02 Mag 2024

(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Evitare che il virus della Peste suina africana (Psa) si trasmetta dai suini selvatici a quelli domestici ed evitare che l'infezione si espanda oltre le regioni in cui ora già circola, ossia Piemonte, Liguria, Lazio. Sono i principali obiettivi del Piano di sorveglianza ed eradicazione della Peste suina africana, adottato dall'Italia per il 2023 e pubblicato sul sito del Ministero della Salute Nello specifico, il Piano ha l'obiettivo di proteggere il patrimonio suinicolo nazionale dal virus della Peste Suina Africana, evitare che l'infezione si diffonda e si trasmetta dai suini selvatici, dove al momento è unicamente presente, ai suini domestici; contenere l'infezione all'interno delle attuali zone infette (Piemonte, Liguria, Lazio); ridurre progressivamente l'area di circolazione virale, anche attraverso l'installazione di barriere artificiali o rafforzamento di barriere naturali ai fini di contenere le popolazioni di cinghiali infette che diffondono il virus con i loro spostamenti.
Il Piano è stato trasmesso alla Comunità Europea per approvazione e ammissione al cofinanziamento delle spese sostenute per l'attuazione delle misure previste. Contempla, infatti, le misure previste dalle norme europee vigenti in caso di malattia nei cinghiali selvatici e/o negli allevamenti di suini.
Nello specifico, è prevista l'applicazione di misure volte all'eradicazione nelle zone interessate dalla Psa, e di misure di sorveglianza nelle zone indenni. Fa parte integrante del Piano la parte relativa all'eradicazione in regione Sardegna, dove la malattia è presente da molti anni, e dove pertanto era già in essere un piano di eradicazione, tenuto conto che in Italia continentale la malattia è presente solo dal 2022.
(ANSA).

(DIRE) Roma, 17 ott. - "L'applicazione sistematica di buone prassi di igiene e una corretta gestione dei rifiuti sono elementi fondamentali per scongiurare i rischi sanitari connessi alla comparsa dei cinghiali in alcune città italiane". Lo dice Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'IRCCS Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano, intervenendo alla trasmissione Rai Uno Mattina.
"Purtroppo- spiega Pregliasco- ci sono alcune patologie proprie dell'animale che sono anche trasmissibili all'uomo, le cosiddette zoonosi, come l'epatite E, la brucellosi, la leptospirosi e alcune encefaliti. Il suino può essere in qualche modo il trasportatore, il facilitatore, di alcuni agenti eziologici e in particolare è stato proprio la causa di una variante dell'influenza, l'influenza suina, che nel passato ci ha molto preoccupato e continua a preoccuparci".
Secondo il direttore sanitario del Galeazzi Sant'Ambrogio, "il rischio sanitario è anche collegato al disordine nella tavola che prepariamo al cinghiale e che poi lascia a disposizione di altri animali che a loro volta sono la via di trasmissione di altre patologie".
Sottolineando come la trasmissibilità della peste suina dal cinghiale al maiale sia "un problema per gli allevamenti", Pregliasco ha ricordato come essa sia "possibile anche ad altre specie di mammiferi tra cui il cane". L'esigenza dell'igiene dell'ambiente e della prevenzione "sono dunque elementi fondamentali" per ridurre il rischio ha concluso l'igienista sottolineando come "le inefficienze che ci sono devono essere assolutamente colmate perché non si tratta di aspetti tecnologici o complessi. Il buon senso di tutti e la capacità organizzativa rispetto a strumenti a modalità di gestione del territorio sono fattibili e gestibili".

