Sabato 5 agosto il Presidente nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta ha partecipato al concerto per la promozione dell'amicizia Italo Azera a Sanremo nel Teatro del Casinò.
Invitato dall'editore de "Il Ponente" Ilio Masprone ha incontrato la responsabile dei rapporti con l'Unione Europea sulla diaspora Azera Leyla Hamzaieva.
Il colloquio, favorito dal presentatore della serata Nicolò Fiori, si è incentrato sulle importanti risorse rurali, ittiche ed energetiche dell'Azerbaijan e sulla promozione dell'agroalimentare italiano.
La dottoressa Leyla Hamzaieva ha espresso l'amicizia istituzionale regalando al Presidente Tavoletta e ad ACLI TERRA un tappeto dell'artigianato Azero.
Il Presidente nazionale di ACLI TERRA ha invitato la rappresentanza del Paese caucasico a partecipare ad un evento dell'Associazione.
La serata è stata svolta con un concerto di musica classica Azera con artisti di fama internazionale.
Il Vertice ONU sui Sistemi Alimentari che si apre a Roma, alla FAO, ‘UN Food System Summit +2’ (Unfss+2) si trova davanti un quadro globale assai preoccupante: 783 milioni di persone affrontano la fame, 122 milioni in più dal 2019 a causa della pandemia Covid-19 e dei ripetuti shock climatici e per i numerosi conflitti politico-sociali, secondo i dati dell’ultimo rapporto sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo.
Anche la capacità delle persone di accedere a delle diete sane si è deteriorata: più di 3,1 miliardi di persone - ovvero il 42% degli abitanti del Pianeta - non erano in grado di permettersi una dieta sana nel 2021.
“Per noi - afferma il Presidente nazionale di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta - vi è una duplice necessità per garantire sicurezza alimentare e l'obiettivo "Fame Zero" entro il 2030: la prima è quella di inserire limiti al controllo della finanza, in particolare dei fondi speculativi, delle grandi imprese agroalimentari, la seconda è quella di prevedere un tetto ai costi energetici tramite un trattato internazionale”.
“Ci auguriamo che l’incontro di Roma dell’Organizzazione ad hoc delle Nazioni Unite, che vede riuniti 161 Paesi e 22 capi di Stato e di Governo, con i numerosi esperti, infonda sempre più consapevolezza e determinazione per sconfiggere la piaga della denutrizione, un'autentica offesa alla dignità umana, e contribuire a creare un mondo in cui vi sia la sicurezza del cibo per ogni persona e il contestuale rispetto del Creato”, conclude il Presidente dell’associazione professionale di ispirazione cristiana di tutela e promozione del mondo rurale e delle marinerie.
E’ un’area territoriale-distrettuale che racconta la presenza storico-architettonica di quasi un millennio di importanti ed imponenti monasteri, attraversata dalla grandezza spirituale di tre Santi, San Domenico di Guzman (1170) , San Francesco di Paola (1416) e San Bruno di Colonia (1030). L’amenità dei luoghi, alimentati dalla presenza di questi tre giganti della spiritualità cristiana, ci spingono ad immaginare la nascita di un “distretto monastico” finalizzato allo sviluppo umanistico-religioso-culturale, economico-produttivo locale per riportare in emersione le tante risorse imprenditoriali, enogastronomiche, del turismo esperenziale sostenibile e della qualità del cibo di questo pezzo di territorio che come nessun altro in Calabria e nel Sud d’Italia presenta delle attrattività monastiche, tutte concentrate in meno di un’ora di viaggio e pochi chilometri: il Convento di San Domenico di Soriano ( 1510) , l’Eremo di Soreto (1490), La Certosa di San Bruno di Colonia (1030).
