29 Mar 2024

ACLI TERRA ha accolto con attenzione le stime diffuse a fine anno dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) e all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) sui consumi di spumanti italiani per il 2022. Nonostante l’inflazione e i timori legati agli eventi geopolitici che hanno probabilmente condizionato il trend annuale dei vini fermi, quello delle bollicine nostrano si conferma come uno dei mercati più rosei grazie anche agli eccezionali dati di dicembre.

Chiudiamo infatti con un nuovo record produttivo, 970 milioni di bottiglie per un controvalore di 2,85 miliardi di euro (di cui 2 per il solo export), e le festività incidono in maniera sostanziosa su questi numeri, con 341 milioni di tappi saltati tra Natale e Capodanno, in Italia (95 milioni) e soprattutto all’estero, sempre più innamorato della nostra bollicina (3/4 delle vendite totali: 246 milioni, +8% sui volumi).

Le nostre cantine stanno lavorando bene progredendo sempre di più nella evoluzione del binomio quantità, utile per competere nell'esportazione, e qualità.

Per ACLI TERRA tale spaccato dell'agroalimentare italiano è strategico perché è trainante anche per altri settori meno famosi all'estero e per una promozione turistica dei luoghi.

Dobbiamo mantenere, come organizzazioni di categoria e come istituzioni, sempre alto l'impegno nell'affiancare e sostenere le cantine, sia con mezzi ordinari che straordinari.

Sono molte le novità che l’Unione europea porterà in dono agli agricoltori italiani in questo 2023.

Innanzitutto, la PAC entrata in vigore dal 1º gennaio 2023, che durerà fino al 2027. L’Italia avrà a disposizione 35 miliardi di euro così ripartiti: 26,6 miliardi dal bilancio dell’Unione e 8,5 miliardi di cofinanziamento nazionale.

La vera novità è nella distribuzione delle risorse agli agricoltori. Infatti, entro il 2027, ogni agricoltore dovrà percepire aiuti non inferiori all’80% della media nazionale e per questo dovrà avvenire una redistribuzione delle somme.

Tra le novità ambientali, la nuova PAC obbliga ogni Stato membro a dotarsi di ecoschemi, che genereranno un pagamento aggiuntivo per ettaro agli agricoltori che si impegneranno ad osservare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. All’interno dei rispettivi Piani strategici nazionali che la Commissione ha approvato, l’Italia ne ha presentati 5. 

Entro i primi mesi di questo nuovo anno arriverà anche il regolamento promozione, che fisserà le nuove regole per l’utilizzo delle risorse per spingere i marchi collettivi sui mercati internazionali. Entro l’autunno, invece, dovrebbe essere pronto il regolamento di riforma degli alimenti a Indicazione geografica, che aumenterà le tutele per le denominazioni protette e accorcerà i tempi per le modifiche ai disciplinari delle DOP (Di Origine Protetta).

Accanto a questi due provvedimenti, ce ne sono tre che entro il 2023 rischiano di non vedere la luce. Il primo è la normativa sulle etichette, che comprende quelle nutrizionali, quelle di origine e i famigerati health warning (nuoce gravemente alla salute) che potrebbero finire anche sulle bottiglie di vino. La seconda normativa a rischio è la direttiva sulle emissioni, quella in cui si vorrebbe equiparare l’inquinamento prodotto dagli allevamenti bovini a quello delle fabbriche. L’ultima delle grandi normative in bilico è il regolamento sui pesticidi. A dicembre il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue, a maggioranza, ha rimandato la proposta della Commissione al mittente per un supplemento di indagine.

Nello specifico, l’Italia è uno dei maggiori produttori agricoli e trasformatori di alimenti nell’UE con un settore agricolo molto diversificato. Il Piano italiano introdurrà un importo massimo per ettaro sul sostegno al reddito di base per gli agricoltori. Le piccole e medie aziende agricole riceveranno un pagamento ridistributivo per ottenere un sostegno finanziario più equo.

Circa 3 miliardi di euro andranno a 800mila agricoltori sotto forma di finanziamenti specifici per la gestione del rischio climatico. Nell’ambito dei suoi impegni ambientali, poi, il piano italiano punta ad aumentare la superficie destinata all’agricoltura biologica al 25% della superficie agricola.  Il Piano promuoverà strategie di sviluppo locale che raggiungano il 56% della popolazione rurale attraverso i gruppi di azione locale.

L’Italia sarà inoltre tra i primi paesi dell’UE ad attuare la nuova condizionalità sociale della PAC per garantire la sicurezza sul lavoro e contrastare lo sfruttamento del lavoro. Infine, 1,1 miliardi di euro saranno destinati ad aiutare i giovani agricoltori a creare e mettere in sicurezza la loro attività. Il Piano dedica inoltre circa 2,2 miliardi di euro alla promozione e alla condivisione della conoscenza, dell’innovazione e della digitalizzazione.

L’Italia utilizzerà oltre 518 milioni di euro per promuovere sistemi di agricoltura integrata su 2,14 milioni di ettari (quasi il 17% della superficie agricola del Paese) per ridurre l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria. Oltre agli aiuti diretti convenzionali, settori considerati strategici come il grano duro, il latte di bufala o il pomodoro da industria riceveranno 2,64 miliardi di euro per migliorare la loro competitività, e la qualità e sostenibilità delle produzioni.

