senza dubbio il lavoro che ancora c’è da fare: per sviluppare un vero piano di industria agrifood 4.0 bisogna investire sui giovani talenti e lo sviluppo di nuove competenze, che sempre di più diventeranno elementi essenziali per sostenere lo sviluppo dell’Industria 4.0. Emerge infine la necessità di perfezionare gli interventi di politica economica messi in atto, con riferimento agli investimenti in materia di ricerca e innovazione.

Dott. Matteo La Torre

Progettista ed Esperto in Fondi UE

Per ACLI Terra Palermo, l'8 marzo ha segnato una importante e spettacolare giornata a EXPO COOK, la fiera del settore della ristorazione, del Food e dell'hôtellerie.

Nel giorno dedicato alle donne, ACLI Terra Palermo non solo ha proposto nel proprio stand alcuni dei prodotti agricoli dei suoi associati, provenienti dalle aree interne della provincia; non solo ha poi reso possibile il connubio con altre associazioni del territorio per promuovere i nostri ambienti naturali, ma nel corso della manifestazione, si sono - orgogliosamente - oltrepassati i limiti, andando a dar vita alla MASTER CLASS con Cooking Show a base di Tartufo bianchetto e prodotti agroalimentari dei Monti Sicani (olio EVO, legumi, formaggio, ecc.). 

Il tutto è stato reso possibile grazie allo chef Salvo Paolo Mangiapane, a Giovanni Landini (vicepresidente ACLI Terra Palermo), Santo Scandurra (micologo) e Gaspare Valent (cavatore di tartufi), sotto la supervisione ed organizzazione del presidente ACLI Terra Palermo, Gaspare Carbone.

Il presidente Carbone, molto soddisfatto della giornata fieristica, ha affermato: “Siamo stati felici ed orgogliosi di avere avuto con noi una gustosissima ed apprezzatissima fetta di 'siciliani', che hanno apprezzato le pietanze che abbiamo fatto degustare. Ci auguriamo che il sodalizio con questa città possa continuare a lungo perché l'offerta agro-turistica legata alla cucina proposta in quel magnifico angolo della fiera del mediterraneo, è stato esattamente quello che i consumatori finali oggi ricercano”. 

Questo è stato il secondo di una serie di eventi di promozione del territorio, dei suoi prodotti e di Master Class, organizzati da ACLI Terra Palermo. L'intento è di arricchire sempre più la cultura al rispetto dell'ambiente e al mangiare sano.