Il sito eremitico di Soreto ha un importante valore storico-monastico perché legato al riconoscimento della santità di San Francesco da Paola. Infatti, è uno dei 22 centri da cui iniziarono le petizioni a papa Leone X perché Francesco fosse inserito nel catalogo dei santi. Questo avvenne anche a Soreto nel 1516 e qui si vi fu una importante sezione per l’ascolto dei testimoni, quali il Barone Pandolfi di Soreto (teste n. 9 nel processo Calabro) e Don Bernardino di Lovanaro da Arena (teste n. 22).Oggi abitato dall’eremita padre Pino Muller, situato lungo la valle del fiume Marepotamo, a 5 Km circa di Dinami (VV). La Certosa di Serra San Bruno è primo convento certosino in Italia ( 1090 ). Il territorio di partenza del Distretto Monastico, è rappresentato da undici comuni: Soriano Calabro, Arena, Acquaro, Dasà, Gerocarne, Dinami, Fabrizia, Nardodipace, Mongiana, Serra San Bruno e Sorianello, insieme 25 mila abitanti. Fanno parte del Parco delle Serre, rappresentano un cammino di fede, fortificato dalla quasi millenaria vita contemplativa di monaci domenicani e certosini, persino da eremiti. Il territorio monastico delle Serre vibonesi presenta un’attrattività speciale, a partire da Arena con il Castello costruito nell’XI secolo dai Normanni, uno dei più originali reperti architettonici della Calabria centro-meridionale.
Lungo il cammino troviamo il mondo dei vasai del borgo di Gerocarne, e il sentiero della Valle dei Mulini a Sorianello, un interessante percorso storico-ambientale e di riscoperta archeologico-industriale. Verso Dinami, ultimo comune della provincia di VV, scopriamo che qui era nato lo scultore Giuseppe Rito, maestro del rigato. Da Dinami, verso Monsoreto, poiMongiana, luogo della Fabbrica d’Armi e delle Reali Ferriere, dei Borboni con le fonderie e le ferriere, precorrendo la strada per la nascita di un sistema ecomuseale intorno alla piccola comunità di Mongiana. Nel ricchissimo percorso troviamo anche il piccolo borgo di Nardodipace, poco più di mille abitanti, dove è custodito un geosito di straordinario interesse storico-antico, i Megaliti reperti preistorici rocciosi risalenti al V e II millennio a.C . Di assoluto valore è il Parco regionale delle Serre, un luogo naturalistico vero patrimonio boschivo e faunistico, riferimento sociale e di economia autopropulsiva della montagna serrese. Tante le attività sopravvissute alla scomparsa degli antichi mestieri ed allo spopolamento, le locali produzioni contadine e artigiane, sono gli unici presidi che danno ancora forza motrice al territorio per essere valorizzato. Frantoi e olio purissimo, mulini e farine di alta qualità, microfiliere dalla sicura tracciabilità e, da alcuni anni, anche torrefazioni per la lavorazione artigianale del caffè, rappresentano attività produttive ed economiche di pregio, alimentando un robusto sviluppo territoriale, coesione e inclusione.
L’iniziativa sociale, l’animazione territoriale e co-progettuale è la strada per raggiungere l’obiettivo del Distretto Monastico delle Serre
Pino Campisi – Presidente regionale Acli Terra Calabria
“Sarebbero in arrivo per il settore agricolo, su proposta della Commissione Europea e dopo specifica richiesta di diversi Paesi, una serie di nuovi aiuti – attorno a 330 milioni di euro, di cui 60,5 destinati all’Italia -, attingendo ai fondi della riserva di crisi della PAC, la Politica Agricola Comunitaria. Queste cifre, poi, potrebbero triplicare con i contributi dei singoli Stati. La proposta di regolamento specifica potrebbe essere approvata entro due settimane.
Come Acli Terra siamo lieti della possibile adozione di questo provvedimento. Si tratta di avere massima cura dei territori e dei nostri agricoltori che, segnatamente in Romagna con oltre 12 mila aziende colpite, ma anche in altre zone del nostro Paese, devono affrontare una difficilissima situazione a causa delle alluvioni, come anche delle conseguenze di una stagione di grande siccità.