(DIRE) Roma, 23 set. - In riferimento a notizie riguardanti la richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti alla Regione Lazio sulla mancata consegna di un lotto di mascherine acquistate, la Regione Lazio precisa in una nota di aver "risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei Conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell'affidamento dei contratti di fornitura e che erano stati già sottoposti al vaglio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. A seguito di ampia istruttoria, il Consiglio dell'ANAC nell'Adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l'invio della nota di archiviazione perché 'è emersa l'assenza di significative irregolarità nell'operato dell'amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l'attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l'epidemia da Covid 19'".
Più in dettaglio, "quanto al parziale pagamento anticipato, l'ANAC ha rilevato come esso sia 'espressamente consentito dalla disciplina emergenziale sia in modalità parziale sia integralmente'. Anche rispetto alla esecuzione l'ANAC non ha riscontrato criticità significative non ravvedendo condotte irregolari (e tantomeno illegittime) nella gestione del rapporto contrattuale e nelle azioni legali poste in essere a fronte degli inadempimenti. E' stato inoltre ribadito che al presidente della Regione non è attribuita alcuna competenza nell'esercizio dell'attività negoziale e nella gestione dei rapporti contrattuali dell'Ente, trattandosi di attività che esulano dai compiti di direzione. In ogni caso, nel periodo cui si riferiscono i fatti, il presidente Zingaretti era in isolamento domiciliare avendo contratto il Covid ed era sollevato da ogni sua funzione istituzionale".

D'Amato, 'task Force con Laziocrea e le Asl per anticipare eventuali difficoltà nel tracciamento dati e fascicolo sanitario'

Roma, 30 ago. (Adnkronos Salute) - La carenza dei semiconduttori per la produzione dei microchip potrebbe mettere a rischio le nuove tessere sanitarie e di conseguenza anche il sistema di prenotazione delle visite mediche. "Per noi sicuramente è un disagio", spiega all'Adnkronos Salute Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio. "Il problema per le tessere sanitarie ci sarà non appena scadranno e arriveranno le nuove - prosegue D'Amato - La cosa anomala è che scade quella con il chip e viene sostituita da una senza. Anziché andare avanti si va indietro". La Regione Lazio come si sta preparando a questa eventualità? "Stiamo creando una task force con Laziocrea e le Asl per anticipare eventuali difficoltà nel tracciamento dati e fascicolo sanitario", risponde D'Amato.

Per evitare che si 'inceppi' il sistema di prenotazione delle visite mediche specialistiche, quando partirà il piano del Lazio? "Sul sistema di prenotazione non dovremmo avere problemi per tutti coloro che hanno Spid e la carta di identità elettronica - avverte l'assessore - Gli unici sono quelli che accedono inserendo la tessera sanitaria in un lettore ma dovrebbero essere molto pochi".

L'allarme per le conseguenze di una carenza dei semiconduttori alla base dei microchip che vengono inseriti nelle tessere sanitarie, era stato lanciato dalla Sogei. "Il ministero dell'Economia e delle finanze, di concerto con il ministero della Salute, il ministero per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale e con l'Agenzia delle entrate e grazie al supporto di Sogei, vista la grave crisi internazionale che determina la possibile scarsità dei materiali necessari per la produzione del microchip presente sulla Ts-Cns (Tessera sanitaria e Carta nazionale dei servizi) - spiega la Sogei in una nota recente - al fine di evitare disservizi ai cittadini nell'accesso ai servizi on-line tramite Cns, con il Dm del 9 giugno 2022 ha previsto la diffusione della tessera sanitaria anche in versione semplificata (senza il microchip); un provvedimento necessario in quanto i preziosi materiali per la realizzazione dei circuiti integrati sono al momento, non solo nel nostro Paese e non solo per la realizzazione delle tessere, di difficile reperimento".

A commento dell’appello sulla siccità come dramma sociale diffuso, lanciato dal Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nella sua visita in Polesine, il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta, ha dichiarato: «Noi, come Acli Terra, accogliamo il messaggio e chiediamo di aumentare la spesa del PNRR sulle infrastrutture idriche fino al 6%. È necessario ricalibrare il PNRR e fare una grande azione di manutenzione, perché l'acqua bisogna saperla gestire».