29 Apr 2024

Il volume presenta un attraversamento tra storia, agraria-olivicola ed archeologica e ci porta, come se contenesse un magnete tra le righe, ad andare a vedere, a leggere e scandagliare il pensiero dei giovani autori. Cosa fanno insieme una archeologa e un agronomo per costruire un volume sull’olio d’oliva è anche questo un punto di domanda. Eppure, leggendo il volume si riesce a dare una risposta , perché i calabresi hanno appreso, da sempre, che questa terra vive prevalentemente di agricoltura, in particolare di olivicoltura fiorente, di antichi e moderni impianti , antichissimi uliveti saraceni. E poi, gli uliveti, custodi e sentinelle, sono ben radicati su una terra che è stata attraversata da molte civiltà che nei secoli hanno arricchito e colorato la nostra Calabria. L’archeologia ha avuto, dunque, il compito di riportare alla luce il forte legame tra olivicoltura, popolazioni, valori socio-economici e nuove opportunità di sviluppo che l’oro giallo potrebbe assegnare alle nuove generazioni di imprenditori. E non è di poca importanza sottolineare pure che “ l’olio d’oliva tra storia, archeologia e scienza ” è frutto del lavoro di due giovani professionisti calabresi, l’archeologa Bakhita Ranieri e l’agronomo Thomas Vatrano, i quali hanno voluto portare avanti un’opera che racchiudesse le due e più discipline e che rendesse in dote un valore alto alla propria terra. La Calabria è terra d’olio e di uliveti le cui radici toccano diverse culture. Le tracce della coltivazione dell’ulivo in Calabria sono antecedenti al passaggio dei Greci, ne ritroviamo i resti nella località Broglio in agro di Trebisacce, custoditi nel Museo Archeologico di Sibari. La struttura del volume ha una parte scritta dall’archeologa, composta da dodici capitoli, più letteraria, legata agli usi degli antichi popoli e alle loro tradizioni con un excursus che va dall’arte alla letteratura e alla religione, prendendo in rassegna le fonti storiche e archeologiche. La seconda parte, curata dall’agronomo, è costruita da sedici capitoli e presenta una serie di argomenti riguardanti le ultime frontiere sulla tecnologia di estrazione, packa- ging, effetti salutari, shelf life. Si concluderà con un capitolo riguardante il germoplasma olivicolo calabrese, meritevole di interesse e divulgazione scientifica.
Il volume è come se fosse un invito alla restanza e…alla crescita di una rinnovata proposta culturale e imprenditoriale. Perché questi due giovani studiosi ci dicono che la Calabria è una terra in cammino, un cammino che arriva da lontano ma che è del tutto proiettato al futuro, che è fatto di Università e ricerca, di imprese agricole innovative e di qualità, di esportazione in crescita e di beni archeologici che hanno bisogno di essere esplorati e portati in emersione per la nascita di una proposta, come dire, di industria culturale. Eppure siamo poggiati su un vero e proprio giacimento diffuso di archeologia: Crotone, Sibari, Reggio Calabria, Locri, Mileto, Caulonia, Lamezia Terme, Catanzaro – Squillace, Rosarno-Palmi. In buona sostanza la nostra regione è un intreccio di strade che portano ad antichi e antichissimi popoli. Dobbiamo farli ritornare alla luce, facendoli incontrare anche con i nuovi cammini religiosi e museali. Occorre una proposta! In questo caso arriva dalla ricerca sull’olio di oliva che conduce alla cultura e lo fa con puntualità e proposta scientifica. Mi piace concludere con Vito Teti, antropologo tra i più illustri del nostro Paese: << Ciò che resta è dunque la terra , che chiede un’altra cura, un altro rispetto. Ma chi saprà dare voce e risposta a quanti restano, a quanti arrivano, a quanti fuggono? Nel riabitare quei luoghi progressivamente abbandonati in favore delle sempre crescenti concentrazioni urbane – e soprattutto delle periferie urbane -, qualcuno intravede possibilità per scongiurare una possibile fine >>. I nostri studiosi, Bakhita Ranieri e Thomas Vatrano hanno intravisto una contemporanea opportunità per restare.
Pino Campisi
Presidente regionale Acli Terra Calabria

Sono di rientro dalla provincia di Bari e mi sembra giusto offrire ai nostri lettori qualche informazione su dei riferimenti della filiera di ACLI TERRA da quelle parti.

Già da qualche anno riporto in una vivace rubrica, “Viandanti Sociali”, pubblicata dal giornale “Lazio Sociale”, tali informazioni o esperienze dirette fatte sui territori, quindi chiederò ospitalità ad entrambi i giornali per questa mia nota.

Quando guidate sull’autostrada E 55, da Canosa di Puglia direzione Bari, vi accorgete di solcare un mare verde, una impressionante distesa oceanica di olivi.

Oliveti curati benissimo che dal mare arrivano fino al Parco dell’Alta Murgia e proseguono a scendere perpendicolarmente per tutta la Puglia.

In questa prima area gli oliveti e gli olivicoltori entrano negli occhi del viaggiatore in maniera assoluta, più che dominante.

È quest’area che esprime tra i migliori olii al Mondo ed è in questo territorio che è stata fondata l’Unapol, l’unione degli olivicoltori italiani espressione della tradizione rurale di ACLI TERRA, e qui, infatti, che questa organizzazione ha una presenza culturalmente radicata.

Puntiamo in questo articolo a farvi conoscere alcune eccellenze del territorio e la prima è proprio una realtà olivicola.

A Corato, una delle “capitali” mondiali dei frantoi chiedete della Società agricola Petrizzelli, che è un must nella lavorazione della cultivar “Coratina”.

Assaggiate la loro selezione “Caius Oratus”, nome rievocativo del fondatore della città, e proverete un olio talmente straordinario da poterlo sorseggiare gustosamente in un cicchetto.

La produzione del 2021 – 2022 è stata finalista al Concorso Internazionale Leone D’Oro nella categoria Produttori Monocultivar Coratina.

Gli intensi profumi dell’olio della famiglia Petrizzelli aprono le porte ai sentieri verso l’Alta Murgia, intravedendo l’affascinante Castel del Monte.

È tra i misteriosi pendii federiciani, allietati da un fresco vento mitigatore della calura estiva, che potremmo scoprire altre due realtà preziose Made in ACLI TERRA oppure con ACLI TERRA Style.

La prima è l’Agriturismo “Posta Mangieri”, abilmente curato dalla Signora Rossella. E’ sui pendii della campagna di Corato, avvolto da 2,5 km di muretti a secco, in una azienda agricola di circa 80 ettari ricchi di mandorleti, uliveti, vigneti, orticole e pascoli.

Un cortile con vista straordinaria incorniciato da storiche luminarie, che da solo vi immerge nella storia della autenticità pugliese. Qui non perdete il carpaccio di manzo con pesto al basilico, crema di burrata e cipolla rossa caramellata oppure la pasta foglia d’ulivo con la salsiccia pezzenta, pomodorino e crema di porcini.

Mentre gustate i vostri piatti provate ad alzare lo sguardo e i lampadari sono antichi braceri, una vera magia dell’artigianato locale.

La seconda è ancora più vicino a Castel del Monte, 3, 5 km in linea d’aria, ed è “Il Pino Grande, Masseria Citulo” nella campagna di Andria.

Prima di gustare i loro piatti chiedete di visitare il fantastico ciliegieto, un vero giardino del gusto sotto lo sguardo misterioso del Castello federiciano.

Ciliegie “Ferrovia” da inserire nell’album dei ricordi più dolci.

Provate la cucina dello chef Nicola, piatti tipici della cucina di campagna, come la lasagna con le fave, ma vi divertirete con la bavarese alle nocciole.

Dall’Alta Murgia veloci verso Bari e il suo mare, i suoi pescatori, storie di ricci e tagliatelle di seppie, ma queste le racconteremo in un’altra narrazione, perché la nostra direzione è ancora una volta nella tradizione rurale.

Ci dirigiamo verso Casamassima, centro agricolo nel Sud Est barese, fino ad inoltrarci in un rilassante percorso guidato dai muretti a secco che ci porta alla “Masseria delle Monache”, riferimento storico del contado di queste parti che si è evoluto in una realtà importante nella filiera nazionale del latte. Qui Francesco, il titolare, cura le sue mucche e trasforma il loro latte in mozzarelle architettoniche, e coltiva il famoso grano Senatore Cappelli. Nell’aia le feste popolari si susseguono, così come la stessa riservatezza può essere garantita agli ospiti.

È un piacere per gli occhi e poi per il gusto seguire le capacità artigianali di Francesco nel modellare la cagliata e trasformarla in calda mozzarella.

Care amiche e cari amici, provate a sedervi su un muretto a secco, godete del vento estivo dell’Adriatico, tendete la mano tra il fogliame tra ciliegie e fioroni, gustateli e poi meditate sui perché della Puglia, vi potreste laureare in filosofia.

 

NT

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è tenuto venerdì sera a Corato (BA) il convegno dal titolo “Certificazioni di qualità e sostenibilità:  stato dell'arte e nuove sfide del comparto olivicolo pugliese” al quale, in qualità di associazione di riferimento dell'Unapol, ha partecipato la Presidenza di Acli Terra nazionale rappresentata da Michele Muscio.

Al convegno sono intervenuti: il dottor Pierluigi Milone, ricercatore Dipartimento di ingegneria civile ed ambientale, economia ed estimo rurale presso l'Università degli studi di Perugia; il dottor Luigi Tedone, ricercatore presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro, responsabile del coordinamento Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali il dottor Salvatore Camposeo, professore associato di arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro e la dottoressa Filomena Corbo, associato di chimica degli alimenti Università degli studi Aldo Moro Di Bari e coordinatrice del centro interdipartimentale cibo in salute nutraceutica nutrigenomica e microbiota intestinale agricoltura e benessere sociale.

Ha presieduto i lavori  Tommaso Loiodice, Presidente Unapol.

Il Convegno si è tenuto nell'ambito del programma "Filiera Unapol: qualità certificata" finanziato dal Mipaaf per il Pon olivicoltura.

I temi affrontati sono stati la Nuova politica PAC, la questione idrica in ambito olivicolo, il ringiovanimento degli uliveti con nuovi impianti. Particolare attenzione è stata rivolta alla processo di produzione e conservazione dell'olio mediante l'utilizzo di nuove tecnologie che mirano più alla qualità che alla quantità.  È inoltre stata ribadita l’importanza che ci sia un dialogo tra i produttori e i trasformatori in modo tale da poter affrontare le sfide del mercato.

ACLI TERRA è a fianco all'UNAPOL per affrontare insieme un percorso finalizzato a promuovere l'olio quale alimento nutraceutico alla base di una sana alimentazione.

Acli Terra ha presentato il suo nuovo magazine dal titolo “Valori in Campo”. Il direttore Luca Rossi, il codirettore Roberto Pagano.

Roma, 9 giu. (LaPresse) - "Ieri al Ministero della Salute ha avuto luogo un incontro sull'emergenza Peste Suina africana che ho programmato insieme al Sottosegretario Andrea Costa e che ha visto la presenza di rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia e imprenditori agricoli operanti nella zona rossa di Roma e Rieti. Durante l'incontro è emersa la volontà a rimuovere il divieto di movimentazione di fieno e paglia per le aziende situate nelle zone rosse, se destinati ad aziende non suinicole, e la necessità di immediati ristori per le aziende suinicole. Sin dalla sua entrata in vigore, avevo chiesto che si valutasse l'opportunità di mitigare questa restrizione e che non si penalizzassero tout court le aziende agricole rientranti nella zona rossa. Ringrazio il Sottosegretario che sin dall'assunzione della delega per la gestione dell'emergenza Psa, ha dimostrato una particolare sollecitudine nei confronti degli agricoltori e sono convinta che l'incontro di oggi rappresenti il primo passo di una collaborazione nell'interesse di queste categorie già duramente colpite da pandemia, effetti della crisi ucraina ed ora dalla diffusione della peste suina". Lo dichiara in una nota Maria Spena, deputata di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.