Auspichiamo soprattutto che questi fondi siano resi poi disponibili nel minor tempo possibile e con la massima semplificazione burocratico-amministrativa”.
Così in una nota Nicola Tavoletta, Presidente nazionale di Acli Terra, l’associazione professionale ACLI che tutela e rappresenta lavoratori e operatori del mondo agricolo, della zootecnia e delle marinerie.
Il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) rappresenta un pilastro fondamentale per l'Italia nell'affrontare le sfide dell'energia e del cambiamento climatico. Questo ambizioso piano di azione definisce una strategia chiara e coerente per promuovere una transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, incoraggiando l'uso delle energie rinnovabili, l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di gas serra. In questo articolo, esploreremo l'importanza del PNIEC applicato all'Italia e gli impatti positivi che potrebbe generare per il paese.
Il PNIEC rappresenta una risposta concreta all'urgente necessità di ridurre le emissioni di gas serra e mitigare i cambiamenti climatici. L'Italia, come parte dell'Unione Europea, si è impegnata a raggiungere gli obiettivi stabiliti dall'Accordo di Parigi sul clima, che mira a limitare l'aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Il PNIEC offre un quadro chiaro e dettagliato per raggiungere questi obiettivi, stabilendo una serie di misure e politiche a lungo termine.
Promozione delle energie rinnovabili:
Uno dei principali pilastri del PNIEC è l'aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili. L'Italia, con il suo clima favorevole e la sua posizione geografica, ha un enorme potenziale per lo sviluppo di fonti di energia pulita come l'energia solare e eolica. Il PNIEC stabilisce obiettivi ambiziosi per la capacità di generazione di energia rinnovabile, incentivando gli investimenti nel settore e promuovendo l'innovazione tecnologica. Questo non solo ridurrà la dipendenza dalle fonti fossili, ma creerà anche nuove opportunità economiche e occupazionali nel settore delle energie rinnovabili.
Efficienza energetica:
Un altro aspetto cruciale del PNIEC riguarda l'efficienza energetica. Ridurre il consumo di energia attraverso misure di efficientamento è una strategia vincente per l'Italia. Il PNIEC promuove l'adozione di misure di risparmio energetico in diversi settori, come edifici, trasporti e industria. L'implementazione di tecnologie efficienti e il miglioramento delle pratiche di gestione energetica contribuiranno a ridurre le emissioni e a garantire una maggiore sostenibilità a lungo termine.
Benefici economici e occupazionali:
L'implementazione del PNIEC offrirà numerosi benefici economici per l'Italia. Investire nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica creerà nuove opportunità di lavoro nel settore delle energie pulite.
L'adozione di misure di efficienza energetica contribuirà a ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche importate, migliorando la sicurezza energetica del paese. La riduzione dei consumi energetici porterà anche a risparmi significativi a lungo termine per le famiglie, le imprese e il settore pubblico.
Tuttavia, è fondamentale che l'attuazione del PNIEC sia supportata da politiche coerenti, incentivi finanziari e una stretta collaborazione tra settore pubblico e privato. È necessario anche coinvolgere attivamente la società civile e promuovere la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini nelle azioni volte a raggiungere gli obiettivi del PNIEC.
Infine, il PNIEC rappresenta un importante strumento per l'Italia nel perseguire una transizione energetica e climatica sostenibile. Attraverso l'adozione di politiche e misure concrete, l'Italia può diventare un modello di successo nella lotta al cambiamento climatico, garantendo al contempo una crescita economica equilibrata e un ambiente più sano per le generazioni future. L'attuazione efficace del PNIEC richiederà sforzi congiunti e un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti, ma i benefici a lungo termine ne varranno sicuramente la pena.