Dott. Matteo La Torre

Europrogettista e Vicepresidente ACLI Terra Latina

 

“Narrare il lavoro di donne e uomini nel mondo rurale e nelle marinerie”. È questo l’obiettivo della nuova rubrica radiofonica di Acli Terra per il 2023.

L’annuncio arriva dopo la felice esperienza di Gusto Mondiale, appena conclusa, che ha accompagnato la rassegna calcistica mondiale, svolta in Qatar.

Una serie di 24 puntate quotidiane, di circa 20 minuti, durante le quali un giornalista ha intervistato un appassionato di sport e un rappresentante di ACLI TERRA della filiera del cibo, ponendo domande sui temi del calcio e del made in Italy agroalimentare.

Si sono susseguiti agricoltori, allevatori, pescatori, ristoratori, chef, agronomi, biologi, sommelier accanto a dirigenti di Acli Terra o rappresentanti delle Istituzioni e del terzo settore, accompagnati da quattro speakers: Stefania Ferrara, Roberto Pagano, Mena Rota e Francesco Vitale.

La rubrica è stata curata dalla Agenzia "Italia Stampa" , da "Magistra Group", dal blog "La Ricerca del Gusto" e da ACLI TERRA, ed è andata in onda su Radio Magistra Web e su altre 11 stazioni radiofoniche del circuito Italia Stampa.

Con l’inizio del nuovo anno il presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta rivelerà i dettagli e le novità del nascente programma radiofonico.

(AGI) - Roma, 21 dic. - "Devo ringraziare il mondo delle imprese agricole, che ha resistito in tutti questi anni e oggi ha un governo che ascolta i loro bisogni e tenta di invertire questa tendenza, di farlo a livello nazionale ma soprattutto internazionale, all'interno dell'Unione europea, dove sempre piú anche altre nazioni, la Francia come noi, ha il concetto di sovranitá alimentare nel suo dna". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e sovranitá alimentare, Francesco Lollobrigida, a margine dell'Assemblea di Coldiretti.
"Sovranitá alimentare non significa autarchia, ma essere in grado di garantirsi produzioni con un sistema che sia rispettoso dell'ambiente, del diritto dei lavoratori e garantire buon cibo ai consumatori", ha aggiunto. (AGI)

Raddoppiate le risorse per il sottoprogramma apistico regionale 2023-2027 dell’OCM Miele a sostegno di investimenti, assistenza tecnica, ricerca, promozione dell’apicoltura nel Lazio.
“Abbiamo raddoppiato nell’ambito OCM Miele, rispetto alle annualità precedenti, le risorse previste dal sottoprogramma apistico regionale 2023-2027 per un importo complessivo di oltre 2,5 milioni di euro. Un risultato straordinario frutto di un lavoro costante che in questi anni ha visto la nostra apicoltura aumentare il suo valore sotto tutti punti di vista qualificando il Lazio come una tra le regioni più vocate d’Italia per la produzione di miele.
Parliamo di oltre 500mila euro annui che andranno a sostenere i nostri apicoltori per azioni di ripopolamento del nostro patrimonio apistico, per l’acquisto macchinari e attrezzature, per assistenza tecnica e consulenze, per attivare collaborazioni con enti di ricerca e sviluppo, per la promozione commercializzazione di tutti i prodotti dell’alveare dalla cera, al polline, alla pappa reale, agli sciami, alle api regine.
Proprio nel Lazio sono state nel 2021, anno che sappiamo esser stato delicatissimo, oltre 430 tonnellate secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Miele e non c’è dubbio che quando si parla di apicoltura si parla di un settore strategico dall’alto potenziale di crescita, basta pensare che la produzione di miele in Italia non soddisfa il fabbisogno interno e che i settori d’interesse variano dalla nutraceutica, all’enogastronomia, all’omeopatia o apiterapia, all’estetica.
Ma oltre allo straordinario risultato raggiunto con OCM Miele va evidenziato che la Regione Lazio proprio a sostegno e salvaguardia del settore ha approvato con la LR. 17/2022 una nuova legge per la salvaguardia e la valorizzazione dell’Apicoltura a testimonianza di quanto sia stato in questi anni forte l’attenzione verso questo settore.
L’apicoltura e i suoi protagonisti, api e apicoltori, sono tra i testimoni più preziosi e importanti di una agricoltura innovativa e sostenibile che pone l’uomo, i beni naturali e la conservazione del nostro ecosistema, al centro dei nostri obiettivi.
Il Sottoprogramma apistico del Lazio mira a promuovere non solo l’importanza economica di questo settore ma anche la strategicità per la difesa dell’ambiente e la tutela della biodiversità, promuovendo la professionalità del settore, favorendo la formazione degli apicoltori, stimolando l’introduzione di innovazioni tecnologiche in azienda anche per migliorare la capacità di adattamento degli alveari ai cambiamenti climatici, promuovendo l’aggregazione tra gli operatori per migliorare la competitività e l'orientamento al mercato, sensibilizzare la conoscenza del settore, della filiera e dei prodotti, valorizzando il miele di qualità per diffonderne la conoscenza presso il mercato e il consumatore, anche attraverso azioni di informazione e promozione”.

Per tutti i dettagli: www.regione.lazio.it/imprese/agricoltura

Lo dichiara in una nota l’Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati