02 Mag 2024

PREMIO RE ITALO - TERRE DEGLI ENOTRI - EDIZIONE 2023

08 Feb 2023 415

L’appuntamento-evento nasce da una storia culturale antica, la cui finalità sta anche nella valorizzazione  dei talenti, della qualità manifatturiera delle imprese di Calabria e delle competenze. Queste sono le occasioni per riaffermare uno stile relazionale e di umanità che in parte avevamo smarrito. Oggi abbiamo saputo mettere insieme cultura e impresa, perché convinti che la Calabria di questo secolo ha bisogno di una nuova visione creativa. Il nostro compito è di ascoltare e dissodare questo territorio regionale di Re Italo e degli Enotri, per lungo tempo lasciato nell’oblio. Questo premio porta anche nella sua nascita una forte consapevolezza, il tratto distintivo di un legame fortissimo tra storia antica, creatività, cultura e saperi delle imprese che forgiano la qualità delle produzioni e che  presidiano il territorio, che assieme agli attori della cultura raccontano la nostra gente e le nostre qualità, a partire da quelle di Re Italo e degli Enotri. Questo è un punto centrale. Il Premio è stato pensato non meno di tre anni fa. E' maturo oggi il tempo per riprendere il cammino e andare incontro alla storia di questo Re illuminato che si inventa in un tempo antichissimo della storia dell'umanità le prime forme di democrazia e di senso della comunità attraverso i Sissizi. In buona sostanza possiamo sostenere che questo Premio non solo ha l’ambizione di innestarsi alla storia contemporanea ma di rimanere figlio diretto di quella antica, portando con sé un calco, diremmo un modello, per gli imprenditori, anche per  le imprese storiche di terza generazione o che abbiano raggiunto i cento anni di attività economica e che hanno fatto  della loro vita una ragione di affermazione di valori nelle buone relazioni e in un lascito che ci consegna un brand per la continuità. Il nostro intendimento è di costruire, attraverso il Premio, un valore in più, un nuovo orizzonte verso il cambiamento. Secondo Furio Jesi, studioso ricercatore insigne, che non è per nulla minore nella materia, ci condensa in poche parole quanto oggi, superando le incertezze di tanti, vogliamo realizzare. Ascoltiamolo : << il mito è importante non tanto per la sua essenza, quanto per la sua esistenza: non tanto per ciò che è,  quanto per la funzione che svolge>>. Va dritto al valore che può rappresentare, se accompagnato anche da fonti storiche. Qui e adesso stiamo parlando di realtà! Una terra antichissima di cui la Calabria ed in particolare l’Istmo sono stati una parte di straordinaria ed unica vicenda umana, da cui poter fare la differenza che in gran parte dipende da noi. Ma la vera differenza la fa il rapporto per molti aspetti nuovo che si è attivato in questi mesi, in modo fiduciario, tra cultura e imprese, tra uomini di cultura e di valori, con gli imprenditori che generano qualità con le loro produzioni. Questa è vera sinergia, mai così stretta e mescolata da valori condivisi. Potremmo aggiungere che ancora una volta, dopo molti secoli, Re Italo riesce ad unire ambiti e culture diverse, stili di vita diversi, tutti però disponibili a rivedere e ricostruire il rapporto con la propria terra, quella che ha generato l'Italia. In questo tempo il nostro compito come Premio è dare continuità a questa storia così straordinariamente importante, “ fenomeno storico culturale" di unità intorno a Re Italo, da indagare, da sottoporre a ricerca sociologica contemporanea per capire da cosa è nato il crescente successo dell'evento e della storia. Serve un cammino di accompagnamento, serve senso civico e civile, quello buono che sta intorno a qualcosa di originale; serve una missione di storici, scrittori animatori culturali che scendono su un terreno di comunità che si incontrano con  Associazioni storiche come  l’UCID nata nel 1947  e Le Acli Terra nate nel 1944, insieme a Lamezia Europa Spa che rappresenta un luogo di impresa ed intrapresa per costruire e condividere intanto la strada verso il 2024 di questo Premio e che sin dall’anno prossimo si doterà di un organismo per definire le sezioni e le nuove credibilità sociali. Sento nell'intimo che riusciremo a dare valore a questa “attraversata” dentro e oltre l’Istmo. Ad esempio pensando anche ad un cortometraggio (…parliamone con lo stilista Anton Giulio Grande ed il nostro regista lametino Carlei …); penso ad una qualche forma di rappresentazione teatrale dove i riferimenti di Re Italo e degli Enotri  siano portati in emersione e partecipati ad un pubblico più largo; penso ad una sessione di storia antica da svolgere dentro i Licei Ginnasio di Calabria dove storia antica e archeologia si parlino intorno ad un progetto per disegnare il nuovo brand Calabria con i saperi delle imprese. Dobbiamo saper guardare fuori dalla nostra finestra, non basta affacciarsi, vi è uno scenario antico quello di Re Italo e delle Terre degli Enotri, a cui apparteniamo, da cui proveniamo, a cui dobbiamo legarci per rilanciare il nostro cammino di progresso e di civiltà culturale.

Pino Campisi

Presidente regionale Acli Terra Calabria