Dott. Matteo La Torre
Ambasciatore europero del Patto per il Clima in Italia
Congratulazioni al dott. Nicola Dell'Acqua per la nomina a Commissario straordinario per l'adozione di interventi urgenti in merito alla crisi idrica che sta colpendo l'Italia. La sua nomina è una testimonianza della fiducia del Consiglio dei Ministri nella sua competenza, esperienza e capacità di gestione di situazioni di emergenza.
La cabina di regia tenuta ieri, 6 maggio, a Palazzo Chigi è stata un importante passo avanti nella lotta alla crisi idrica che sta interessando il nostro paese. L'incontro ha dimostrato l'importanza del coordinamento tra le diverse autorità coinvolte, nonché la necessità di adottare misure tempestive per affrontare la situazione.
L'approvazione di un piano d'azione urgente per la gestione della scarsità idrica, con a disposizione 100 milioni di euro garantiti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è un passo importante per garantire la disponibilità di acqua potabile alle comunità che ne hanno bisogno. Il Commissario straordinario dovrà lavorare con i rappresentanti delle autorità locali e dei settori pubblico e privato per implementare il piano d'azione e garantire la sua efficacia.
È importante che tutte le parti interessate collaborino per affrontare questa emergenza e garantire che la disponibilità di acqua potabile sia mantenuta in modo sostenibile per il futuro.
In conclusione, auguro al Commissario straordinario e a tutte le parti coinvolte nel processo di gestione della crisi idrica buon lavoro e, come ACLI Terra, rinnoviamo l'impegno a lavorare insieme per garantire che le risorse idriche del nostro Paese siano utilizzate in modo responsabile.
Nicola Tavoletta, Presidente nazionale ACLI Terra
Con ACLI TERRA e il CAA ACLI abbiamo appena sottoscritto in Regione Campania, presso la Direzione Agricoltura, la convenzione sulla Legge Regionale n 12 del 21 maggio 2012 istitutiva dei cosiddetti "SuperCaa".
Le firme sono state apposte dalla Direttrice generale regionale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maria Passari e dal Presidente Nazionale di ACLI TERRA e del Caa ACLI Nicola Tavoletta nella sede della Giunta regionale. Per il Presidente Tavoletta :
“È una nuova dimensione funzionale del centro di assistenza agricola che favorisce la comunicazione e la rapidità amministrativa tra gli agricoltori e le istituzioni competenti. ACLI TERRA si sente responsabilità in tale missione”. A rappresentare la Campania il Dirigente nazionale Michele Zannini, già Presidente Nazionale di ACLI TERRA, che ha così salutato la importante novità: “un evento storico che premia l'impegno oltre che professionale anche politico dell'associazione in Campania e in Terra di Lavoro. L'importanza è nel vantaggio amministrativo e sociale per le imprese associate ad ACLI TERRA”. Il Presidente regionale Giuseppe Pacifico ha rappresentato alla Direzione regionale la organizzazione di ACLI TERRA e del Caa ACLI su tutto il territorio per evidenziare la funzionalità rispetto alla riforma dei SuperCaa.
Nicola Tavoletta, Presidente nazionale ACLI Terra
Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Fiera Macfrut di Cesena stabiliscono la centralità della dimensione rurale e di quella agroalimentare nella cultura italiana. ACLI TERRA da mesi, neanche a prevedere le parole del Capo dello Stato, spinge sul binomio "Cultura & Coltura", sollecitando una dimensione trasversale e comunitaria dell'agricoltura e della pesca italiana. A Benevento abbiamo parlato di una "ACLI TERRA federiciana". Il 25 maggio saremo proprio in Romagna, a Forlì, per una nostra manifestazione per la promozione dei cammini culturali ed enogastronomici.
Nicola Tavoletta,
Presidente ACLI Terra
Quando si parla di progettazione, di opportunità e di come poter incrementare le probabilità di acquisire una sovvenzione, la domanda da cui partire è: perché gli enti istituzionali (quali UE, Governo e Regioni) attuano questi bandi di finanziamento?
