02 Mag 2024

Il volume presenta un attraversamento tra storia, agraria-olivicola ed archeologica e ci porta, come se contenesse un magnete tra le righe, ad andare a vedere, a leggere e scandagliare il pensiero dei giovani autori. Cosa fanno insieme una archeologa e un agronomo per costruire un volume sull’olio d’oliva è anche questo un punto di domanda. Eppure, leggendo il volume si riesce a dare una risposta , perché i calabresi hanno appreso, da sempre, che questa terra vive prevalentemente di agricoltura, in particolare di olivicoltura fiorente, di antichi e moderni impianti , antichissimi uliveti saraceni. E poi, gli uliveti, custodi e sentinelle, sono ben radicati su una terra che è stata attraversata da molte civiltà che nei secoli hanno arricchito e colorato la nostra Calabria. L’archeologia ha avuto, dunque, il compito di riportare alla luce il forte legame tra olivicoltura, popolazioni, valori socio-economici e nuove opportunità di sviluppo che l’oro giallo potrebbe assegnare alle nuove generazioni di imprenditori. E non è di poca importanza sottolineare pure che “ l’olio d’oliva tra storia, archeologia e scienza ” è frutto del lavoro di due giovani professionisti calabresi, l’archeologa Bakhita Ranieri e l’agronomo Thomas Vatrano, i quali hanno voluto portare avanti un’opera che racchiudesse le due e più discipline e che rendesse in dote un valore alto alla propria terra. La Calabria è terra d’olio e di uliveti le cui radici toccano diverse culture. Le tracce della coltivazione dell’ulivo in Calabria sono antecedenti al passaggio dei Greci, ne ritroviamo i resti nella località Broglio in agro di Trebisacce, custoditi nel Museo Archeologico di Sibari. La struttura del volume ha una parte scritta dall’archeologa, composta da dodici capitoli, più letteraria, legata agli usi degli antichi popoli e alle loro tradizioni con un excursus che va dall’arte alla letteratura e alla religione, prendendo in rassegna le fonti storiche e archeologiche. La seconda parte, curata dall’agronomo, è costruita da sedici capitoli e presenta una serie di argomenti riguardanti le ultime frontiere sulla tecnologia di estrazione, packa- ging, effetti salutari, shelf life. Si concluderà con un capitolo riguardante il germoplasma olivicolo calabrese, meritevole di interesse e divulgazione scientifica.
Il volume è come se fosse un invito alla restanza e…alla crescita di una rinnovata proposta culturale e imprenditoriale. Perché questi due giovani studiosi ci dicono che la Calabria è una terra in cammino, un cammino che arriva da lontano ma che è del tutto proiettato al futuro, che è fatto di Università e ricerca, di imprese agricole innovative e di qualità, di esportazione in crescita e di beni archeologici che hanno bisogno di essere esplorati e portati in emersione per la nascita di una proposta, come dire, di industria culturale. Eppure siamo poggiati su un vero e proprio giacimento diffuso di archeologia: Crotone, Sibari, Reggio Calabria, Locri, Mileto, Caulonia, Lamezia Terme, Catanzaro – Squillace, Rosarno-Palmi. In buona sostanza la nostra regione è un intreccio di strade che portano ad antichi e antichissimi popoli. Dobbiamo farli ritornare alla luce, facendoli incontrare anche con i nuovi cammini religiosi e museali. Occorre una proposta! In questo caso arriva dalla ricerca sull’olio di oliva che conduce alla cultura e lo fa con puntualità e proposta scientifica. Mi piace concludere con Vito Teti, antropologo tra i più illustri del nostro Paese: << Ciò che resta è dunque la terra , che chiede un’altra cura, un altro rispetto. Ma chi saprà dare voce e risposta a quanti restano, a quanti arrivano, a quanti fuggono? Nel riabitare quei luoghi progressivamente abbandonati in favore delle sempre crescenti concentrazioni urbane – e soprattutto delle periferie urbane -, qualcuno intravede possibilità per scongiurare una possibile fine >>. I nostri studiosi, Bakhita Ranieri e Thomas Vatrano hanno intravisto una contemporanea opportunità per restare.
Pino Campisi
Presidente regionale Acli Terra Calabria

Sono di rientro dalla provincia di Bari e mi sembra giusto offrire ai nostri lettori qualche informazione su dei riferimenti della filiera di ACLI TERRA da quelle parti.

Già da qualche anno riporto in una vivace rubrica, “Viandanti Sociali”, pubblicata dal giornale “Lazio Sociale”, tali informazioni o esperienze dirette fatte sui territori, quindi chiederò ospitalità ad entrambi i giornali per questa mia nota.

Quando guidate sull’autostrada E 55, da Canosa di Puglia direzione Bari, vi accorgete di solcare un mare verde, una impressionante distesa oceanica di olivi.

Oliveti curati benissimo che dal mare arrivano fino al Parco dell’Alta Murgia e proseguono a scendere perpendicolarmente per tutta la Puglia.

In questa prima area gli oliveti e gli olivicoltori entrano negli occhi del viaggiatore in maniera assoluta, più che dominante.

È quest’area che esprime tra i migliori olii al Mondo ed è in questo territorio che è stata fondata l’Unapol, l’unione degli olivicoltori italiani espressione della tradizione rurale di ACLI TERRA, e qui, infatti, che questa organizzazione ha una presenza culturalmente radicata.

Puntiamo in questo articolo a farvi conoscere alcune eccellenze del territorio e la prima è proprio una realtà olivicola.

A Corato, una delle “capitali” mondiali dei frantoi chiedete della Società agricola Petrizzelli, che è un must nella lavorazione della cultivar “Coratina”.

Assaggiate la loro selezione “Caius Oratus”, nome rievocativo del fondatore della città, e proverete un olio talmente straordinario da poterlo sorseggiare gustosamente in un cicchetto.

La produzione del 2021 – 2022 è stata finalista al Concorso Internazionale Leone D’Oro nella categoria Produttori Monocultivar Coratina.

Gli intensi profumi dell’olio della famiglia Petrizzelli aprono le porte ai sentieri verso l’Alta Murgia, intravedendo l’affascinante Castel del Monte.

È tra i misteriosi pendii federiciani, allietati da un fresco vento mitigatore della calura estiva, che potremmo scoprire altre due realtà preziose Made in ACLI TERRA oppure con ACLI TERRA Style.

La prima è l’Agriturismo “Posta Mangieri”, abilmente curato dalla Signora Rossella. E’ sui pendii della campagna di Corato, avvolto da 2,5 km di muretti a secco, in una azienda agricola di circa 80 ettari ricchi di mandorleti, uliveti, vigneti, orticole e pascoli.

Un cortile con vista straordinaria incorniciato da storiche luminarie, che da solo vi immerge nella storia della autenticità pugliese. Qui non perdete il carpaccio di manzo con pesto al basilico, crema di burrata e cipolla rossa caramellata oppure la pasta foglia d’ulivo con la salsiccia pezzenta, pomodorino e crema di porcini.

Mentre gustate i vostri piatti provate ad alzare lo sguardo e i lampadari sono antichi braceri, una vera magia dell’artigianato locale.

La seconda è ancora più vicino a Castel del Monte, 3, 5 km in linea d’aria, ed è “Il Pino Grande, Masseria Citulo” nella campagna di Andria.

Prima di gustare i loro piatti chiedete di visitare il fantastico ciliegieto, un vero giardino del gusto sotto lo sguardo misterioso del Castello federiciano.

Ciliegie “Ferrovia” da inserire nell’album dei ricordi più dolci.

Provate la cucina dello chef Nicola, piatti tipici della cucina di campagna, come la lasagna con le fave, ma vi divertirete con la bavarese alle nocciole.

Dall’Alta Murgia veloci verso Bari e il suo mare, i suoi pescatori, storie di ricci e tagliatelle di seppie, ma queste le racconteremo in un’altra narrazione, perché la nostra direzione è ancora una volta nella tradizione rurale.

Ci dirigiamo verso Casamassima, centro agricolo nel Sud Est barese, fino ad inoltrarci in un rilassante percorso guidato dai muretti a secco che ci porta alla “Masseria delle Monache”, riferimento storico del contado di queste parti che si è evoluto in una realtà importante nella filiera nazionale del latte. Qui Francesco, il titolare, cura le sue mucche e trasforma il loro latte in mozzarelle architettoniche, e coltiva il famoso grano Senatore Cappelli. Nell’aia le feste popolari si susseguono, così come la stessa riservatezza può essere garantita agli ospiti.

È un piacere per gli occhi e poi per il gusto seguire le capacità artigianali di Francesco nel modellare la cagliata e trasformarla in calda mozzarella.

Care amiche e cari amici, provate a sedervi su un muretto a secco, godete del vento estivo dell’Adriatico, tendete la mano tra il fogliame tra ciliegie e fioroni, gustateli e poi meditate sui perché della Puglia, vi potreste laureare in filosofia.

 

NT

 

 

 

 

 

 

 

 

(ANSA) - BARI, 14 GIU - Dal 18 giugno al 2 settembre torna a Bari la 'Festa del Mare', la rassegna di musica promossa da Regione Puglia in collaborazione con il Comune di Bari e realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese, giunta alla sua quinta edizione. Il calendario fonde in 13 serate il Premio Nino Rota che sarà conferito a cinque giovani compositori, il Bari Piano Festival e Bari in Jazz, l'anteprima del Locus Festival con il concerto di Alt J, una delle più importanti band inglesi, in programma nello spazio antistante il Faro Borbonico nel porto di Bari con la presentazione del suo nuovo album "The Dream" (unica data al Sud Italia) e il concerto di chiusura 'A part of me' piano solo di Mirko Signorile.
"Ci sono tante location sul mare che abbiamo riscoperto e valorizzato - ha detto il sindaco Antonio Decaro - rendendo la 'Festa del Mare' un brand che la città intende continuare a coltivare".
Per Bari Piano Festival, dal 21 al 29 agosto, Torre Quetta, piazza San Nicola, Chiostro di Santa Chiara e Waterfront di San Girolamo ospiteranno un omaggio a Philip Glass per gli 85 anni del compositore con Dennis Russell Davies e Maki Namekawa. E ancora Louis Lortie, una maratona del Novecento musicale con i tre pianisti Serena Valluzzi, Giancarlo Simonacci e Sun Hee You sulle note di Ravel e Debussy. Filippo Gamba, poi, si esibirà in un recital con Chopin, Rachmaninov e Beethoven. Quindi una "antipresentazione" del romanzo di Omar Di Monopoli 'Brucia l'aria', con l'intervento dei tre pianisti/tastieristi Antonello Salis, Vito Di Modugno e Francesco Negro. Toccherà poi al pianista olandese Ralph van Raat e al jazzista austriaco David Helbock. Bari in Jazz propone due appuntamenti a Bari e Torre a Mare con Arooj Aftab, per la prima volta in Italia con un tour estivo nel mese di agosto e Cristina Donà.

"Nell'ambito delle strategie turistiche della nostra amministrazione, finalizzate a indirizzare la vocazione della città di Bari a meta culturale grazie al supporto di Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese - evidenzia l’assessora alle Culture e al Turismo del Comune, Ines Pierucci - la Festa del mare torna in questa estate 2022 con una serie di appuntamenti di grande qualità. Nel coniugare ancora una volta l’identità musicale del territorio con le migliori sonorità internazionali, il nuovo cartellone della Festa del mare tiene insieme la sperimentazione del Locus con la magia della musica per pianoforte del Bari Piano Festival, ormai riconosciuto anche fuori dai confini nazionali per il suo prestigio, la storia quasi ventennale di Bari in Jazz, che torna ad allargare i confini del genere al pop, con quella giovanissima del Premio Nino Rota, che guarda alle nuove generazioni premiando i protagonisti della musica per immagini del nostro tempo". "Da giugno ai primi di settembre - conclude - la cultura musicale allarga le braccia ai quartieri della costa, da sud a nord, da Torre Quetta a Torre a Mare passando per Santo Spirito e San Girolamo, offrendo un programma vario e di grande respiro, accessibile a tutti”.

APRILIA- Un simposio di arte, letteratura e medicina, ad Aprilia, per sensibilizzare alla prevenzione e fare fronte comune contro il tumore al seno. Un’occasione per raccogliere fondi da devolvere al “Progetto in rosa” per dotare il Centro oncologico della C.d.S. di Aprilia di caschi refrigeranti contro la caduta dei capelli per le donne che si sottopongono a chemioterapia. Presso la sala Mnemosine, dopo l’interessante presentazione del libro di poesie dello scrittore Mario Lupini “Itaca mia sul colle”, presente l’editore di L’occhio di Horus APS Michele Rucco, con intermezzo musicale della giovane violinista Iris Leva, la consigliera comunale Alessandra Lombardi ha portato i saluti del Sindaco Antonio Terra, illustrando anche il progetto che vuole venire incontro ai disagi delle donne affette da tumore che si rivolgono al centro. A portare i saluti della Breast Unit di Latina, il Coordinatore Evangelista Fusco che ha parlato anche a nome della Case Manager Marcella Schembari e di tutto il personale infermieristico, illustrando il lavoro e l’importanza del ruolo del personale specializzato nella governance del sistema Breast Unit. Presente anche la dottoressa Maria Antonietta Ulgiati psico-oncologa, responsabile del percorso assistenziale di supporto psicologico alle pazienti della Breast Unit. Una dettagliata relazione sul tumore al seno con i dati nazionali e provinciali è stata presentata dal dott. Luigi Rossi, dirigente medico Oncologia Università Sapienza - Polo Pontino della ASL di Latina, diretta dal prof. Daniele Santini. La presidente dell’ANDOS di Aprilia, Resy Lanciano, ha spiegato il supporto alle donne operate garantito dalla sua associazione, mentre la presidente della consulta delle donne del Comune di Cisterna, Alessandra Pontecorvi, ha portato i saluti del Sindaco Valentino Mantini ed illustrato i progetti che, da oltre 5 anni vedono impegnatala Consulta in collaborazione con la Breast Unit del Santa Maria Goretti di Latina. Al direttore di quest’ultima, il prof. Fabio Ricci, il compito di portare i saluti della dott.ssa Silvia Cavalli, Direttore Generale della ASL di Latina, da sempre vicina alle pazienti, con l’obiettivo di coniugare alla qualità delle cure l’umanizzazione dei vari percorsi. Il prof. Ricci ha dunque parlato di “Tumore al seno: tra scienza ed arte. Dalla perdita alla rinascita della donna”. La significativa mattinata è stata organizzata dall’Associazione culturale “Noi, i libri e…” di Aprila presieduta da Sabrina Braga, in collaborazione con la Breast Unit della ASL di Latina e il Comune di Aprilia in un’ottica di sostegno attivo alla “lotta al tumore al seno che non deve conoscere confini”. La presidente Braga ha sottolineato il bisogno di intese e sinergie fattive perché solo uniti si può sconfiggere il cancro e, soprattutto, dare sostegno concreto, fisico e psicologico, culturale e sociale oltre che medico, alle donne che si ammalano, migliorando la qualità della vita delle pazienti, con positive ricadute sulla famiglia e sulla intera società. Un duplice evento che ha riservato grandi emozioni, seguito con interesse e partecipazione dal pubblico presente. “Desidero ringraziare tutti di vero cuore - ha detto la presidente Braga al termine della mattinata – speriamo che al nostro piccolo contributo ne seguano tanti altri, affinchè si raggiunga lo scopo di dotare il Polo Oncologico di Aprilia di un casco refrigerante, ma anche che le Breast Unit rappresentino sempre più, per tutte le donne un faro guida nel burrascoso mare in cui si trovano a navigare quando colpite dal tumore al seno.