29 Apr 2024

Una delegazione di agricoltori piemontesi e siciliani con piantagioni di Topinambur, dal 22 al 24 luglio, sono venuti a promuovere tale coltura nel Lazio e in particolare in provincia di Latina.
L'iniziativa promossa da ACLI TERRA ha visto la partecipazione del Presidente Nazionale Nicola Tavoletta che ha accompagnato gli stessi in incontri con agricoltori del territorio. Il Topinambur è un tubero adatto a crescere nelle zone con canali, quindi proprio nell' Agro Pontino.
Lo stesso prodotto è stato sperimentato in maniera creativa nella cucina di chef locali per dimostrarne le potenzialità culinarie.
Per il Presidente Tavoletta << il confronto diretto tra produttori e potenziali coltivatori ha un valore tecnico importante, in alcuni casi convincente, e la nostra Organizzazione ha la missione di favorirli, soprattutto tra nostri iscritti. Ci ha fatto piacere coinvolgere anche la ristorazione locale. ACLI TERRA svolge su tutto il territorio nazionale tali iniziative di scambio ed apprendimento>>.
Per il Presidente provinciale Maria Cristina Di Pofi << non mi aspettavo l'interesse che ha suscitato tale tubero di origine canadese negli incontri svolti questa settimana, ma è chiara la sua diffusione nelle diete attuali, quindi l'apertura di un mercato per gli agricoltori pontini. I tecnici di ACLI TERRA sono disponibili ad assistere coloro che sono interessati a sviluppare tale coltivazione>>.

La notizia della firma di un accordo tra Russia e Ucraina sulle esportazioni del grano ci dà speranza verso il futuro e apre uno spiraglio per iniziare un vero cammino verso la pace. Le ACLI hanno sostenuto e continuano a sostenere tale azione diplomatica internazionale con speranza e impegno, anche attraverso manifestazioni come quella di domani 23 luglio, Europe for peace, a cui parteciperanno in diverse città italiane
Anche ACLI Terra accoglie con favore la notizia dell’accordo tra Kiev e Mosca: la flessione dei prezzi del grano duro e tenero rilancia la necessità di non perdere terreno sulla lotta alla speculazione finanziaria sull'agroalimentare con la necessità di stabilire un tetto europeo dei costi. Si tratta di una notizia importante che fa respirare le aziende zootecniche, visto che per il fabbisogno della filiera italiana si sbloccano 1,2 miliardi di chili di mais. Inoltre è un passo avanti importante per cercare di garantire la sicurezza alimentare mondiale.

In costruzione nella regione di Volyn servirà a stoccare e poi movimentare i raccolti da altre regioni

Roma, 13 lug. - (Adnkronos) - "Quest'anno ci saranno molti problemi con l'esportazione di grano e altri prodotti agricoli. Ecco perché stiamo costruendo un grande porto a secco. Conterrà molte tonnellate di grano e altri prodotti agricoli". Lo annuncia Yuriy Pogulyajko, il capo dell'amministrazione militare di Volyn, regione che, così, si prepara a ricevere e stoccare prodotti agricoli da altre regioni, per poi trasportarli verso i Paesi europei.

Stando a quanto riporta l'agenzia Interfax, la regione di Volyn si sta infatti preparando a ricevere il raccolto proveniente dalle regioni di Zaporizhia e Mykolaiv, ed avrebbe capacità sufficienti per assicurare la conservazione dei prodotti agricoli. "Ci stiamo preparando per un grosso carico dopo il raccolto, ed è attraverso Volyn che una parte significativa di questo raccolto andrà in Europa. Pertanto, dobbiamo lavorare sulla capacità di immagazzinare e trasportare il raccolto", sottolinea Pogulyajko.

Roma, 12 lug. (Adnkronos Salute) - Nelle aree vicine al maxi incendio scoppiato sabato scorso a Roma, meglio "evitare di mangiare prodotti agricoli coltivati nelle zone adiacenti e carni di animali allevate nelle stesse aree. Bene, inoltre, evitare contatto diretto con i fumi tossici che possono contenere anche altre sostanze irritanti per le vie respiratorie e le mucose esposte. Evitare di praticare sport attorno alle aree coinvolte dall'incendio". Sono alcuni consigli del coordinatore del Lazio della Società italiana di medicina ambientale (Sima), Paolo Mezzana, "in attesa delle disposizioni sanitarie che verranno comunicate dalla Asl territoriale sulla base dei dati di monitoraggio forniti dall'Arpa", in merito alla presenza di diossina nella capitale legata ai roghi che si sono susseguiti nella Capitale.
"A incendio spento, a parte le precauzioni necessarie nelle aree più direttamente coinvolte per quanto riguarda i terreni, non ci sono attualmente timori per la salute", rassicura Mezzana sentito dall'Adnkronos Salute.

"Per quel che riguarda i filtri dell'aria condizionata - spiega - sicuramente sostituirli può essere utile. I livelli di sostanze tossiche nell'aria dovrebbero abbassarsi molto rapidamente, probabilmente sono già tornati nella norma, quindi l'uso della mascherina all'aperto è superfluo. Peraltro le comuni mascherine utilizzate per il controllo dell'infezione da Sars-CoV-2 sono poco utili. Il problema resterà per i terreni coinvolti direttamente dall'incendio e per le aree strettamente attigue e riguarda il consumo di alimenti vegetali o carni di animali allevati in quei luoghi".

"In queste ore, come società scientifica - riferisce Mezzana - stiamo ricevendo molte mail di persone preoccupate che chiedono consigli pratici. C'è sicuramente un pò di panico in alcune aree della città.
Stiamo rassicurando perché non ci sono concreti pericoli, i livelli aerei della diossina calano molto rapidamente".

Roma, 5 lug. (Adnkronos) - Lo stato di emergenza per la siccità riguarda quasi la metà del made in Italy a tavola (44%), con le cinque regioni più colpite che rappresentano il 76% del grano tenero per fare il pane, l'88% del mais per l'alimentazione degli animali, il 97% del riso, ma allevano anche il 66% delle mucche e l'87% dei maiali nazionali. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai provvedimenti assunti da parte del Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Mario Draghi che ha deliberato lo stato di siccità per le regioni di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna con uno stanziamento di circa 36 milioni di euro. Un territorio nel quale lavorano 225mila imprese che rischiano di chiudere i battenti sotto i colpi della siccità, con i danni che hanno già superato i tre miliardi di euro, secondo Coldiretti.

Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all'alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che - sottolinea la Coldiretti - sono il granaio d'Italia. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po.

Una situazione sulla quale pesa in maniera determinante la mancanza di una rete di invasi capace di trattenere l'acqua della pioggia. Ogni anno, secondo Coldiretti, l'Italia perde 500mila metri cubi di acqua al minuto "Serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, con una ricaduta importante sull'ambiente e sull'occupazione", sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.