La prima risposta è: per creare “impatto”. Dove, con il termine impatto si intende il cambiamento (sociale, economico, ambientale) che sarà generato nel lungo periodo dai risultati del progetto, migliorando il contesto di riferimento e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti. È un concetto che amplifica quello di “valore”, che è alla base della motivazione di un progetto: valore significa importanza, apprezzabilità o utilità di un bene per uno stakeholder all’interno di un contesto, in relazione sia ad aspetti misurabili in termini economici che ad aspetti intangibili.
Le motivazioni della messa a disposizione di cospicue risorse sui bandi di finanziamento sono quindi legate a stimolare attività progettuali che nel breve, medio e lungo periodo possano effettivamente migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, attraverso minore disuguaglianza fra regioni e classi sociali, rafforzamento della competitività delle imprese, crescita dell’occupazionale, riduzione dell’inquinamento, miglior sfruttamento delle risorse e altri benefici importanti per la società.
Nel tempo questo obiettivo della traduzione dei risultati del progetto in benefici diffusi diventa sempre più un requisito essenziale per il finanziamento delle proposte sui bandi. Non più progetti fini a sé stessi, ma iniziative che prevedono chiari e definiti step per cambiare in meglio la nostra vita.
Questo è ciò che hanno sviluppato le ACLI Provinciali di Latina nel corso di questi ultimi anni. Dar vita ad un ufficio progettazione che metta a disposizione tutti gli strumenti utili relative alle nuove opportunità (Programmazione europea 2021-2027, PNRR, Programmi Operativi Regionali) per sviluppare azioni volte a migliorare il benessere della comunità, principio fondante delle ACLI.
Dott. Matteo La Torre
Europrogettista – Dirigente ACLI Provinciali Latina
(ANSA) C'è "apprezzamento", da parte del ministro del Lavoro Marina Calderone, in merito al "ruolo e alla funzione che il Consiglio nazionale dei commercialisti sta avendo sul tema strategico della riforma del Terzo settore. E ciò significa non soltanto, da professionisti, esaminare la norma ed i decreti attuativi, ma osservare la capacità di crescita" del comparto, anche perché "le norme ben scritte vanno nell'interesse delle persone, soprattutto di coloro che sono in maggiore difficoltà e hanno più bisogno di essere aiutati". La numero uno del dicastero di via Veneto, nel corso di un convegno nella Capitale, mette in luce come "l'interlocuzione con il Consiglio nazionale dei commercialisti" presieduto da Elbano de Nuccio, si stia configurando come "fondamentale per i decreti attuativi e per ciò che dovremo ancora porre in essere, per rendere efficace la riforma" del Terzo settore.
E spiega che "manca il decreto sulla disciplina dei controlli degli Enti e manca l'autorizzazione Ue per il regime fiscale del Terzo settore e della impresa sociale. Il ministero del Lavoro - prosegue - sta portando avanti le interlocuzioni necessarie", giacché è "importante dare certezza agli Enti".
Il 16 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto PNRR ter, il quale punta ad accelerare la spesa dei fondi della Politica di Coesione UE e nazionali, accentrando le competenze in capo a Palazzo Chigi e sopprimendo l'Agenzia per la Coesione territoriale.
Sarà il Dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri ad assumere tutte le funzioni dell'Agenzia per la Coesione e ad assorbirne le risorse umane, strumentali e finanziarie. Una riorganizzazione radicale che, insieme alla riprogrammazione di una parte dei fondi europei non spesi attraverso il capitolo REPowerEU del PNRR, dovrebbe aiutare l'Italia a recuperare il ritardo della programmazione 2014-2020.
Il decreto prevede la composizione del “Nucleo per le politiche di coesione” (NUPC) che supporterà il Dipartimento per le Politiche di coesione. Il NUPC, che risulterà alla fine costituito da un massimo di 42 componenti nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'autorità politica competente, sarà responsabile anche delle riprogrammazioni delle risorse UE e nazionali della Coesione, compresa la quota di fondi europei 2014-2020 non spesi destinata a confluire nel capitolo REPowerEU del PNRR. Sarà quindi questa la struttura tecnica che si occuperà delle modifiche al Recovery da sottoporre entro il 30 aprile alla Commissione europea e che potrebbe condurre in porto una doppia operazione: da una parte, alimentare il PNRR con i fondi strutturali per finanziare nuovi progetti strategici nel contesto della crisi energetica; dall'altra ricollocare nel ciclo 2021-27 dei fondi europei i progetti Recovery depennati perché inattuabili entro la scadenza del 2026.
Sempre fronte governance della Coesione, e funzioni di Autorità di audit dei Programmi nazionali, cofinanziati dai fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2021-2027 o da altri fondi europei a titolarità delle Amministrazioni centrali dello Stato, saranno svolte dal Ministero dell'economia e delle finanze. Al rafforzamento delle strutture sono già state destinate risorse a valere sul Programma complementare di azione e coesione per la Governance dei Sistemi di Gestione e controllo 2014-2020 e altre arriveranno dalla programmazione complementare 2021-2027.
Il decreto istituisce inoltre l’Autorità di gestione nazionale del Piano strategico della PAC 2023-2027 (PSP), che sarà costituita da due Uffici: l’Ufficio per il coordinamento della programmazione e della gestione degli interventi e l’Ufficio per il coordinamento del monitoraggio e della valutazione.
Il nuovo decreto mira a velocizzare e sburocratizzare le norme applicative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza incrementando, al contempo, le risorse umane a disposizione delle varie strutture per rispettare i tempi utili all’attuazione delle misure.
Dott. Matteo La Torre
Progettista ed Esperto in Fondi UE
Roma, 03 feb - (Nova) - La giunta capitolina ha approvato la delibera presentata dall'assessora capitolina all'Ambiente, Sabrina Alfonsi con cui si presenta lo studio di fattibilitá elaborato dal dipartimento Tutela ambientale per la posa di una barriera anti cinghiali lungo via Cristoforo Colombo nel tratto di complanare adiacente alla Riserva naturale statale del litorale romano, dal centro Acea a via del Martin Pescatore a Roma. Lo riferisce il Campidoglio in una nota. L'intervento, finanziato con circa 150 mila euro, prevede la completa rimozione delle attuali recinzioni ammalorate che saranno sostituite con una barriera in rete metallica anti cinghiale di 2,5 chilometri lineari. I lavori includono anche la potatura degli arbusti invasivi. L'avvio dei lavori, dopo l'approvazione della progettazione esecutiva e l'espletamento delle procedure di gara d'appalto, è previsto entro l'estate per concludersi in circa due mesi. "Con l'approvazione di questo studio di fattibilitá si avvia l'iter per la realizzazione di un intervento necessario a garantire la sicurezza dei fruitori della Pineta di Castelfusano e della viabilitá lungo la Via Cristoforo Colombo, per impedire pericolosi attraversamenti dei cinghiali presenti nell'area", spiega Alfonsi. "Si tratta di un intervento di contenimento degli ungulati analogo a quelli realizzati, ad esempio, in largo Rosa Gattorno, in via Giuseppe Taverna e in via Giorgio Pasquali confinanti con il Parco dell'Insugherata dove sono state posate speciali reti keller in corrispondenza di varchi di passaggio dei cinghiali individuati da una mappatura effettuata dal Municipio Roma XIV - aggiunge -. Come amministrazione siamo impegnati nelle azioni di monitoraggio e contrasto della presenza degli ungulati nelle aree urbane in collaborazione con la Polizia Locale di Roma Capitale, la Cittá Metropolitana e la Regione Lazio. Siamo, peraltro, coinvolti nell'attivitá del tavolo coordinato dal prefetto di Roma sull'applicazione del piano di contenimento della peste suina". (Com)